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Storie | 09 maggio 2023, 08:00

FOTO. In bici sulle Ande per 600 km attraverso il deserto di sale. «Così si vedono con occhi diversi panorami unici»

È l’avventura del bustocco Michele Giavini che con l’amico Federico Comini ha esplorato sulla loro due ruote l’Altopiano della Bolivia fino al Cile. Un blog con clic mozzafiato testimonia l’impresa. «Si possono organizzare viaggi alternativi ai tour operator tradizionali: basta un po’ di logistica, buona volontà e conoscenza delle lingue»

Foto dal blog: www.salemar1.it

Foto dal blog: www.salemar1.it

Hanno pedalato sul deserto del sale più grande al mondo, hanno esplorato luoghi mozzafiato, attraversato panorami da brivido, scattato clic incredibili, sono venuti a contatto con le popolazioni nomadi locali, pedalato per oltre 600 km. È l’avventura del bustocco Michele Giavini che con l’amico Federico Comini è andato alla scoperta di posti unici al mondo. Rigorosamente in bici.

Così i due amici sono partiti l’11 aprile: spedite le bici sull’aereo e arrivati in Bolivia hanno iniziato un tour che li ha portati alla scoperta di paesaggi da lasciare senza parole. In bici hanno attraversato l’altopiano della Bolivia e sono giunti in Cile attraverso le Ande. Tre settimane d’avventura che hanno voluto dire tanto. «Il muoversi in bici – racconta Michele Giavini – è un qualcosa di poco comune che permette di vedere le cose con un occhio diverso: si analizzano meglio, si studiano, si scrutano nei particolari, si viene a contatto con tradizioni locali, popolazioni, comunità di indigeni. Tutto questo nel tour organizzato in aereo non potrebbe succedere. Dunque si potrebbe organizzare un viaggio alternativo in modo diverso da quello dei tour operator: occorre un po’ di pratica con la logistica, buona volontà, conoscenza delle lingue e si possono esplorare posti unici»

E non solo. I due amici non si sono accontentati di scalare montagne giungendo a quasi 6mila metri con vento gelido a 70 km orari, ma hanno visitato geyseres, lagune emozionanti, sono venuti a tu per tu con persone della Nuova Zelanda che stavano facendo il giro del mondo da sei mesi, conosciuto popolazioni indigene. Entrambi 48 anni, hanno suscitato l’invidia di chi passava in jeep accanto a loro che stavano pedalando lungo il deserto di sale.

Non è il primo viaggio di Michele. Lui aveva già effettuato tanti viaggi quando aveva vent’anni e ora è riesplosa la passione che non lo aveva mai abbandonato. «Ci sono sempre più persone, associazioni e gruppi interessati a questi viaggi – prosegue – ma non solo per una vacanza, ma per stare al mondo».

E tappa dopo tappa soggiornando in ostelli o piccoli alberghi, Michel Giavini e Federico Comini hanno compiuto un’impresa unica. E non l’hanno voluta tenere per sé, ma condividere aprendo il blog www.salemar1.it dove hanno pubblicato il loro diario di bordo con clic meravigliosi. «Sì, è la passione di scoprire nuovi panorami quella che ci ha spinto a compiere questo viaggio. E anche la passione per la fotografia».

In realtà inizialmente il viaggio alla volta di Bolivia e Cile doveva avere anche una finalità ambientale. Michele Giavini è titolare di uno studio di consulenza in materia ambientale e avrebbe voluto esplorare una zona del Cile dove sapeva si trovava una discarica di vestiti, una vera e propria montagna. «Ma alla fine abbiamo desistito – spiega – perché era troppo pericolosa, controllata come ci hanno detto, da gruppi terroristici».

Ma anche se la finalità ambientale è venuta meno, i due amici hanno regalato foto strepitose sul blog, offrendo consigli preziosi a chi ama come loro l’avventura.

Laura Vignati

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