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Busto Arsizio | 11 dicembre 2022, 12:00

L'ANNIVERSARIO. Due anni fa iniziavano le demolizioni alla Mizar: «Oggi 25mila metri quadrati di rinascita»

L'architetto Luca Macchi ripercorre in occasione dell'anniversario un'operazione «delicata ma decisamente affascinante» a Busto. Il viaggio a ritroso con tutte le news allegate

L'avvio dei lavori, un sopralluogo, alcune delle inaugurazioni

L'avvio dei lavori, un sopralluogo, alcune delle inaugurazioni

Oggi, due anni fa, si iniziava a demolire l'area ex Mizar. Quell'ex pesava sul cuore di Busto Arsizio, così ancorato al tessile. Era un'operazione da far tremare i polsi, nel nostro Paese, ma la rinascita è avvenuta.

Lo ricorda l'architetto Luca Macchi con un post che offre uno sguardo su quell'11 dicembre 2020. Pandemia in corso, pesi aggiuntivi alla solita burocrazia. Si prova a dar forma a un sogno in un rione come quello di Beata Giuliana, gravato dai problemi e dalla visione ravvicinata dello scheletro del Palaghiaccio.

Ora si può tirare un sospiro di sollievo e con l'inaugurazione di ieri il cinema si è aggiunto al commercio, allo sport.

L'architetto non ha mai amato i riflettori, ma oggi rompe il ghiaccio perché quando un lavoro simile va in porto, bisogna esprimere anche la riconoscenza: «La stragrande parte del progetto, in due anni è stata ultimata, ieri é stato inaugurato anche il multisala (un bravo all'architetto Franco Ventura). Due anni di lavoro delicato ma decisamente affascinante».

Il quadro è questo: «Venticinquemila metri quadrati di edifici ristrutturati e in parte ricostruiti, un nuovo controviale di accesso, due nuove rotatorie hanno migliorato l'intero quartiere e la viabilità. Il quartiere di Beata Giuliana, oggi può godere dei servizi del centro Mizar Park. Negozi, centro sportivo, palestra, cinema, uffici». Tra i primi a crederci, Eolo con Luca Spada e il centro sportivo, ma poi davvero tante attività diverse.

Allora ci si può lasciar andare a un sorriso: «Son contento che, dalla proprietà all'amministrazione, siano tutti soddisfatti di quanto realizzato. Un grazie ancora a Francesca, Mara e Davide Macchi, ottimi collaboratori. Un grazie anche agli uffici comunali, urbanistica, edilizia privata, lavori pubblici e vigilanza urbana». 

Si è riusciti a lavorare tutti insieme, nella stessa direzione, e adesso questa porzione determinante della città si è trasformata: « Ora si lavora sulle ultime piccole unità ancora non finite. È andata» conclude l'architetto.

Ma. Lu.

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