Con la stagione 2023/2024 della Openjobmetis continua anche L’Ultima Contesa, il talk show del lunedì sera sul basket varesino.
Nella quarta puntata, in onda ieri sera, è stato ospite Matteo Jemoli, responsabile scouting e assistente general manager della Pallacanestro Varese. Il match contro perso contro Trento è stato il punto di partenza per parlare del difficile inizio di stagione dei biancorossi; si è poi parlato di mercato e fatto il punto sul cammino europeo. Altro ospite è stato Flavio Vanetti, giornalista de Il Corriere della Sera.
Qui alcune delle dichiarazioni di Matteo Jemoli:
«Quando riusciamo a fare delle buone azioni difensive diventa tutto più facile in attacco, riusciamo a correre, quando non prendi canestro puoi andare in attacco più a cuor leggero. Va male quando prendi canestri facili, sono demoralizzanti e ti ritrovi a fare la rimessa, ripartire e andare a un ritmo non congeniale. Con il passare della partita più riusciamo a fare pick & roll più abbiamo vantaggio, quella è la cosa su cui dobbiamo lavorare: non basta farlo 5 o 10 volte, ma per il 70% o 80% del tempo».
Sull’ultimo possesso difensivo della partita di ieri: «Non c’è una cosa giusta o sbagliata nel fare fallo o no. Non l’abbiamo fatto, Hubb ha segnato e noi avevamo ancora 10 secondi per pareggiare o vincere. Se avessimo fatto fallo avrebbero avuto un’altra rimessa, rifacevamo fallo e a quel punto magari tiravano solo per vincere e magari ci ritrovavamo con un timeout a un secondo dalla fine da cui creare qualcosa. Sono scelte, e questa è quella che abbiamo fatto».
Sul possesso finale di Varese: «Non so quale fosse lo schema disegnato, ovviamente loro sono stati bravi a toglierci linee di passaggio e la palla è finita a Willie a 8 metri dal canestro. È stata un’azione un po’ concitata ed è venuto fuori quel tiro lì».
«Ieri non ha fatto una buona partita - su Shahid - Lo sapevamo che poteva avere uno scoglio rispetto al livello del campionato. Ha fatto buone partite in coppa, secondo me lui deve tirarsi fuori da questo momento e noi possiamo metterlo a suo agio con alcune situazioni di campo diverse, così che possa performare un po’ meglio. Il tempo c’è per aspettarlo e per aiutarlo».
«Ci sta come pensiero - a proposito di una presunta mancanza di un vero playmaker - Nel nostro sistema non vogliamo dare etichette ai giocatori, quindi l’idea è che chi riceve l’apertura va, spinge e gioca in transizione. Se uno intende playmaker quello che passa solo la palla, sceglie i ritmi e che gioca solo per gli altri non ce ne sono così tanti. La nostra idea è non avere un punto di riferimento come playmaker, ma avere più persone che passano la palla».
«I concetti, rispetto all’anno scorso, sono gli stessi: l’idea è di correre, tirare da 3 punti e giocare tanto pick & roll. Da Willie ci aspettavamo un impatto migliore, ma credo che possa darlo: cercavamo un lungo che bloccasse e rollasse e indifesa presidiasse a rimbalzo e sulle stoppate. Sugli altri giocatori abbiamo cercato chi potesse tirare da tre e giocare il pick & roll per concludere per sé o per gli altri».
«Sento troppa negatività. Abbiamo perso due partite così e ovviamente nessuno è contento. Non vorrei che passasse il messaggio che sia tutto da rifare: abbiamo perso due partite di poco e non ci fa piacere, ma non mi sembra neanche giusto gettare tutta questa negatività che mi giunge».
Sull'eventuale ricorso al mercato per correggere la situazione: «Non credo avverrà in tempi brevi»
«Il livello si alzerà mercoledì - in riferimento all’impegno di Europe Cup contro Gottingen - Le due guardie sono i giocatori più pericolosi e, più in generale, è una squadra che come noi tira tanto da fuori. Difensivamente mette pressione e non è un caso che l’ultima volta ha forzato tante palle perse. Dovremo stare attenti e fare una bella partita».
Qui sotto il video della puntata integrale.