I migliori? Alviti e Hands. I peggiori? Sykes e Gray. I "casi"? Tanti: Mannion, Brown, Johnson... E poi le due albe varesine, le più belle: Librizzi e Assui.
Le pagelle della stagione, direttamente dall'ultima puntata de l'Ultima Contesa andata in onda ieri (leggi QUI). Voti e giudizi sui "18 giocatori 18" che hanno percorso il cammino stagionale biancorosso, per chiudere definitivamente un capitolo e guardare finalmente avanti.
Kao 6,5
Per quasi metà stagione, fino all’arrivo di Tyus, la Pallacanestro Varese non ha un centro, né in quintetto, né in panchina. Sic et simpliciter. Il nigeriano salta e basta, per il resto vagando per la metà campo difensiva (ma anche in quella offensiva) senza alcuna disciplina tattica né costrutto. L’inesperienza, però, può essere una colpa? No. Va allora premiata quella crescita che lo erge infine a miglior stoppatore del campionato e a elemento utilissimo sia vicino che lontano da canestro nella retroguardia di Kastritis.
Harris 5,5
Quel primo passo inizialmente intriga, ma è una qualità che si perde nei tanti problemi biancorossi. Fino all’estrema ratio di un’inevitabile taglio.
Alviti 7,5
Un faro e un privilegio, nel senso che per un club non di primo piano come Varese è stato un privilegio avere un giocatore italiano di tale caratura e rendimento. Carbura all’inizio, poi esplode. Medie stratosferiche (61% da 2, 44% da 3).
Mitrou-Long 6,5
Arriva e sistema in un colpo solo due fattori, regia e difesa, fondamentale - quest’ultimo - in cui si erge a capopopolo: con lui la Varese degli esterni Telepass cambia radicalmente regime. Sempre in doppia cifra tranne che a Bologna e Venezia, quando però non conta più. Insufficiente per un esterno del 2025 il 30% da 3.
Mannion 5,5
Il voto più difficile. Tre partite a 26,3 punti di media, poi Milano lo chiama e lui abbandona totalmente la causa senza colpo ferire, togliendosi dalla battaglia per quasi un mese (inutilizzabile a Masnago, guarito e in forma dal giorno uno del Forum: qualche dubbio viene…). Il giocatore non si discute, l’uomo non ci permettiamo di farlo (che diritto avremmo?), ma diciamoci la verità: questa sua seconda stagione in biancorosso non s'aveva da fare, per tante ragioni…
Gray 4
Sufficiente ma mai decisivo all’inizio, poi il crollo, tra prestazioni oltremodo negative e infortuni ripetuti. Accreditato di un tiro da fuori che a conti fatti non gli entra mai (29%). La delusione con la D maiuscola della stagione.
Bradford 5,5
La sua freschezza, nei primi match disputati, sembra poter incidere nella Varese stantia e senza arte né parte di metà stagione. Dura poco: si adegua, non eccelle, fa il compitino, tira malissimo da oltre l’arco (26%).
Tyus 6
I suoi giorni migliori sono tutti dietro le spalle: è evidente fin dalla prima palla toccata, dal primo salto, dal primo scivolamento. Al tempo trascorso, tuttavia, sopperisce con esperienza e razionalità, e mentiremmo se non le ascrivessimo entrambe come utili alla causa. Non cambia il corso del destino, ma a modo suo è indispensabile nella Varese che ha dovuto aspettare lo svezzamento di Kao.
Sykes 4
Antonio De Curtis ne avrebbe fatto un capitolo del suo “Totòtruffa”, altro che la Fontana di Trevi… Il nome illude, la realtà è crudele: non entra mai in forma, non sposa mai il progetto tecnico e, a poco a poco, si lascia completamente andare. Neanche una delusione: una tragedia…
Anticevich s.v.
Preso solo per far numero: nella pratica non “sostituisce” Johnson e non dà nulla.
Librizzi 7
Guardate i suoi numeri dell’anno scorso, poi quelli di quest’anno: sono triplicati, quadruplicati, in alcuni casi quintuplicati. È stata una stagione per certi versi memorabile per Libro: è diventato capitano, ha riscritto i suoi record personali, è stato protagonista della vittoria fuori scala contro la Virtus e in quasi tutte le partite decisive per la salvezza. Un gradino sotto Alviti e Hands a livello di importanza nel sistema complessivo, ma di sicuro decisivo.
Virginio 6
Nell’emergenza Kastritis lo pesca dalla naftalina, lui - per quel che può - risponde presente. In bocca al lupo per un futuro ora definitivamente lontano da Varese.
Esposito sv
Come Anticevich, con una differenza: per lui il futuro c’è. E quindi il giudizio è sospeso.
Assui 7
Un’altra alba bellissima da ammirare. Si fa vedere contro la Virtus, eccelle contro Tortona, da lì in poi Kastritis lo rende protagonista. E viene ripagato da prestazioni difensive e di maturità immaginifiche per un 19enne.
Fall sv
Non poteva dare, a questo livello: era chiaro a (quasi...) tutti fin dal giorno zero. Per questo, e per quel sorriso, quella professionalità e quel suo fare spogliatoio che non sono mai mancati, non merita alcun brutto voto.
Brown 4,5
Voglia di tornare a Varese? Zero… Si è visto, Gabe… Poi Mandole lo “punta” fin da Livigno e allora la voglia di cui sopra scende in negativo… Un solo acuto, contro la Trapani che poi se lo prenderà e ne farà qualcosa di molto di più. A Masnago è solo tiro da tre e vacanze difensive prolungate.
Hands 7,5
Capocannoniere del campionato e MVP, insieme ad Alviti, della Pallacanestro Varese 2024/2025. Con Mannion si pesta i piedi, senza di lui diventa il capo. Con Mandole è un buco senza fine in difesa, con Kastritis lo abbiamo visto rubare palla e volare in contropiede. Quasi 5 assist di media, alla faccia dell’egoismo… 19,3 punti di media, ma quando c’è da salvare davvero la OJM, cioè da Casale in poi, diventano 25…
Johnson 5,5
Tanti meno, rispetto a una prima versione, quella 2022/2023, che aveva incantato: meno tiro, meno capacità di battere l’uomo sulla linea di fondo (qualità fondamentale per sbilanciare le difese avversarie), meno - soprattutto - voglia e coinvolgimento. Mai un fattore (ma era prevedibile) in difesa, quasi mai a rimbalzo. Finisce male stavolta: per lui, per tutti.