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Hockey | 08 maggio 2025, 12:31

Bino: «Ripartiamo dal cuore giallonero e dall'esempio di Devèze. In pista e fuori chi vuole il Varese e ama il Varese: divertiamoci assieme. In attesa della serie A»

Il presidente giallonero riallaccia il discorso tra lo spirito delle ultime stagioni dei Mastini e quella che verrà: «Lo scorso anno percepivo solo l'idea di voler vincere e non quella di stare bene assieme e divertirci. Vorrei invece che la parte sportiva non soffocasse tutto quello di bello che c'è attorno a noi e che fa la differenza». Le prime indicazioni sulla squadra e sul prossimo campionato, la data del raduno e il futuro campionato italiano

Carlo Bino durante la conferenza stampa di questa mattina al bar del palaghiaccio

Carlo Bino durante la conferenza stampa di questa mattina al bar del palaghiaccio

«Partiamo dal cuore giallonero. Partiamo da Claude Dèveze che ha dato l'esempio: è un Mastino e vuole solo Varese. I giocatori dovranno avere il suo stesso orgoglio di vestire questa maglia. Divertiamoci insieme, dice Claude, e dice bene: è quello che dovremo fare»: Carlo Bino, presidente dei Mastini, riaccende la scintilla dell'hockey che da un mese cova sotto la cenere. Nell'incontro con i giornalisti al bar del palaghiaccio il presidente giallonero riallaccia il discorso tra lo spirito delle ultime tre stagioni e quella che verrà:  «Oggi c'è una nuova ripartenza - dice Bino - L'obiettivo è avere una squadra competitiva che metta sul ghiaccio l'anima giallonera. Stiamo facendo delle scelte in questa direzione, imparando dalle cose buone e dagli errori fatti nell'ultima stagione. Vogliamo allestire un gruppo dal cuore giallonero con persone che vogliono giocare a Varese e credono nel progetto e nella città. I 23-24 giocatori che scenderanno in pista avranno voluto essere soltanto qui, e sono in tanti a volerlo, anche per il grande clima che circonda i Mastini».

Il numero uno del club riavvolge il nastro di una bellissima storia in vista del prossimo campionato, che partirà il 20 settembre (a 12 squadre se non ci saranno Como e Chiavenna, la prima a un passo dall'addio, la seconda ancora incerta), il primo allenamento ci sarà il 25 agosto, anche se Devèze sarà a Varese da fine mese e lavorerà subito con i ragazzi che sono qui: l'obiettivo è chiudere la squadra a fine maggio-metà giugno, con la pre campagna abbonamenti di fine giugno.

«Lo scorso anno percepivo solo l'idea di voler vincere - confessa Bino - e non quella di stare bene assieme e divertirci. Vorrei invece che la parte sportiva e i risultati non soffocassero tutto quello che abbiamo costruito attorno ai Mastini da anni e che fa la differenza. Il gruppo, e per gruppo intendo tutti quelli che vivono questi colori dentro e fuori dal ghiaccio, dovrà essere ancora più bello e forte che mai».

Si riparte dal ds a tutti i senatori sul ghiaccio.  «È ufficiale la decisione della Fisg di confermare due stranieri più un ucraino, invece di due - prosegue il numero 1 del club - Sul roster siamo a buon punto, mancano gli ultimi tasselli. Il discorso Perla? Ha un contratto per la prossima stagione, in questo mese saprà quando finirà il militare, dopo verrà presa una decisione. Se fosse passata la nostra linea - e non solo nostra - dei tre stranieri, Kuronen avrebbe potuto essere una spalla importante a un nuovo attaccante che dovrà fare gol, mentre con due - Makinen è confermato - ovviamente stiamo riflettendo. L'ucraino? Ci stiamo lavorando».

Capitolo budget: «Stiamo facendo appuntamenti con i nostri sponsor che ci sono vicini e con altri nuovi. Se confermassimo il budget dell'anno scorso, sarei contento perché il nostro è comunque un budget importante per la lega». 

Varese come si pone di fronte a una bilancia che torna a pendere dalla parte dell'Alps, visto il rientro dell'Unterland e l'arrivo dell'Asiago? «Abbiamo fatto una riunione con tutte le squadre italiane di Alps e IHL da cui è emersa la volontà di varare un campionato italiano entro due anni. Quando accadrà, Varese ci sarà perché il nostro budget già ora non è diverso da quello di tante quadre italiane dell'Alps».

Cosa ha chiesto Devèze? «È in prima linea per la scelta degli stranieri e dell'ucraino, insieme al direttore sportivo. Claude non ha mai sbagliato un colpo sulla scelta dello straniero, vedi Desautels... La scelta di Devèze è stata fatta da me e dal ds. Io lo rivolevo a Varese perché ci eravamo lasciati facendo scelte reciproche in cui è mancato un pezzettino. Era stato un addio un po' così, anche se siamo rimasti sempre in ottimi rapporti. Volevamo un allenatore che conosce il campionato, il gruppo, la città e sa come vincere.  Però non è che arriva Claude e il Varese come d'incanto torna a vincere, è verò però che è l'uomo giusto anche per gestire i rapporti umani con tutti».

Alla fine si torna all'origine di tutto: «Eravamo partiti da zero con un progetto nuovo tre anni fa riaccendendo l'amore per l'hockey e portando al palaghiaccio anche persone nuove che ci sono rimaste vicine negli anni, al di là della ciliegina delle due vittorie. Come coinvolgimento della città e risultato sportivo - siamo sempre stati tra le prime quattro in un torneo che è cresciuto come qualità e intensità - questi tre anni sono stati molto positivi. È stato fatto un bel lavoro di squadra, e vorremmo che si continuasse così. Ripetersi e stare ad alti livelli dopo una vittoria, cambiando anche molto senza rompere equilibri importanti, non è mai facile. Ma noi siamo qui per questo».

Andrea Confalonieri


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