Maggio ha fatto fiorire con rinnovato vigore la festa di San Vitale a Gorla Maggiore. Una domenica in cui la comunità si è ritrovata attorno alla sua chiesa, alle bancarelle, a quel richiamo dei boschi e dei campi che la riporta alle sue radici. La manifestazione era organizzata dalla Pro Loco e dalla parrocchia di Santa Maria Assunta con il patrocinio comunale.
Una tradizione che vuole guardare al futuro: lo ribadiscono anche le associazioni che hanno colto l'occasione della festa per raccontarsi e chiamare le nuove generazioni. La Pro Loco ha presentato le creazioni dedicate alla chiesetta, dai piatti ai ceri, passando per torte speciali.
Ma poi ecco la Protezione civile che mostra come si prepara, come agisce e pragmaticamente invita i cittadini a riconoscere la differenza - con relativi distinguo di intervento - tra api e calabroni. Ecco proprio qui risuona l'invito ai giovani a unirsi nell'impegno a favore degli altri. Requisito fondamentale? «Avere voglia di fare».
A proposito di richiamo alla tradizione, presenti gli amici della Vigna di San Vitale (la vigna "del Nando"). Alessio Ferioli trasmette il suo entusiasmo verso questo luogo dove un'antica consuetudine, fatta di passione e fatica, viene preservata. Si brinda con il vino Rarum: «Un sogno, un desiderio, un progetto... un vino prodotto per la sua comunità, un vino riscoperto, di tradizione per la solidarietà».
Tra i momenti clou della giornata, la messa per i 20 anni di sacerdozio di don Fabio Coppini alla presenza del sindaco Pietro Zappamiglio e di don Valentino Viganò (LEGGI QUI). Nonché l'ultimo sguardo al presepe pasquale di San Carlo (LEGGI QUI).
Ha commentato così sui social il sindaco Pietro Zappamiglio, nel ringraziare le realtà che hanno organizzato: «Questa mattina Gorla Maggiore si è svegliata presto e si è vestita con un costume antico: la Tradizione. E nel silenzio, piano piano ,sono comparse borse, gioielli, calze spaiate saponi e dolci tutti pronti per l'arrivo di chi attende con gioia la Festa. Quella delle campane che suonano, dei volti che rivedi, dei bambini che giocano ed è così che una Comunità si ritrova. Nelle sue radici, nello scandire il tempo con quella Memoria che è il tuo Paese. È la prima domenica di Maggio e ci si vede tutti lì: alla Festa di San Vitale».
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Marilena Lualdi