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Territorio | 21 gennaio 2024, 08:15

A Castellanza la Giöbia brucia per combattere il cambiamento climatico

L’appuntamento con il tradizionale falò, che dà il via alla parte più laica della festa patronale di San Giulio, è per giovedì 25 in piazza della Libertà verso le 18.45, alla fine della messa. All’evento collaboreranno anche il rione InGiò, la Pro Loco, gli Alpini e il comitato Genitori I.C. Manzoni

A Castellanza la Giöbia brucia per combattere il cambiamento climatico

Come sempre il falò della Giöbia a Castellanza avrà il compito di dare il via alla parte più laica della festa patronale di San Giulio.
Il fantoccio, dunque, brucerà giovedì 25 verso le 18.45, al termine della Santa Messa che darà ufficialmente inizio alla Festa che culminerà con la Sagra di San Giulio domenica 28.
Anche quest’anno ad occuparsi della realizzazione della Giöbia saranno i volontari del Rione In Sü, che posizioneranno il fantoccio a inizio giornata per permettere a tutti di ammirarlo e di riflettere sul messaggio che porta con sé.

La Giöbia di quest’anno, infatti, vuole bruciare il cambiamento climatico, nella speranza che il 2024 si riveli propizio non solo per Castellanza e per la sua comunità, ma anche per l’intero pianeta; un messaggio ribadito anche dalla poesia dialettale di Franco Zaffa che sarà letta poco prima dell’accensione del falò, a cui collaboreranno anche il rione InGiò, la Pro Loco, gli Alpini e il comitato Genitori I.C. Manzoni.

Ed è proprio dal comitato genitori che è arrivata una bellissima iniziativa che si propone di coinvolgere anche i più piccoli in questa tradizione così amata sul territorio; a tutti i bambini che frequentano le scuole dell’infanzia, le primarie e le secondarie di primo grado a Castellanza, infatti, è stato consegnato un foglio molto speciale sul quale scrivere cosa vogliono dimenticare del 2023.

«I bambini compileranno in classe insieme alle insegnanti il foglietto – spiega il presidente del comitato Cristian Tavano – e lo porteranno in Piazza della Libertà prima delle 18.30; li inseriremo tutti in una cassetta che sarà bruciata all’interno del falò, portandosi via tutte le cose brutte dell’anno appena passato.
Si tratta di un modo per permettere loro di lasciarsi alle spalle le esperienze meno piacevoli degli ultimi 12 mesi, e allo stesso tempo di insegnare loro qualcosa in più sulla Giöbia, una tradizione che è profondamente radicata sul nostro territorio, avvicinandoli ad essa in modo che possano portarla avanti anche in futuro».

Loretta Girola

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