/ Hockey

Hockey | 25 gennaio 2023, 18:22

Con i Mastini ha vinto anche l’Arcobaleno di Nichi: quando la solidarietà arriva sul ghiaccio e segna il gol più bello

La maglia pre-partita dei gialloneri dell’hockey è griffata anche con il logo dell’associazione che porta il nome di Nicholas, scomparso nel 2018 a soli nove anni a causa della leucemia. Sua mamma Elena porta avanti il progetto per tenerne vivo il ricordo, trovando accoglienza dal presidente Carlo Bino e da tutta la squadra: «Opportunità per far conoscere il messaggio anche nel mondo sportivo. Porto avanti la vita di mio figlio in questo modo. Alle mamme nella mia situazione dico di godersi il presente»

Elena insieme alla squadra con la maglia usata dai Mastini prima di ogni partita che riporta il logo de L'Arcobaleno di Nichi

Elena insieme alla squadra con la maglia usata dai Mastini prima di ogni partita che riporta il logo de L'Arcobaleno di Nichi

C’è anche Nicholas accanto ai Mastini nel loro momento magico che li ha portati a vincere la Coppa Italia. Il logo del progetto che porta il suo nome, L’Arcobaleno di Nichi, è uno di quelli che campeggia sulla maglia da riscaldamento della squadra. E di sicuro Nichi lassù ha la bandierina giallonera in mano, e ha tifato per i ragazzi che hanno portato il suo nome fino al trionfo atteso 27 anni.

Il piccolo Nicholas è venuto a mancare nel 2018, a soli nove anni, a causa della leucemia. Avrebbe compiuto 14 anni la scorsa settimana, ma il suo nome è comunque vivo, grazie all’impegno della mamma, Elena, che, con il progetto L’Arcobaleno di Nichi, mantiene acceso il ricordo di suo figlio e cerca di aiutare chi si appresta a intraprendere il percorso di cure dalla malattia.

«Il progetto è in collaborazione con la fondazione Giacomo Ascoli - racconta Elena - È un modo per portare avanti la sua vita. Abbiamo parlato con Marco e Angela della fondazione Ascoli, e nel 2019 è stato avviato il progetto».

Il nome del progetto si deve a quel suggestivo arcobaleno che è spuntato in cielo proprio nel giorno del funerale di Nicholas, in cui Elena ci ha visto il volto. Lo stesso Nichi è apparso poi in sogno alla mamma, dicendole di chiamare così questa iniziativa.

Tra le varie attività de L’Arcobaleno di Nichi, la più ambiziosa e in fase di realizzazione è la ristrutturazione del Faro, così come è stato ribattezzato l’immobile abbandonato in Largo Flaiano. «Per i sei anni in cui Nicholas è stato in cura ho trascorso molto tempo con lui a Pavia, lontana dal resto della famiglia. Con questa nuova palazzina faremo degli appartamenti per permettere a chi verrà a curarsi qui di potersi muovere con la famiglia intera». Oltre ad alcuni alloggi, verrà collocata al Faro anche la sede della fondazione Giacomo Ascoli e di altre associazioni.

L’evento di spicco organizzato da Elena è quello che si tiene ogni settembre al Parco Lagozza di Arcisate. Un weekend dedicato a ragazzi e bambini, con numerosi giochi e laboratori. Ma, oltre a questo, aperitivi, bomboniere, cioccolati (con le tavolette realizzate in collaborazione con Buosi), banchetti e stand, per farsi conoscere e diffondere il messaggio.

Un posto dove non è raro incontrare Elena e L’Arcobaleno di Nichi è proprio la Acinque Ice Arena. «Ho conosciuto Carlo Bino un paio di anni fa, e mi fece una promessa. Quando a maggio è diventato presidente dell'HCMV mi ha ricontattata dicendo che non si era dimenticato del mio progetto e che finalmente quella promessa poteva mantenerla. Così hanno messo il logo sulla maglia pre-game insieme a quello di altre due associazioni. Ci danno l’opportunità di far conoscere il messaggio anche nel mondo sportivo».

Il ricavato della vendita del poster dei Mastini è stato donato alla fondazione, e il palaghiaccio, nelle settimane antecedenti al Natale, ha ospitato il banchetto de L’Arcobaleno di Nichi. «Noi sosteniamo la squadra, e loro sostengono noi».

Il gruppo di collaboratori e volontari che si è formato in questi anni è davvero variegato, dai più giovani agli anziani. Sono circa i 150 volontari: «Avere così tanta gente che crede in me, in mio figlio e in quello che ha trasmesso».

«L’associazione è riconosciuta dalle persone e piace molto. Nicholas ha dovuto mettere da parte l’essere bambino per le cure: non poteva fare tutto, non poteva avere contatti e diceva spesso "Cosa ha fatto di male? Sono solo un bambino". Non vogliamo che anche altri bambini possano avere difficoltà».

Per concludere, Elena vuole lasciare un messaggio a chi, come capitato a lei, si ritrova nella situazione di avere un figlio alle prese con la leucemia: «Non posso infondere speranza, ne ho avuta tanta in quei sei anni di malattia. Quello che mi sento di dire è di non pensare al futuro o come andrà, ma di concentrarsi solo sul presente, su quello che si sta vivendo e di cercare di creare cose belle anche in una situazione del genere. È la cosa che Nicholas mi ha insegnato: non ha mai perso il sorriso, ho foto dove sorrideva sempre. Io ho solo la speranza di portare avanti la vita di mio figlio in quest’altra maniera».

Lorenzo D'Angelo


Vuoi rimanere informato sui Mastini Varese e dire la tua?
Iscriviti al nostro servizio gratuito! Ecco come fare:
- aggiungere alla lista di contatti WhatsApp il numero 0039 340 4631748
- inviare un messaggio con il testo MASTINI VARESE
- la doppia spunta conferma la ricezione della richiesta.
I messaggi saranno inviati in modalità broadcast, quindi nessun iscritto potrà vedere i contatti altrui, il vostro anonimato è garantito rispetto a chiunque altro.
VareseNoi.it li utilizzerà solo per le finalità di questo servizio e non li condividerà con nessun altro.
Per disattivare il servizio, basta inviare in qualunque momento un messaggio WhatsApp con testo STOP MASTINI VARESE sempre al numero 0039 340 4631748.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore