«Quando hai le palle, è dura farti la pelle»: i Mastini sono tutti qui, nove parole una morale. La morale di chi ha dentro qualcosa che è più grande della classe, del tempo, del destino - nel secondo tempo Rigoni sembrava una calamita umana, capace di attirare su di sé qualunque disco nel corso del bombardamento giallonero - delle vittorie o delle sconfitte (nell'hockey, a volte, sei grande anche quando perdi), altrimenti non avrebbe potuto resistere quando i trentini pregustavano l'ennesima rimonta, ottenuto il 3-1 a inizio terzo tempo schierando insieme quasi sempre soltanto stranieri, diciamolo, molto forti (i due Buono, Lemay, Foltin, Berger) contro il Varese a trazione italian-varesina.
Qualcosa di "quadrato" (vedi il titolo), come dice un altro amico al telefono, che si riassume nel gigantesco striscione, "Vietato mollare", issato dalla curva prima del via. Qualcosa che, sabato a Pergine, può impattare la serie nell'ennesima finale nella finale, prima di tornare sicuramente qui martedì prossimo, e già questa è una vittoria. Dopo tre partite siamo 2-1 per loro, ma poteva essere tranquillamente l'opposto: e lo sanno anche le Linci. Basta poco, o nulla, per girare l'inerzia e in quel "poco", tra due giorni, ci sarà lo stesso popolo giallonero che un anno fa, di questi tempi, andò a Caldaro con gli altoatesini a una partita dal titolo per impattare la finale. La stessa cosa può succedere ora. Lo abbiamo già fatto, possiamo rifarlo.
Possiamo rifarlo perché mentre scriviamo abbiamo di fronte Pietro Borghi e Gianluca Tilaro, intervistati nel dopo partita, così diversi ma così uguali mentre sorridono e scherzano davanti al microfono con Naslund che li osserva in ciabatte firmando un autografo a un bambino: è questo senso di famiglia e di gruppo, questa capacità di stare bene assieme e sentirsi parte di un "tutto" che completa e spinge a fare la differenza. Palle e sorrisi, tornando a inizio articolo e completando il tutto.
Palle, sorrisi e Sebastian Allevato: noi, e tanti come noi, guardano questa vittoria e pensano lui, che si è preso l'applauso che resta attaccato più di tutti gli altri prima del via, quando Roberto Rizza ha annunciato il suo nome. Quell'applauso per noi, e per lui, vale molto. Perché racchiude il ritorno dopo un lungo infortunio di chi non s'arrende di fronte a nulla e a nessuno. Bentornato, Lupo.
Vietato mollare/ultima parte
La sbornia di tiri e il dominio del secondo periodo si fanno sentire sui gialloneri e, così, il Pergine prima accorcia con Flessati su rimbalzo (3-1) e poi con Carmine Buono centra una traversa sotto la nord che si sta ancora muovendo. Lì comincia un'altra partita nella partita che ha un nome e un cognome: Rocco Perla, strepitoso in un'occasione su Foltin. C'è anche il quarto gol sfiorato da Schina in inferiorità, i due minuti in 5 contro 3 non sfruttati ma, soprattutto, l'orgoglio giallonero che porta in fondo il punto dell'1-2 nella serie.
Vietato mollare/parte 2
Il secondo periodo finisce con un incredibile parziale di 28 tiri a 5 per i Mastini (40-13 quelli totali: troppe le occasioni in 1 contro 0 per contarle) perché si gioca a una porta sola, a una squadra sola contro Rigoni. Il Varese prova, riprova e prova ancora a sfondare il muro. Quando si apre la crepa grazie alla fucilata di Majul (2-0), s'infila dentro anche Pietroniro con un polsino nel sette per il 3-0 con il Varese assatanato e affamato, finalmente sbloccato, in un ambiente meraviglioso di trance collettiva. S'esalta anche Perla nell'unica vera occasione ospite di Christian Buono: parata straordinaria con il disco deviato sul palo dal numero 2 giallonero.
"Vietato mollare"
È quello che c'è scritto su un gigantesco striscione in curva. E il Varese non molla: Majul su assist al bacio di Tilaro insacca l'1-0 dopo nemmeno 3 minuti e, poi, in un primo tempo più giallonero che biancorosso lo stesso messicano, Piroso e Vanetti vanno a un passo dal raddoppio, ma ci sono anche due parate sicure - non veri miracoli - di Perla su Bitetto e Andreotti. Per la terza volta nella serie i gialloneri sono avanti 1-0. Ma stasera il vento è girato. Ed è giallonero.
Il tabellino
Varese-Pergine 3-1 (1-0, 2-0, 0-1)
Reti: 2'45" Majul (Tilaro, Schina) 1-0; 36'44" Majul (Raimondi, Piroso) in superiorità 2-0, 37'25" Pietroniro (Tilaro, Michael Mazzacane) 3-0; 41'16" Flessati (Viliotti, Gabri) 3-1
Varese: Perla (Marinelli); Raimondi, Naslund, Piroso, Vanetti, Marcello Borghi; Schina, Crivellari, Pietroniro, Majul, Tilaro; Bertin, Erik Mazzacane, Garau, Michael Mazzacane, Pietro Borghi; Vignoli, Fanelli, Perino, Allevato, Tommaso Cordiano. Coach: Niklas Czarnecki
Pergine: Rigoni (Zanella); Carmine Buono, Gamper, Foltin, Lemay, Mocellin; Gabri, Giacomozzi, Christian Buono, Berger, Bitetto; Ambrosi, Lacedelli, Flessati, Viliotti, Manganelli; Marano, Andreotti, Ghizzo. Coach: Andrea Ambrosi
Arbitri: Simone Soraperra, Simone Lega (Federico Cusin, Aleksandr Petrov)
Note - Penalità Va 10', Per 14'. Tiri Va 50, Per 29. Spettatori: 1.105.
La finale (al meglio delle sette partite)
Gara 3: Varese-Pergine 3-1 (serie: 1-2)
Gara 4, sabato 6 aprile: Pergine-Varese (18.45)
Gara 5, martedì 9 aprile: Varese-Pergine (20.30)
Eventuale gara 6, giovedì 11 aprile
Eventuale gara 7, sabato 13 aprile