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Cultura | 10 aprile 2024, 22:08

Visionare al MA*GA: alla scoperta della Casa di Vetro di Marion Baruch

L'evento "Visionare" si è appena concluso con 400 presenze tra coloro che hanno avuto il privilegio di partecipare a questa straordinaria esperienza nella Sala Arazzi a Gallarate e chi invece era collegato online. Una serata che ha fuso arte e architettura in un'unica narrazione coinvolgente

Visionare al MA*GA: alla scoperta della Casa di Vetro di Marion Baruch

Mercoledì 10 aprile, il MA*GA (Museo d'Arte Moderna e Contemporanea) di Gallarate ha aperto le sue porte per accogliere gli appassionati di arte e architettura, in collaborazione con l'Ordine degli Architetti PPC Varese. L'evento, curato da Fulvio Irace, moderatore e curatore della rassegna Visionare 2024, ha offerto al pubblico l'opportunità di immergersi nel mondo creativo di Marion Baruch, celebrata artista contemporanea, attraverso la proiezione del docufilm "Marion Baruch e la casa nella collina", diretto da Francesca Molteni.

L’evento si è aperto con la presentazione della serata da parte della presidente dell’ordine Elena Brusa Pasquè e la consegna di una targa celebrativa a Fulvio Irace per il suo impegno nella divulgazione e nell’insegnamento.

A seguire Irace ha presentato il grande contributo artistico che Marion Baruch ha dato alla comunità artistica del nostro territorio e il fulcro dell'evento è stata la straordinaria "casa di vetro" progettata dall'architetto Carlo Moretti per l'artista.

Situata sulle pittoresche colline di Gallarate, questa residenza è stata il luogo di ispirazione e creatività per Baruch e ha trasformato l'atelier in un importante centro di innovazione artistica.

Attraverso un'intervista intimista con l'artista stessa, il docufilm ha offerto uno sguardo privilegiato sulla vita e l'opera di Marion Baruch, narrando la storia della costruzione della casa e l'evoluzione del suo lavoro artistico nel corso degli anni. Arte e architettura si sono fuse per raccontare una storia di creatività e innovazione che ha affascinato e emozionato il pubblico presente.

Durante la serata, Fulvio Irace ha moderato una discussione stimolante, permettendo agli spettatori di approfondire il legame profondo tra arte e architettura, tra brutalismo e bellezza. Della Baruch Irace ha detto: “viveva come una farfalla in una gabbia di vetro” mentre invitando il celebre architetto sul palco gli ha lasciato la libertà di raccontare senza interruzioni, quello che è stato il primo incarico dopo la laurea. Moretti confessa “sono stato recupero da Marion Baruch come un cascami” e poi ancora “È partito tutto da un muro che doveva sostenere la collina”. La villa Moretti-Baruch è emersa come un'icona culturale che rappresenta la fusione tra architettura e arte, incarnando l'eleganza, la modernità e la bellezza stessa dell’essenziale grazie a dettagli inconfondibili come il pavimento in pregiato travertino, pareti di cristallo e pilastrini in acciaio rivestiti di minium.

Oggi la villa non ha mantenuto l’aspetto originale, acquistata da un nuovo proprietario nel 2019 è stata ristrutturata e gli spazi hanno subito modifiche sia negli elementi di arredo sia in alcuni elementi strutturali.

La proiezione del film documentario si è conclusa con le parole commoventi di Marion Baruch: “Sono nata molto vecchia, ma sono diventata sempre più giovane durante la mia vita. Ora posso finalmente dire che sono giovane davvero". 

L'evento ha offerto un'opportunità unica per gli amanti dell'arte e dell'architettura di esplorare la vita e l'opera di un'artista straordinaria che ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo dell'arte contemporanea. La fusione tra il genio creativo di Carlo Moretti e il gusto sofisticato di Marion Baruch ha dato vita a un'esperienza che resterà nella memoria di tutti coloro che hanno preso parte a questo viaggio nell'arte e nell'architettura.

 

Chi è Marion Baruch

Nata a Timisoara in Romania è un'artista rumena naturalizzata italiana, nota per la sua opera poliedrica e il suo impegno sociale.

Nata in una famiglia ebrea, Baruch ha vissuto la sua infanzia e giovinezza tra la Romania e Israele, dove si è rifugiata con la madre in seguito all'ascesa del regime nazista. Nel 1954 si trasferisce a Roma, dove inizia a dedicarsi all'arte in maniera professionale.

La sua ricerca artistica si è sviluppata attraverso diverse tecniche e linguaggi espressivi, tra cui la pittura, la scultura, l'installazione, la performance e il lavoro tessile. Le sue opere sono caratterizzate da una forte componente materica e da un uso sapiente del colore, spesso accostato a materiali poveri e di recupero.

Baruch ha sempre intrecciato la sua pratica artistica con una profonda riflessione sulla società e sulle sue problematiche. I suoi lavori spesso denunciano le ingiustizie sociali, le discriminazioni e le disuguaglianze, ponendosi come strumento di sensibilizzazione e di critica sociale.

Marion Baruch ha ricevuto numerosi riconoscimenti nel corso della sua carriera, tra cui: Premio Feltrinelli per la scultura (1961), Premio Guttuso (1972), Premio Internazionale Donna e Arte (2000), Targa d'Oro del Presidente della Repubblica (2005).

Baruch è stata un'artista di grande talento e impegno civile, la cui opera ha lasciato un segno indelebile nel panorama artistico italiano e internazionale. La sua figura e il suo lavoro continuano a ispirare le nuove generazioni di artisti e attivisti.

Alice Mometti

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