“La porta dell’inferno da Dante a Rodin” l’approfondimento di Erika Montedoro “Dante supera i confini del tempo e dello spazio.”
In occasione del settecentesimo anniversario dalla morte del poeta, Erika Montedoro (giornalista e guida turistica) ha trattato l’argomento tramite una diretta sulla pagina Facebook del sindaco di Gorla Maggiore Pietro Zappamiglio. L'incontro era organizzato dall'assessorato alla Cultura di Gorla Maggiore in collaborazione con l'Università della Terza Età. (LEGGI QUI) e con il Comune di Castiglione Olona.
Durante l’incontro Erika Montedoro, con il supporto di alcune slide, ha illustrato i parallelismi tra la Divina Commedia di Dante e “La porta dell’inferno” di Rodin. Quest’ultimo, dopo un viaggio in Italia composto da svariate tappe, tra cui Roma e Firenze, ha preso ispirazione dalle sculture e dalle pitture di Michelangelo e ha iniziato a studiare la Divina commedia.
Ne “la porta dell’inferno” sono presenti rappresentazioni tratte appunto dal girone dell’inferno, ispirate dalle parole del poeta come ad esempio i personaggi del Canto V (è presente una scultura di Paolo e Francesca in mezzo agli altri dannati), del Canto XXXIII o del Canto XXV. Queste raffigurazioni sono poi diventate sculture a sé stanti, ad esempio “Il pensatore” che estrapolato da “la porta dell’inferno” diventerà l’emblema del genio e dell’artista.
Finito il percorso, Erika ha concluso: «Questo confronto ci lascia due messaggi: il primo è la potenza del linguaggio di Dante, ancora oggi dopo secoli, chiunque di noi è affascinato da quello che ci racconta. Il secondo, credo il più interessante è proprio questa universalità di Dante, lui supera i confini del tempo e dello spazio e dalla sua Commedia sono nate altre opere: l’arte genera arte, il bello genera il bello».
Seguiranno altri due appuntamenti con Erika Montedoro nelle giornate del 6 giugno e 20 giugno: due camminate incentrate sempre sul poeta.
Michela Scandroglio