To be continued... I veri Mastini ripartono a duemila all'ora, come se non ci fosse un domani, e oggi in effetti non ce n'era (non c'era) per nessuno tranne che per il Varese: il Pergine avrebbe potuto andare avanti a giocare cinque giorni ma quando i gialloneri sono così quadrati, così compatti, così campioni, così capaci di giocare uno per l'altro, con il simbolico - e non solo simbolico - ragazzino Garau sul ghiaccio come se fosse da anni in questa squadra, non avrebbe mai segnato. Abbiamo rivisto i vecchi nuovi Campioni: se riusciranno (riusciremo) a scalare la montagna di giovedì, una gara 6 da affrontare come se valesse il titolo, con questo pubblico potremmo scrivere una pagina di storia e un docufilm ancora più grande del "Ventisette" di un anno fa. Perché non abbiamo ancora visto una squadra sotto 3-1 in finale capace di rimontare e andare a vincere.
To be continued grazie a una gestione perfetta della partita, ragionare e rallentare quando c'era da ragionare e rallentare, assaltare quando c'era da andare all'assalto e poi, ancora, pochissime penalità, due gol in power play con Perla decisivo sulle uniche, rare vere occasioni ospiti. Ci è sembrato che tutti sapessero la cosa giusta da fare per il bene supremo, prima per il compagno vicino e poi, anzi mai, per se stessi. Nessuno ha voluto vincerla da solo perché la si doveva vincere così: assieme. Prendete la terza linea: sempre in campo a spingere come la prima, la seconda, la quarta e la quinta, là dietro sulle tribune. Con quel numero 18, Garau, che pare un fiore primaverile che buca il ghiaccio con la forza del diciottenne e la semplicità del veterano.
Alla fine l'mvp finisce a Perla perché l'avremmo, l'avreste dovuto dare a tutta la squadra e, quindi, è andato a chi la rappresenta: il portiere. E infatti tutti i 1.100 spettatori andandosene, tra trombe che non vogliono smettere di suonare, si salutano così: "Ci vediamo sabato".
Nel terzo tempo c'è la gestione esemplare del 3-0, arrotondato nel finale da Alex Bertin con la porta vuota, dopo la paratona dell'mvp su Marano e un'occasione di Tilaro: sembrano poche due occasioni (una per parte), è tantissimo perché significa che gara 6 è già iniziata.
Secondo tempo più equilibrato, finché un grandissimo gol dei Mastini non fa urlare, lassù, anche Marco Fiori: Piroso mette dentro un assist bello come il cielo giallonero (che partita Alessio: traversa, occasione, assist e molto di più) e Marcello Borghi di prima intenzione infila il 2-0 facendo riversare in pista la Nord, stracolma, proprio lì sopra. È l'antipasto, prima che venga giù tutto dopo due occasioni (Garau e Pietroniro), quando capitan Vanetti su rimbalzo colpisce per il 3-0. Al nome del capitano urlato dallo speaker Roberto Rizza, non abbiamo mai sentito un urlo, anzi rombo, un terremoto come quel "Va-ne-tti" pieno di tutto ciò che è il Varese.
Primo tempo e 1-0 stretto per il Varese, ma Perla compie una parata miracolosa. All'azione iniziale del match parte Piroso e colpisce il palo, alla seconda lo stesso 55 è davanti a Rigoni ma gli tira in bocca prima che Tilaro si mangi ancora il vantaggio quando non sono passati nemmeno 4 minuti. La spinta però è feroce e così Garau rompe il sortilegio del power play insaccando con l'uomo in più nell'angolino opposto. Poi, in un primo tempo senza pause e pieno di agonismo e azioni, ecco Perla sdraiarsi e salvare su Christian Buono prima (è la parata che vale un gol) e poi ancora su Berger. C'è tempo anche per gridare contro gli arbitri (penalità a Tilaro dopo una non fischiata a Berger) prima che Borghi faccia urlare al gol: venti minuti da batticuore finiscono qui.
Ma era già tutto scritto all'inizio, forse prima. Giovedì finale atto VI, esattamente - questa volta davvero - come un anno fa a Caldaro...
Varese-Pergine 4-0 (1-0, 2-0, 1-0)
Reti: 8'06" Garau (Tilaro, Pietroniro) in superiorità 1-0; 28'19" Marcello Borghi (Piroso, Naslun) 2-0, 39'28" Vanetti (Marcello Borghi, Naslund) in superiorità 3-0; 58'14" Bertin a porta vuota 4-0
Varese: Perla (Marinelli); Raimondi, Naslund, Piroso, Vanetti, Marcello Borghi; Schina, Crivellari, Pietroniro, Majul, Tilaro; Bertin, Erik Mazzacane, Garau, Michael Mazzacane, Pietro Borghi; Vignoli, Fanelli, Perino, Allevato, Tommaso Cordiano. Coach: Niklas Czarnecki
Pergine: Rigoni (Zanella); Carmine Buono, Gamper, Christian Buono, Berger, Bitetto; Gabri, Ambrosi, Foltin, Lemay, Mocellin; Lacedelli, Ghizzo, Manganelli, Viliotti, Flessati; Giacomozzi, Meneghini, Andreotti, Marano. Coach: Andrea Ambrosi
Arbitri: Simone Lega, Patrick Theo Gruber (Andrea Carrito, Aleksandr Petrov)
Note - Penalità Va 10', Per 12'. Tiri Va 39, Per 20. Spettatori: 1.105
La finale (al meglio delle sette partite)
Gara 5: Varese-Pergine 4-0 (serie: 2-3)
Gara 6, giovedì 11 aprile, ore 20.30
Eventuale gara 7, sabato 13 aprile