È stato Alberto Castelli l’ospite dell’ottava puntata de L’Ultima Contesa, il talk show di VareseNoi sul basket di casa nostra. Dopo un’analisi del difficile momento che stanno attraversando i biancorossi, con il presidente del consorzio Varese Nel Cuore si è passati a parlare delle dinamiche societarie, in evoluzione alla luce dei recenti sviluppi della trattativa con il gruppo Pelligra, alla vigilia di un’importante scadenza che non dovrebbe cambiare gli equilibri attualmente in gioco.
Altro ospite della puntata è stato il giornalista varesino Antonio Franzi.
Ecco alcune delle dichiarazioni di Alberto Castelli:
Sulla partita persa domenica dalla Openjobmetis: «Non credo che oggi come oggi ci siano partite già scritte in campionato, e anche quella di ieri sera non poteva esserlo. Tutti noi speravamo in una vittoria che ci avrebbe fatto venire molto più il sorriso e ci avrebbe permesso di essere più sereni. Sconfitta è stata, bisogna capire qualcosa della realtà e dove e come intervenire. Altrettanto chiaro che, viste queste partite, qualche problema oggettivo e strutturale questa squadra ce l’ha».
Sulla posizione di Bialaszewski: «Secondo me la vita del coach è molto più difficile di quella di qualsiasi giocatore. Io di coach ne ho conosciuti tanti, e non ho conosciuto nessuno che non si facesse un “mazzo tanto”, e il nostro coach attuale non si esime. Il coach deve anche diventare un grande motivatore, e noi quest’anno abbiamo giocatori scarichi. Poi credo che le proprie idee debbano essere riviste quando si picchia la testa contro il muro. Devo però dire che non c’è stato un momento di non coesione della società: a Varese c’è sempre stato una grandissima unità, una stima reciproca e un camminare insieme verso la meta».
Sulle prestazioni recenti di Woldetensae: «Tomas è un ragazzo intelligente. Stiamo parlando di ragazzi che noi vediamo in campo, ma sono ragazzi che stanno ancora vivendo una pienezza e una maturità umana classica di ha una certa età. Ovvio che per tutti noi che lo vedevamo l’anno scorso, non è lo stesso. Le motivazioni non le so: il tipo di squadra? L’inserimento suo? Non vedo comunque mancanza di fiducia nei suoi confronti».
Confrontando le cifre delle prime dieci partite di Cauley-Stein con quelle di Tariq Owens (foto in fondo): «Non è che all’inizio dell’ano scorso fosse tutto rosa e fiori. Sinceramente, vedendo le statistiche, mi sorprendo, non l’averi mai immaginato. Non voglio dire che vada tutto bene, ma voglio dire che ci vuole ancora un po’ di tempo. Non c’è dubbio che le cose stiano andando avanti diversamente da come tutti pensavano, ma cominciamo a guardare le cose anche con la possibilità che qualche cosa cambi».
Sull’accordo con il gruppo Pelligra: «Abbiamo consegnato una diffida, che è un atto formale che serve per rendere efficace un contratto. Qual ora non arrivasse il pagamento nei prossimi giorni Pallacanestro Varese si riterrà libera; questo vuol dire che se i soldi arriveranno tra una settimana noi non necessariamente non li dovremo accogliere, ma potrebbero cambiare le modalità che furono sottoscritte. È ovvio che siamo in una situazione un po’ di limbo, che come tale è un’attesa, e non è una situazione che può procrastinarsi all’infinito. Se l’attesa arrivasse fino alla fine, a quel punto percorreremo altre strade, faremo ragionamenti con altre persone che vogliono bene alla Pallacanestro Varese. Cosa non ha non funzionato finora? Non lo so. Quello che so io è quello che sanno tutti, ed è quello che il gruppo Pelligra ha sempre comunicato».
Sul futuro del consorzio Varese Nel Cuore: «Noi continuiamo a fare quello che abbiamo sempre fatto, anche quando passeremo da X a Y %. Il consorzio è fatto da amici che hanno in comune la passione per la Pallacanestro Varese. Noi abbiamo già fatto delibera pubblica, in cui l’assemblea ha sottoscritto i passaggi con cui Pelligra dovrebbe acquistare le quote. Nessuno ha detto che saluterà per questo, non è lo spirito nostro».
Qui sotto il video della puntata integrale.