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Gallarate | 06 maggio 2024, 20:53

Funzioni socio-sanitarie pubbliche via da Gallarate? Mozione di Ocg per mantenerle in città

Obiettivo Comune Gallarate chiede di inviare ufficialmente ad Asst e Regione le indicazioni, formulate da forze di maggioranza e opposizione, sui servizi da conservare nel sedime dell'attuale nosocomio. Il consigliere Gnocchi: «Si tratta di dare seguito ai propositi espressi. E di evitare un nuovo “caso Legnano”»

Funzioni socio-sanitarie pubbliche via da Gallarate? Mozione di Ocg per mantenerle in città

«La partita è adesso. Oggi è il momento di dire se vogliamo alcune funzioni sanitarie e quali». Massimo Gnocchi, consigliere comunale di Obiettivo Comune Gallarate, si riferisce all’area e alle strutture del Sant’Antonio Abate, alla loro destinazione futura, con l’ospedale Busto/Gallarate all’orizzonte e il da più parti auspicato mantenimento di servizi sanitari nel sedime del nosocomio.

Ocg ha presentato una mozione per impegnare il sindaco, Andrea Cassani, 1) a inviare  ufficialmente ad Asst Valle Olona e a Regione Lombardia copia delle proposte avanzate da forze politiche e civiche sul futuro dell’ospedale esistente; 2) a chiedere ufficialmente che Asst e Regione tengano conto dell’indicazione di indirizzo del consesso civico, stando al quale le funzioni previste nel sedime del Sant’Antonio Abate dovrebbero essere “a significativa e prevalente natura socio-sanitaria pubblica”, con attività “essenziali e ambulatoriali”.

Ocg si riferisce a proposte formulate «…da Fratelli d’Italia, Forza Italia, centrosinistra, Centro Popolare e da noi». «Si tratta – spiega Gnocchi – di tenere fede ai propositi espressi, per mantenere il più ampio numero di servizi a Gallarate. Ora la partita è aperta sull’Accordo di Programma per Gallarate (diverso e separato rispetto a quello per il nuovo ospedale di Beata Giuliana), per evitare il “Legnano bis”». Cioè il lungo abbandono di un’area che il nuovo ospedale svuoterebbe.

Lo studio per valutare che cosa possa utilmente trovare posto nel sedime oggi ospedaliero è stato affidato ad Arexpo, la firma sulla convenzione risale ai primi di marzo. Ma il consigliere spiega il senso dell’iniziativa odierna risalendo più indietro nel tempo. «Circa un anno fa, dopo un’oceanica manifestazione (vedi QUI), vennero presentate in Consiglio comunale due mozioni diverse. In quella della maggioranza si chiedeva chiaramente di verificare le linee di indirizzo per la rigenerazione urbana del sedime del Sant’Antonio Abate. Le minoranze non votarono contro, si astennero perché nel testo trovarono elementi di interesse. A marzo 2024 ho presentato un’interrogazione a risposta scritta al sindaco, ho chiesto se fossero state fornite precise linee di indirizzo ad Arexpo. La risposta è stata sintetica: no».

Anche di qui l’esigenza, per Ocg, di un’iniziativa che consenta di riprendere e rilanciare le indicazioni formulate dalle forze politiche e civiche. La mozione dovrebbe essere inserita all’ordine del giorno del prossimo Consiglio.

Stefano Tosi

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