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Basket | 06 maggio 2024, 07:27

La scatola nera di una stagione biancorossa

C’è qualcosa di ben più interessante del commentare la vittoria - bella, per amor del cielo, ma ininfluente - di Pistoia: è commentare un’intera annata. Dai casi Arcieri, Ferrero e Brase alle scelte di mercato, dalle batoste prese nelle amichevoli a quelle incassate in campionato, dalle promesse da marinaio australiane a VSE, dall'acquisto di Mannion al pericoloso addio ad Hanlan: mese per mese ecco tutto, ma proprio tutto, quello che è successo nella Varese del basket nei 365 giorni appena trascorsi. Perché il peggior risultato sportivo - a pari merito - degli ultimi sedici anni non è arrivato per caso...

L'amministratore delegato della Pallacanestro Varese Luis Scola in mezzo ai suoi tifosi

L'amministratore delegato della Pallacanestro Varese Luis Scola in mezzo ai suoi tifosi

C’è qualcosa di ben più interessante del commentare la vittoria - bella, per amor del cielo, ma ininfluente - di Pistoia: è commentare un’intera stagione. È proprio quello che abbiamo fatto: ecco la scatola nera della stagione biancorossa. Che non è iniziata a ottobre 2023, bensì a maggio 2023: se avrete il tempo e la voglia di arrivare fino in fondo, capirete infatti che ogni fatto qui narrato si tocca con quello successivo e con quello precedente. E che il risultato sportivo alla fine ottenuto viene da lontano. Molto lontano. Buona lettura. 

Maggio 2023

La stagione 2022/2023 finisce a Bologna: Varese perde contro la Virtus, pur lottando. Sportivamente scrivendo, peraltro, tutto si è già compiuto prima: è salvezza, nonostante la batosta della penalizzazione. La vicenda che ha rovinato un’annata brillante e l’immagine della società ha invece effetti sul consiglio d’amministrazione. Luis Scola, che in pubblico - come del resto tutti gli altri - non entrerà mai nei dettagli del caso Tepic (non verrà spiegato cosa sia davvero successo nei mesi precedenti e quali siano state le responsabilità interne…), opta per una rivoluzione della governance: escono di scena Vittorelli, Valentino (che nel frattempo annuncia il progetto Roosters per finanziare le giovanili) e Boggio, dentro Paolo Perego (da mesi già attivo nel dare una mano) e Mario Vernazza, con Toto Bulgheroni che diventa presidente. Si fa passare il concetto che l’operazione sia propedeutica alla futura entrata nelle quote dei Pelligra: nessun australiano diventerà mai socio del club prealpino. Sulla penalizzazione si decide di non fare ricorso al Collegio di Garanzia del Coni dopo l’appello: ci proverà il solo Vittorelli, per sé stesso… Il 9 maggio piazza Monte Grappa si riempie di tifosi per uno straordinario saluto alla migliore squadra degli ultimi 9 anni. Capitan Ferrero davanti ai microfoni giura amore eterno ai colori che ha difeso per otto anni, ma in cuor suo sa che la strada della riconferma è in salita: c’è quasi un’intera città (e quasi una società intera) che lo vorrebbe ancora per un ultimo giro di giostra, ma quel “quasi” farà la differenza… Parla anche il miglior gm della Serie A appena conclusa, Michael Arcieri: «Varese è la mia New York». No, non sta dicendo una bugia, come una cronaca troppo filo societaria farà credere successivamente: la trattativa per il rinnovo del suo 1+1 però è in stallo da mesi e i rapporti tra lui e Luis non sono più di totale reciproca fiducia. In piazza c’è anche coach Brase, come sempre sorridente: ha già deciso di lasciare la Città Giardino, ma la società e i tifosi non lo sanno… Via al mercato: a parole Varese vorrebbe confermare quasi tutti i protagonisti di un’annata fantastica, nei fatti i primi sondaggi con Owens, Johnson e Ross fanno capire che sarà quasi impossibile farlo per ragioni economiche. Si cerca a tutti i costi di tenere Brown, mentre Caruso si è già promesso a Milano e il desiderio di trattenere De Nicolao non c’è. Suonano sirene tentatrici per il vice di Brase, Paolo Galbiati, cui viene fatto in qualche modo capire che difficilmente un coach italiano potrà assurgere al ruolo di capo allenatore della Pallacanestro Varese finché Scola siederà al comando: certa stampa dà per sicuro il suo approdo a Brindisi, finirà a guidare Trento…

Giugno 2023

Woldetensae (clausola d’uscita scaduta), Librizzi e Virginio sono i primi nomi sicuri da cui ripartire per la nuova stagione. Dietro le quinte la coppia Arcieri-Jemoli si assicura i servigi di Vinnie Shahid, con il benestare di Scola: Varese crede non poco nella scommessa “islandese”. Il 12 giugno ecco però il primo terremoto: Arcieri va a Trieste. Tradimento, fuga improvvisa, richiamo dei soldi? Non è così: è da gennaio che l’ormai ex gm chiede di poter restare sotto al Sacro Monte… L’accordo economico a un certo punto sembra anche essere vicino, almeno a parole, quando le parti (soprattutto una…) fanno dei sostanziali passi per incontrarsi, ma l’affare Tepic rallenta il tutto e la firma sul nuovo contratto non arriva mai, in un’inspiegabile (se non dalla non completa convinzione di proseguire il rapporto) inerzia “argentina”. C’è tempo fino al 30 giugno, tanto, no? No, perché Trieste (con nuova proprietà americana), che ha già bussato alla porta del newyorkese per due volte, trovando chiuso, alla terza trova comprensibilmente aperto… Scola parla con i giornalisti dopo mesi: «Siamo felici se qualcuno, grazie a Varese, riesce a migliorare la propria carriera...», afferma riferendosi ai giocatori che hanno in pratica già detto addio e allo stesso Arcieri… El General dice anche tanto altro: definisce “chiuso” l’accordo con i Pelligra (e così lo pensano tutti, legali compresi…), conclude senza entrare nel merito il caso Tepic («penalizzazione esagerata, mettiamoci una pietra sopra…»), parla di futuro, di mercato («Lo seguirò io…»), di coppe e sembra aprire uno spiraglio per il Capitano («Per noi è importante»). Non è così: il 16 giugno Varese esce dal “+1” del contratto firmato due anni prima ed è una mossa in realtà è attesa: troppo alte le cifre del terzo anno, si attende una rinegoziazione, cui Ferrero non è assolutamente contrario… Anche qui il tempo passa in un’inerzia che fa presagire il peggio: pur lasciando aperta una porticina, Scola ha in silenzio già deciso che Ferrero - almeno come giocatore, perché come “dirigente” o nello staff tecnico il discorso sarebbe diverso - non serve più. Si vuole risparmiare e si vuole dare spazio ai giovani: i fatti dicono invece che nei mesi successivi si spenderanno un sacco di soldi, che nessuna giovane “promessa” verrà presa al posto del capitano e che Virginio, suo possibile naturale sostituto, giocherà solo le briciole delle gare di campionato, appena poco di più in coppa. In compenso Varese perderà una guida morale e ambientale fondamentale in una stagione che sarà difficilissima e perderà soprattutto l’occasione di ringraziare come si deve - ovvero con un applauso del suo pubblico - chi l’ha servita per otto anni. Sarebbe bastato essere chiari prima della fine del campionato e attenti agli aspetti umani che dovrebbero essere importanti anche nello sport... Invece aridità stile deserto del Sahara... Mercato: si inizia a scrivere di italiani (Camara, Bortolani, Biligha…) che mai arriveranno e si assiste all’incipit di una diaspora che sarà totale. La sicurezza, tuttavia, pare Brase: il 30 giugno scade l’escape NBA in suo favore, senza che venga in qualche modo esercitata…

Luglio 2023

Ross va in Summer League e ci prova con gli Utah Jazz e anche Scola va in America: tra le tante missioni dell’ad pure quella di valutare insieme a coach Brase il rinnovo di Markel Brown e il mercato USA… Intanto, il 4 luglio, una trattativa rapida e ben condotta porta a Varese il colpo Davide Moretti, rimasto fuori da qualsiasi indiscrezione precedente. E mentre la Openjobmetis scopre dal sorteggio che la strada dei preliminari di Champions la opporrà all’FMP di Belgrado, in silenzio viene firmato il sostituto di Arcieri: sono due, Zach Sogolow e Maksim Horowitz, in comune un passato nella NBA e la missione di rafforzare - entrando in coppia - anche la squadra degli uffici. I tifosi lanciano una petizione online per tenere Ferrero, ma non c’è e non ci sarà mai vox populi che possa anche minimamente tangere la volontà del General, su questo e su altri fatti: il triste addio al capitano, gran signore anche nell’ultimo atto, avviene ufficialmente il 13 luglio. Si apre la campagna abbonamenti e la fede dei supporter è al solito commovente: 1500 tessere sottoscritte in una settimana. Proseguono gli arrivi: è la volta di Ulaneo e poi di un’altra operazione ben fatta e lontano dai riflettori: Varese prende in prestito la promessa Leonardo Okeke, scommettendo sul suo recupero dopo un terribile infortunio. Il 18 luglio, in serata, altro terremoto. Breaking news da Las Vegas, anticipate da VareseNoi: Brase lascia la Pallacanestro Varese, farà il terzo assistente ai Philadelphia 76ers, sulla cui panchina si è già seduto durante la Summer League. I silenzi assordanti delle ultime settimane hanno finalmente un perché: l’uomo di Tucson, anche dopo la scadenza dell’escape, ha fatto carte false per restare in America, non curandosi più dei biancorossi. A Varese ci si indigna, giustamente, davanti alla poca serietà di un professionista che lascia in mezzo a una strada - a luglio - chi lo tiene legittimamente sotto contratto: c’è chi in società vorrebbe intentare una causa di lavoro, far valere una penale, ma Scola stoppa tutto. Qualche ora dopo esce un comunicato in cui il club e il suo ex allenatore si salutano con parole al miele, come se non fosse accaduto nulla, come se tutto fosse normale: è forse uno dei punti più bassi nella comunicazione della storia della Pallacanestro Varese (ma l’ufficio stampa ha semplicemente agito “sotto dettatura”). Con Brase se ne va anche Brown (a Girona), il quale da tempo sapeva delle intenzioni dell’ex coach ed è per questo che altrettanto tergiversava. Nuove destinazioni anche per Ross (Boducnost), Johnson (in Turchia) e Owens (Napoli). La Openjobmetis non sta a guardare: arriva McDermott e si dimostrerà un acquisto azzeccato. Ora però i biancorossi devono scegliere il loro nuovo allenatore: pare caldissima la pista che porta a Chase Buford, campione con Sidney in Australia, ma davanti al suo no in extremis Varese ripiega su una scelta di riserva, visto che tempo non ce n’è più: è Tom Bialaszewski, mai un giorno da capo allenatore in vita sua, assistente di Ettore Messina qualche anno prima (ma quanto imparato al cospetto di uno dei più grandi allenatori italiani non gli servirà sotto al Sacro Monte…). Il 28 luglio è un gran giorno sul mercato - arrivano Gabe Brown e Olivier Hanlan, bomber da novanta e miglior acquisto della sessione estiva - ma è tre giorni dopo che scoppiano i fuochi d’artificio: Varese prende sotto canestro l’ex sesta scelta assoluta NBA Willie Cauley-Stein. La stampa (tutta, senza eccezioni, compreso chi scrive) prende l'abbaglio e grida alla bomba, i tifosi si gasano, solo chi è abbastanza esperto di NBA (ma non dovrebbero esserlo anche i due nuovi GM?) fa presente i problemi fuori campo del neo centro e il fatto che il mondo professionistico americano lo abbia - per questo e per la sua poca carica agonistica - messo in un angolo da anni. WCS sarà l’errore tecnico più grande e più determinante della stagione…

Agosto 2023

Viene definito lo staff tecnico: insieme a B. e al confermato Herman Mandole ecco anche Marco Legovich da Trieste (non vere le voci che lo avrebbero voluto tra i papabili per il posto da capo allenatore: vale il discorso di cui sopra). Il 21 agosto la nuova Varese si ritrova al Campus: le porte, anche in questo primo giorno, rimangono incredibilmente chiuse ai tifosi… Si rimedierà in extremis, il 31… Non c’è Willie Cauley-Stein, arriverà domani dice qualcuno. Ma nemmeno il 22 il centro fa capolino dai cancelli di Malpensa: «Arriva settimana prossima» si affrettano a far sapere - informalmente - da piazzale Gramsci. Stesso copione il 23, il 24 e il 25, finché Malpensa24 ed il bravo collega Enrico Salomi scrivono quello che tutti pensano ma nessuno ha il coraggio di dire: WCS non ha mica tanta voglia di venire in Europa… Apriti cielo: ci si straccia le vesti contro la stampa perfida e maliziosa, ma quanto scritto è la pura e semplice verità. Interviene la moglie, pare: il centro ex Sacramento atterrerà in Brughiera il 27, con un gran bel cappello texano in testa.

Settembre 2023

L’esordio stagionale avviene a Sondrio, davanti ad almeno 250 tifosi biancorossi. C’è Brescia e già si intuisce che sarà protagonista in Serie A: a Varese ne rifila 107. Sarà la prima di tante scoppole, dalla Germani e non solo. E con i 94 punti subiti da Massagno, il giorno dopo, per la Openjobmetis sono 200 punti incassati nelle prime due uscite… Con gli svizzeri, però, è vittoria, la prima dell’anno, e i commenti verso coach B. da parte dei pochi fortunati che possono assistere agli allenamenti sono positivi: «Corregge molto più di Brase i giocatori…». Gli abbonamenti arrivano a quota 2600 e Hanlan viene nominato capitano. Intanto prosegue il ciclo delle amichevoli: i prealpini perdono contro Venezia e Brindisi (altri 200 punti circa incassati in 80 minuti), nonostante il debutto di WCS, poi vincono a Masnago nella prima uscita davanti al pubblico amico, sempre contro gli “amici” del Massagno. L’occasione vale anche per presentare Itelyum, bella novità per naming palazzetto e avventura europea: è uno dei primo sponsor di Varese, a memoria, che non abbia direttamente a che fare con il territorio. Al debutto casalingo sfilano anche Ross Pelligra e codazzo di corte: «Varese, stiamo arrivando», verbo ripetuto anche il giorno dopo a Villa Panza durante la presentazione ufficiale della squadra. Di tempistiche per ingresso nelle quote e sponsorizzazione, tuttavia, nemmeno l’ombra… La squadra va a Gressoney, per prepararsi ai preliminari di Champions, che scattano il 28: grazie a una magia di Halnan, Varese elimina l’FMP 73-71, ma cede in semifinale la qualificazione a Cholet. La coppa dell’anno sarà la FIBA Europe Cup, non la Champions. La difesa non si vede, l’attacco gira così così…

Ottobre 2023

Il campionato parte contro Pistoia: è vittoria, grazie a una tripla di Moretti e all’errore di Ogbeide. Cauely-Stein ne segna 19 ma è immobile in difesa e la conferma arriverà una settimana dopo: è lui il peggiore di una Varese umiliata a Bologna (-31). Il copione è quello dello scorso anno: la Openjobmetis gioca e lascia giocare, ma non ha playmaking (nonostante Shahid, a differenza di WCS, ci metta l’anima), non regge a rimbalzo, non graffia dietro e non ha panchina (nella quale Woldetensae e all’inizio anche Librizzi non vedono il campo, figurarsi Virginio…). Masnago scrive un altro tutto esaurito, però è Tortona a esultare nel finale, seguita da Trento. Con la debacle che arriverà a fine mese a Venezia (-12, ma la Reyer nell’ultimo quarto grazia i biancorossi, camminando…) il bilancio “dice” 1-4 ed è uno dei peggior inizi di campionato dall'anno dell'ultima retrocessione. In Coppa l’Itelyum si riscatta vincendo a Cipro (super Shahid), però poi perde - male - contro Gottineng tra le mura amiche, ricevendo i primi fischi. Intanto è tutto apparecchiato per gli australiani: entro il 31 verrano saldati il primo milione - in cambio del 45% delle quote societarie (la società ha già fatto assemblea ed è già andata dal notaio…) - e i 150 mila euro di sponsorizzazione…

Novembre 2023

… E invece il 31 non si vede il becco di un dollaro. Al posto dei soldi, dall’Australia viene diramato un farneticante comunicato in cui si annuncia l’arrivo a breve (forse in bici o a piedi, visto che era stato promesso a luglio…) del conquibus relativo alla sponsorizzazione e si ribadisce la volontà di entrare nelle quote societarie. Nessuno a questo punto ci crede più, se non qualche sparuto che ha ancora il coraggio di predicare pazienza: scatta una diffida ad adempiere nel termine di 15 giorni, anch’essa poi disattesa dal Pelligra Group. Il 21, a Gavirate, si presenta John Caniglia, portavoce senza portafoglio degli investitori aussie, che tra le righe imputa il ritardo nella chiusura dell’operazione alla penalizzazione della primavera precedente: stavolta, in piazzale Gramsci, si inalberano davvero, perché è la prima volta dopo seicento colloqui privati che sentono gli australiani accampare una scusa del genere. Il 7 novembre vengono presentati alla stampa i due nuovi GM, Sogolow e Horowitz: era ora, stavano operando da luglio… Sul campo il mese si rivela interlocutorio: contro Sassari si vince, contro Napoli si perde all'ultimo e contro Scafati si esce con le braccia alzate di un soffio (in Coppa altre due “W” contro Gottingen e Tbilisi): il ruolino illude che i problemi di gioco e di tattica non siano gravi come invece si teme e come invece sarà… La prova arriva presto: a Brescia il crollo è verticale, -43. È una sconfitta vergognosa, una delle peggiori di sempre nella storia biancorossa. L’assenza di McDermott, infortunatosi a una mano, più che una giustificazione è un’altra tegola…

Dicembre 2023

Per sostituire “Mc”, fuori per settimane, arriva Young: Varese ha bisogno di trovare qualcuno in fretta e senza spendere un visto, ma l’ala che aveva iniziato la stagione a Treviso si rivela impresentabile, perché sovrappeso, demotivato e poco professionale. A Masnago si perde contro Cremona e sono fischi sonori per tutti, poi arriva un’altra batosta “stile” Brescia e Bologna, contro Chemnitz, in Coppa. I problemi sono ormai definitivi: non c’è difesa (la Openjobmetis è la squadra peggiore di sempre nei recuperi, per esempio…), in attacco non si raggiungono i giri dell’anno prima perché manca un regista e (ancora di più) un giocatore che salti l’uomo insieme ad Hanlan in mezzo a una pattuglia di soli tiratori, gli esordienti in Europa e in Italia sono troppi (Varese è quella che ne ha di più tra le 16 della Serie A), la panchina - nonostante la buona volontà di Ulaneo e gli squilli di Librizzi - non regge il quintetto, l’allenatore non può incidere, schiavo dell’algoritmo e del sistema di gioco scelto dai piani altissimi, ma risulta anche incapace di toccare le giuste corde mentali e a sua volta pecca di inesperienza. I biancorossi, insomma, stanno sprofondando (si fa male anche Moretti…) e la società decide di intervenire: il primo arrivo è Spencer al posto di Cauley-Stein. WCS paga il fatto di essere il maggior responsabile delle scene mute difensive (in attacco la questione è diversa: non è adatto a questo gioco e manca chi lo serva…), ma soprattutto i suoi demoni extra-parquet, irrisolti anche al netto della grande abnegazione dello staff varesino nello stargli vicino. Intanto si perde anche a Brindisi e poi con Leiden: sono cinque sconfitte consecutive. Prima che anche Leiden espugni Masnago, prende la parola Luis Scola, che difende coach B., non risponde sui problemi di gioco («Sono fatti interni alla società, ma di certo non giochiamo come dovremmo»), si arrabbia con chi mette in dubbio che alcune scelte siano figlie dei numeri («Decidono gli uomini, non l’algoritmo») e stoppa le voci di un secondo, grande, acquisto di rinforzo: «Non ce lo possiamo permettere». In pochi ancora lo sanno, ma l’ultima risposta è il bluff di un grande giocatore di poker: dietro le quinte il club sta invece apparecchiando uno degli acquisti più clamorosi degli ultimi 20 anni. Non sono i cavalli di ritorno Ross e Brown, ma è Nico Mannion, potenzialmente il miglior giocatore italiano del prossimo futuro. Il suo arrivo (a fargli posto Shahid) accende la piazza, anche se per Varese è uno sforzo economico tremendo: il primo anno di contratto (anzi i primi sei mesi…) sono già un salasso completamente estraneo alla normalità prealpina, il + 1 che potrebbe scattare per la stagione 24/25 vale da solo un quinto del budget totale per la squadra... Però sul parquet è quello che ci vuole: senza di lui, ma con Spencer, la Openjobmetis perde onorevolmente contro Milano (da qui in avanti il pubblico fischierà coach B. ogni domenica…), poi - con lui - sbanca Pesaro, e le magie di Nico fanno il giro d’Italia. Dopo Natale si replica contro Reggio Emilia, nel match più spumeggiante dell’anno. I biancorossi, con la difesa di Spencer e le incursioni del Red Mamba, paiono rinati. Il 31 dicembre scade nel frattempo quello che sarebbe stato il termine per il versamento del secondo milione dei Pelligra: davanti a una fine così, a pensare a tutte le surreali promesse da marinaio professate dagli australiani negli ultimi due anni, ci sarebbe quasi da ridere, se non fosse che a piangere sono i conti societari, che sui due milioni e spicci facevano affidamento... Il nuovo cda di piazzale Gramsci ha però già in mente un piano B. e inizia a recuperare una vecchia idea…

Gennaio 2024

Il terzo successo di fila arriva a Treviso, seconda vittoria esterna della stagione. Quindi ecco il poker, contro l’Oradea. È tornata la Varese spumeggiante dello scorso anno? “Ni”, perché i ritmi di Nico e soci non sono e non saranno mai quelli di Colbey&co, ma ora la squadra di coach B. (fischiato dal pubblico anche nelle vittorie…) ha una logica, grazie ai due nuovi acquisti. Perde posizioni Moretti, ma le recupererà, e così Woldetensae, che non le recupererà mai del tutto. Il calendario non è amico della Openjobmetis ritrovata: in serie arrivano a Masnago Venezia e Virtus. Sono due prevedibili sconfitte: nella prima gara dominano l’ingiocabile Kabengele ma anche il "quattro" Simms, sottolineando ancora una volta l’atavico e strutturale problema dell'ala forte, frutto delle scelte collegate al sistema di gioco che si vuole perseguire; nella seconda sono invece i canestri del campione Belinelli a far piangere un’Itelyum Arena straripante. Il bilancio con Mannion, tuttavia, è e rimane invidiabile: 6 vittorie e 2 sconfitte. Da contare anche la prestigiosa “w” contro i futuri campioni della Fiba Europe Cup di Chemnitz, passepartout per i playoff della competizione (che Varese conquisterà però solo in Romania, dopo aver sprecato un’occasione a Leiden…).

Febbraio 2024

Nasce Varese Sport&Entertainment, il piano B. Scola ci aveva pensato due anni prima, poi aveva confidato negli australiani. VSE - che prende il 45% delle quote di Pallacanestro Varese - germoglia con l’intento di gestire le attività imprenditoriali biancorosse collaterali al campo e di aggiungerne di nuove, così remunerando gli investimenti dei suoi soci - Scola stesso, Paolo Perego, il gm Zack Sogolow, sua moglie Katie Martin, gli argentini Jon Fatelevich e Julio Harari e l’uruguayano Francisco Arechavaleta - e, al contempo, finanziando il club biancorosso. Ma per il momento i soldi di VSE sono solo di VSE. A Trento Mannion stecca per la prima volta una prestazione in maglia varesina e Varese esce sconfitta anche per i troppi rimbalzi che concede in attacco. Diventerà un'abitudine. Una settimana dopo i biancorossi rimediano contro Pesaro, in un match in cui si rivede Woldetensae. Scatta la pausa per le Final Eight di Coppa Italia e per le nazionali, ma nella città del basket accade qualcosa che cambia ancora nuovamente i destini stagionali: Hanlan se ne va al CSKA Mosca. Il club prealpino rifiuta una prima offerta russa da 100 mila dollari, mentre la controproposta da 250 mila dollari viene presa molto seriamente. Scola e lo staff tecnico provano a ragionare e - numeri (loro) alla mano - arrivano a una conclusione: anche con Hanlan i playoff sarebbero difficilissimi, anche senza Hanlan Varese si salverà. Ci azzeccheranno, ma rischiando grossissimo… E poi, con una perdita di un milione certificata a bilancio e il salasso Mannion (i 250 mila dollari intascati pagherebbero quasi l’ingaggio - al netto -  del primo anno del Red Mamba) è il buon senso imprenditoriale a rende impossibile il no. La volontà del giocatore, che andrà a prendere un ingaggio triplicato, fa il resto (ma è residuale rispetto a quanto appena scritto): il capitano si sfila la fascia e vola in Russia. Al suo posto giunge il francese Hugo Besson, giovane, promettente, anche talentuoso: il salto indietro in termini di esperienza per una squadra che esperienza già non ne ha né in campo, né in panchina, pare pericoloso…

Marzo 2024

La prima di Besson è un’altra mazzata, stavolta nel derby al Forum (-31), in una squadra che farà a meno di Librizzi per il resto della stagione a causa di un infortunio alla spalla. Varese si riscatta contro Brindisi, mentre prima e dopo il match contro i pugliesi conquista brillantemente le semifinali di Eurocup battendo Nymburg sia a Varese che in Cechia. Il 18 nuova batosta, stavolta a Reggio Emilia: -33, con Moretti che si fa male a un occhio e salta la trasferta a Casale, contro Tortona, che è un’altra sconfitta. Arriva Gilmore, oggetto misterioso oggi e pure domani. Si vince la semifinale di andata, anche se di un solo punto, contro il Bahacesehir, si perde, sebbene in volata e lottando, contro Brescia (Mannion 37). Il bilancio in campionato senza Hanlan è 1-4 e la classifica torna a fare paura: in contumacia dell’americano le difese si concentrano solo su Mannion, il problema del 4 troppo leggero è sempre atavico (anche se in retroguardia - in questo mese - per la verità la Openjobmetis tira fuori le sue migliori prove, anche dal punto di vista numerico…) e il gioco non cresce. Anzi…

Aprile 2024

Il sogno Fiba Europe Cup finisce a Istanbul: peccato, perché Varese gioca anche discretamente e a 5’ dalla fine sarebbe in finale… In campionato sono le montagne russe a evidenziare un altro limite di questo collettivo e di chi lo gestisce: la volubilità di concentrazione e di intensità, figlia anche di una cultura sportiva dentro e a margine del parquet che non ha ancora attraversato del tutto l'Atlantico. Contro Napoli, con il 50% da 3 e 113 punti segnati, si vola; contro Scafati, a causa di un atteggiamento pessimo e ingiustificabile, soprattutto all’inizio, si cade. È allarme retrocessione. Una settimana dopo, però, si materializza una partita quasi perfetta: a Sassari sono i padroni di casa a presentarsi arrendevoli e Besson e soci se li mangiano (82% da 2). È la vittoria salvezza, o quasi, che non viene però festeggiata contro Treviso, una settimana dopo. Sarà l'addio di Masnago a Tom Bialaszewski, senza sorrisi: da tempo Scola ha deciso che non sarà più lui l'allenatore della Pallacanestro Varese.

Maggio 2024

A Pistoia, nell’ultima recita, Varese gioca leggera e Spencer e Moretti fanno le onde: si vince bene, ma è solo 14° posto. Si tratta del peggior risultato - a pari merito con il 2020/2021 - di una Varese negli ultimi 16 anni. Peggio di così si muore (in A2).

Fabio Gandini


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