Anche nella sua foto profilo c’era la Pallacanestro Varese, in una delle tante versioni degli ultimi anni. Una bella immagine di gruppo, davanti all’entrata del Lino Oldrini: ecco Siim Sander Vene, Matteo Tambone, l’amico Max Ferraiuolo, capitan Giancarlo Ferrero.
Come un tifoso, più di un tifoso: per lui quella era una famiglia della quale per anni aveva fatto parte. E dalla mattina di ieri quella famiglia, composta da persone vicine e lontane, da chi c’è stato e da chi c’è ancora, piange Giorgio Caielli, mancato ancora giovane per una malattia rapida e inesorabile.
“Giorgione” per diverso tempo era stato uno degli aiutanti che gravitano intorno al palazzetto, figure non di primo piano ma indispensabili nell’economia della società. Un tuttofare, direbbe qualcuno: i piccoli lavoretti, il trasporto di cose e persone, le incombenze pre e post partita...
Lui, il Giancarlo Bottelli, il Roby Bonin, oggi Luciano e Vittorio, tanti altri: andavi, vai, a Masnago e li trovi lì, fanno parte del paesaggio, diventano amici e complici, sono anch’essi il tuo viaggio biancorosso, sono anch’essi… la Pallacanestro Varese.
Che oggi piange Giorgio, insieme a centinaia di altre persone sui social, in primis con i commenti sotto al terribile post che ieri ha dato a tutti la terribile notizia: “Purtroppo Giorgione ha lottato come un leone ma ha perso la sua battaglia…”.
Uno dei tanti: “Ciao Giorgione. Mi mancherà il tuo sorriso, la tua disponibilità e la tua generosità. Eri speciale e nessuno ti dimenticherà. Fai buon viaggio e riposa in pace. Che la terra ti sia lieve…”.
L’ultimo saluto a Giorgio si terrà quest’oggi, con una cerimonia nella casa funeraria Sant Ambrogio alle 14.30.