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Sport | 26 giugno 2019, 12:00

Calcio Varese, rinvio al 1° agosto. L’avvocato Nucera: «C’è una trattativa con un imprenditore importante»

Calcio Varese, rinvio al 1° agosto. L’avvocato Nucera: «C’è una trattativa con un imprenditore importante»

Siamo in diretta dal primo piano del tribunale di Varese dove si terrà l’udienza prefallimentare che discuterà le istanze presentate dallo studio Colombetti (11.900 euro) e da Marina Manfredi (40.000 euro per i tre rappresentati: i team manager Nando Vescusio e Antonio Orlandi e il massaggiatore Walter Banfi) nei confronti del Calcio Varese.

ORE 10:
Sono presenti fuori dalla stanza dove si discuteranno le istanze l’avvocato Manfredi, che tutela tre dipendenti del Calcio Varese, e i rappresentanti dello studio Colombetti. Assente Benecchi, a rappresentarlo c’è l’avvocato Mauro Nucera. In tribunale sono presenti anche alcuni tifosi storici (ed epici) del Varese: tra loro il Mario e il “presidente” Fabrizio.

ORE 10.30:
L’udienza è appena cominciata. Il giudice che presiede il dibattimento è Manuela Palvarini. Tra le possibilità, giusto ricordarlo, c’è anche quella di un rinvio.

ORE 10.45:
L’udienza è stata rinviata al 1° agosto, alle ore 10.30, in modo che possano essere accorpate le istanze presentate.

ORE 11.30:
Fuori dal tribunale, sotto un sole bollente, gli avvocati Nucera e Manfredi si sono intrattenuti per spiegare esattamente i termini della questione, cosa potrà accadere e fare il punto sulle trattative per il Calcio Varese.
«Tecnicamente il rinvio al 1° agosto è un atto dovuto – spiega Marina Manfredi – perché ieri ho depositato un’altra istanza di fallimento, accettata, che la cancelleria deve ancora notificare. La seconda istanza, che si aggiunge a quella di Vescusio, riguarda due dipendenti della scorsa stagione, Orlandi e Banfi». Saranno dunque riunite tutte insieme – compresa quella dello studio Colombetti – e discusse il 1° agosto alle 10.30.

Le parole più interessanti le ha poi pronunciate l’avvocato di Claudio Benecchi, Mauro Nucera: «L’auspicio è di trovarci il 1° agosto a bere un caffè: significherebbe che la situazione del Varese è sistemata. Abbiamo una trattativa in fase molto avanzata con una persona solida e concreta, a proposito della quale ho fatto delle indagini prima di procedere con la trattativa. È in corso una due diligence poiché a questa persona stiamo per dare i bilanci degli ultimi 2 anni che non esistevano, non sono mai stati redatti. L’ultimo bilancio è da depositare entro il 30 giugno».

Avvocato Nucera, come può fidarsi la gente del Varese di questa trattativa dopo tutto quello che è successo? E di un club che non ha più giocatori, vivaio (anche se potrebbe appoggiarsi a un vivaio esistente), stadio, campo di allenamento, e ha visto passare solo personaggi che l’hanno usata e abbandonata?
«Capisco il pubblico del Varese – la risposta dell’avvocato – Ma questo imprenditore è serio e solido, conosco le sue origini, appena verranno certificati i bilanci deciderà se concretizzare e concludere la trattativa. Si è avvicinato per il nome e per la storia e perché crede nella possibilità di rilanciare il Varese. La prima volta che l’ho visto nel mio studio a Milano gli ho detto: “Il Varese è un cadavere che cammina”. Gli ho spiegato che il debito è alto: non è 1 milione e mezzo, come è stato detto in alcune occasioni, ma nemmeno 750.000 euro…».

Di dov’è l’imprenditore? La gente si aspetta un nome. 
«Si tratta di un imprenditore italiano con attività in tutta Italia e commesse importanti anche all’estero. Io l’ho incontrato e ho fatto le indagini: posso garantire che è solido e serio».

Avvocato Nucera, lei nel mondo del calcio ha un nome: ha trattato anche casi difficili, per esempio a Lecco e Monza. Perché si è messo in ballo in una situazione disperata come quella del Varese?
«Ho una spinta personale per lottare per questa maglia che mi è rimasta dentro, poiché nella stagione 2014/15 ero al Varese, in un ruolo semplice e “piccolo” come il team manager della Berretti. Io lavoro nel mondo del calcio, mi considero un ex Varese e mi piacciono le sfide difficili, anche oltre la disperazione, e ci sto mettendo la faccia».

Avvocato, non avete ancora parlato con il Comune che ha emesso un bando: come potete sperare di far giocare il Varese da qualche parte se non c’è nemmeno un campo di allenamento o uno stadio dove giocare?
«Saremo in Comune settimana prossima, martedì 2 luglio». (A proposito: nel bando è stato messo nero su bianco che il Varese o la società che ne erediterà il titolo avrà la priorità rispetto a chiunque altro per giocare le partite e svolgere gli allenamenti al Franco Ossola, e svolgere gli allenamenti. Sempre che voglia farlo…).

Entro il 30 giugno si è sempre detto che il Varese deve saldare circa 200.000 euro di vertenze arretrate per potersi iscrivere: è esattamente così?
«La tempistica che ci ha dato la Federazione è questa: dobbiamo adempiere al pagamento delle vertenze arretrate, presentando tutte le liberatorie, prima delle iscrizioni al campionato, che si faranno dall’8 al 15 luglio. La cifre sono quelle? Sì».

Andrea Confalonieri


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