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Storie | 29 gennaio 2023, 08:00

LA STORIA. L'amore e l'amicizia al tempo dei biglietti. «Così Attilio e Mimma rimarranno sempre con noi»

Il bustocco Alfredo Solbiati ha conservato le tante lettere e cartoline scritte da una coppia meravigliosa: altro che i messaggi mandati frettolosamente sul telefono, tutti uguali. Il desiderio? Condividerle con una mostra

LA STORIA. L'amore e l'amicizia al tempo dei biglietti. «Così Attilio e Mimma rimarranno sempre con noi»

Attilio e Mimma, un amore tutto da scrivere. Da conservare e tramandare attraverso biglietti dolcissimi accanto ad altri scherzosi e affettuosi rivolti a due bimbi che questa coppia ha visto crescere. E ha accompagnato nelle tappe della vita, anche così.

Sono davvero tesori le cartoline e i fogli che mostra generosamente Alfredo Solbiati. Tesori che oggi vuole condividere, magari anche con una mostra perché trasmettono la potenza dei sentimenti e della scrittura in un mondo oggi così avaro di entrambi. Un mondo frettoloso che si nutre di messaggi e di emoticon in rapida apparizione e altrettanto repentina sparizione sullo smartphone. Un lampo spesso standardizzato, mandato a ciascuna persona come se fosse uguale nella vita e nei sentimenti.

Non era così Attilio De Tomasi, come non lo era la sua Mimma. Questo poliziotto che a Busto Arsizio abitava vicino ai Solbiati: i ragazzini ai quali mandava cartoline e lettere, oltre ai biglietti natalizi, sono poi diventati adulti e hanno formato a loro volta una famiglia. E famiglia si è sempre stati, tutti insieme.

Oggi  Alfredo Solbiati conserva anche le lettere scritte da Attilio alla sua adorata Mimma. Era una persona solare quel signore, dice Alfredo che sfoglia con noi quei piccoli gioielli, accanto al suo amico Luigi Giavini:  «Ci mandava cartoline a ogni gita e tornava sempre con qualcosa per noi».

«Se non ci fosse più alcuno che amasse il sole si spegnerebbe», una frase importante che l'amico poliziotto affida alla carta. Ma poi quelle cartoline traboccanti di personaggi dei fumetti, dove c'è un aggettivo personalizzato per ciascun componente della famiglia. Dove si immagina quello che sta facendo in quel momento perché lo si conosce bene, perché essere vicini vuol dire condividere i passi della vita nel piccolo e nel grande.

«Tua sorellina si sta sorbendo le pagine di Signorinette e tu cerca di passare il tempo, si intende libero dagli studi, costruendo ciò che più ti piace» l'osservazione che rivolge Attilio ad Alfredo: in poche righe un quadretto familiare che si forma agli occhi. Il dovere che a quest'uomo poliziotto era ben chiaro ma anche il momento del sorriso e dello svago.

Poi le lettere alla sua Mimma in occasione degli anniversari. Anche qui la descrizione è un ritratto vero e proprio, come quando Attilio scrive una lettera in inchiostro verde riferendosi al compleanno di una "bimba dagli occhi neri”. Poco prima delle otto di mattina è  alla pensilina della stazione di Busto Arsizio e lui immagina vicino al tavolo la sua amata. «Stai leggendo queste mie righe con un sorriso soave, gaio e sereno».

Non si sono mai dimenticati, Attilio e Mimma, del proprio amore, né di quei bambini che erano anche un po' loro. Adesso Alfredo non vuole scordarsi di questa coppia meravigliosa e della sua capacità di dedicare tempo e attenzione agli altri: ecco perché offre i documenti che testimoniano la carriera e i meriti di Attilio, queste lettere, questi biglietti di straordinaria umanità. Che magari potrebbero invitare qualcuno ogni tanto ad afferrare una penna o comunque scrivere qualche riga personale invece di ricorrere a un blando messaggio sul telefono. A prendersi cura degli altri, con piccoli gesti silenziosi, per tutta la vita.

Marilena Lualdi

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