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Politica | 05 maggio 2024, 13:58

Elisabetta Galli sulla Scajà: «È stata l’assenza di Scazzosi a causare la cancellazione»

La candidata di “Qui per esserci” a Marnate torna a parlare della decisione di annullare la festa, sottolineando come lei e Vergani volessero realizzarla in maniera apolitica: «A malincuore non abbiamo potuto fare altro, si sarebbe potuta organizzare solo con il consenso unanime dei tre candidati»

Elisabetta Galli sulla Scajà: «È stata l’assenza di Scazzosi a causare la cancellazione»

Quest’anno la Festa della Scajà non ci sarà a Marnate; gli organizzatori hanno deciso, infatti, di annullarla poiché la data in cui tradizionalmente cade l’evento coincide con il periodo della campagna elettorale e i restanti fine settimana di giugno successivi alle elezioni sono già occupati da altri eventi indifferibili, come, ad esempio, il Girinvalle.

Una decisione che, dopo le affermazioni di Marco Scazzosi, “SìAmo Marnate e Nizzolina”, è diventata un caso politico, e per questo Elisabetta Galli ha voluto chiarire il percorso, che ha coinvolto anche gli altri candidati, che ha portato alla scelta di annullare la festa.
«Con dispiacere constatiamo una distorta interpretazione dei fatti relativi alla Festa della Scajà a Marnate, vicenda strumentalizzata per fini politici e riteniamo doveroso fare chiarezza – spiega la candidata – la Festa della Scajà rappresenta un evento tradizionale per Marnate festeggiato, da sempre, la prima o la seconda domenica di giugno, che quest'anno cadono nel periodo elettorale. Per rispetto della par condicio in questo periodo è consentito organizzare solo eventi che non possono essere differiti, evitando di privilegiare una parte politica rispetto ad un’altra ed in modo impersonale (senza riferimenti all’amministrazione uscente)».

Una normativa che ha spinto l’attuale amministrazione uscente, nella consapevolezza dell’importanza che ha questa festa per chi vive in paese, a confrontarsi con gli altri candidati per decidere di comune accordo come comportarsi in quest’occasione.
«Tutti abbiamo particolarmente a cuore questo evento – prosegue Maria Elisabetta Galli – per questo ho proposto di mantenere la celebrazione della festa l’1 e 2 giugno, pur rispettando le normative elettorali e garantire la par condicio di tutti i candidati sindaci alle elezioni del 8-9 giugno 2024.
Ho quindi convocato una riunione alla presenza di Marco Scazzosi e Luca Vergani per comunicare questo intento e stabilire delle modalità condivise di organizzazione e partecipazione equa ed imparziale, al fine della riuscita dell’evento nel miglior interesse dei cittadini; per questo ho proposto di organizzare la festa come da tradizione, senza alcun riferimento al comune di Marnate e all’attuale amministrazione, con comunicazioni prive del logo comunale».

Una soluzione che avrebbe potuto permettere lo svolgimento della Scajà, poiché rispondente alle normative della par condicio che, ricordiamo, consentono di organizzare eventi solo in modo impersonale che non diano risalto all’amministrazione uscente.
«Il candidato Scazzosi non si è presentato all’incontro fissato – sottolinea la rappresentante di “Qui per esserci” – limitandosi ad inviare una lettera con la quale, senza neanche sapere quale fosse la proposta di cui si sarebbe discusso, si è fermamente opposto all’organizzazione dell’evento, dichiarando che in nessun modo si sarebbe potuto realizzare in campagna elettorale e chiedendone il rinvio.
Vista la posizione di Scazzosi, che ha negato qualsiasi possibilità di confronto al contrario di Vergani, che ha partecipato all’incontro, a malincuore non abbiamo potuto fare altro che sospendere la celebrazione della festa, che si sarebbe potuta realizzare unicamente con il consenso unanime dei tre attuali candidati.
L’ipotesi del rinvio, infatti, non è praticabile; la festa della Scajà è legata al miracolo avvenuto nei primi giorni di giugno della fine dell’800 ed inoltre, come noto a chi ha amministrato da oltre 25 anni, la domenica successiva alle elezioni è fissato il Girinvalle, poi abbiamo la festa di San Luigi».

La soluzione caldeggiata da Vergani e Galli, inoltre, non sarebbe stata una novità per Marnate, che già in passato ha visto coincidere i fine settimana della festa con il periodo della campagna elettorale.
«Teniamo a far notare – ricorda Elisabetta Galli – che nel 2009, sotto la firma dell'allora vicesindaco Scazzosi, la festa della Scajà si è svolta, senza alcuna limitazione, l'ultima domenica di maggio in periodo di campagna elettorale per le elezioni comunali.
Cosa è cambiato da allora? Forse il candidato Scazzosi ha la memoria corta, o forse l’interesse attuale è quello di strumentalizzare politicamente la situazione, per trarne vantaggio elettorale, screditando l’attuale amministrazione a discapito dei cittadini?
Le affermazioni degli scorsi giorni non fanno che confermare il tentativo subdolo che la lista “SìAmo Marnate e Nizzolina” sta mettendo in campo: prima Scazzosi, ben sapendo che una sua opposizione avrebbe comportato l’impossibilità di organizzare l’evento, non si presenta ad una riunione dove avrebbe avuto la possibilità di condividere le proprie idee e di trovare una soluzione, a vantaggio dei cittadini, per celebrare la festa; poi, sui giornali, scrive che è colpa e volontà dell’attuale amministrazione non organizzare la Scajà. Lasciamo ai marnatesi ogni commento e considerazione».

La candidata di “Qui per esserci” invita gli abitanti di Marnate e Nizzolina a non limitarsi ad ascoltare le varie voci per comprendere appieno quanto accaduto e decidere chi stia raccontando la versione più veritiera, ma a consultare la documentazione pubblica per capire cosa sia realmente accaduto.
«La verità dei fatti è importante per i cittadini di Marnate – conclude Maria Elisabetta Galli – la convocazione della riunione, la lettera di Scazzosi e il verbale sono documenti ufficiali depositati in comune, accessibili per chiunque voglia consultarli.
Siamo disponibili per ulteriori chiarimenti, anche perché troviamo la distorsione dei fatti per fini politici assolutamente intollerabile, soprattutto quando a farne le spese sono i cittadini».

Ipe


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