Meglio pensarci prima. Una frase disarmante ed efficace, una riflessione firmata dal consiglio dei ragazzi: i giovani, con la loro serietà e la loro passione, hanno colpito il sindaco di Ferno Sarah Foti.
Il paese ha vissuto il problema dei vandalismi, anche recentemente. LEGGI QUI Nell'assemblea che vede impegnate le nuove generazioni, si è innescato un confronto. Perché quella e altre volte, è stato uno sfregio alla cosa pubblica per fortuna senza conseguenze per le persone. Ma non è scontato che sia così.
In un percorso ampio - LEGGI QUI - si innesca la simulazione di un processo su un atto vandalico appunto: «Un'esperienza straordinaria, particolare per i ragazzi - dice il sindaco - si sono cimentati in una simulazione su un caso concreto legato a un atto vandalico, motivato dal nulla». Un'espressione chiave, perché pur non esistendo mai una ragione "valida" per compiere gesti simili, è lo stesso vuoto di motivi che fa scuotere il capo.
Nell'episodio ipotizzato, le telecamere riprendono tutto e le conseguenze sono tragiche. Il sasso che infrange la finestra dello spogliatoio, colpisce una persona e la uccide. «I ragazzi erano preparati e attenti - dice Foti - Sono stati sorprendenti. i sono divisi i ruoli. C'erano i quattro "imputati" con gli avvocati, i pm, i giudici. Sono state condivise delle riflessioni, a partire da quella per cui ogni azione ha una conseguenza». Non misurabile, con effetti potenzialmente nefasti, come in questo caso.
Qual è l'antidoto, per così dire? «Pensare con la propria testa». I ragazzi hanno impressionato per la loro serietà e sono stati accompagnati da due avvocati adulti: Marina Piantanida e Renata Castano.
Gli "imputati" hanno dovuto rispondere di danni alla cosa pubblica e omicidio colposo. Tutto evitabile, risparmiando dolore e lutto, se avessero soppesato le proprie azioni: è il messaggio forte e chiaro messo a fuoco dai giovani.