Siamo in diretta dal primo piano del tribunale di Varese dove si terrà l’udienza prefallimentare che discuterà le istanze presentate dallo studio Colombetti (11.900 euro) e da Marina Manfredi (40.000 euro per i tre rappresentati: i team manager Nando Vescusio e Antonio Orlandi e il massaggiatore Walter Banfi) nei confronti del Calcio Varese.
ORE 10:
Sono presenti fuori dalla stanza dove si discuteranno le istanze l’avvocato Manfredi, che tutela tre dipendenti del Calcio Varese, e i rappresentanti dello studio Colombetti. Assente Benecchi, a rappresentarlo c’è l’avvocato Mauro Nucera. In tribunale sono presenti anche alcuni tifosi storici (ed epici) del Varese: tra loro il Mario e il “presidente” Fabrizio.
ORE 10.30:
L’udienza è appena cominciata. Il giudice che presiede il dibattimento è Manuela Palvarini. Tra le possibilità, giusto ricordarlo, c’è anche quella di un rinvio.
ORE 10.45:
L’udienza è stata rinviata al 1° agosto, alle ore 10.30, in modo che possano essere accorpate le istanze presentate.
ORE 11.30:
Fuori dal tribunale, sotto un sole bollente, gli avvocati Nucera e Manfredi si sono intrattenuti per spiegare esattamente i termini della questione, cosa potrà accadere e fare il punto sulle trattative per il Calcio Varese.
«Tecnicamente il rinvio al 1° agosto è un atto dovuto – spiega Marina Manfredi – perché ieri ho depositato un’altra istanza di fallimento, accettata, che la cancelleria deve ancora notificare. La seconda istanza, che si aggiunge a quella di Vescusio, riguarda due dipendenti della scorsa stagione, Orlandi e Banfi». Saranno dunque riunite tutte insieme – compresa quella dello studio Colombetti – e discusse il 1° agosto alle 10.30.
Le parole più interessanti le ha poi pronunciate l’avvocato di Claudio Benecchi, Mauro Nucera: «L’auspicio è di trovarci il 1° agosto a bere un caffè: significherebbe che la situazione del Varese è sistemata. Abbiamo una trattativa in fase molto avanzata con una persona solida e concreta, a proposito della quale ho fatto delle indagini prima di procedere con la trattativa. È in corso una due diligence poiché a questa persona stiamo per dare i bilanci degli ultimi 2 anni che non esistevano, non sono mai stati redatti. L’ultimo bilancio è da depositare entro il 30 giugno».
Avvocato Nucera, come può fidarsi la gente del Varese di questa trattativa dopo tutto quello che è successo? E di un club che non ha più giocatori, vivaio (anche se potrebbe appoggiarsi a un vivaio esistente), stadio, campo di allenamento, e ha visto passare solo personaggi che l’hanno usata e abbandonata?
«Capisco il pubblico del Varese – la risposta dell’avvocato – Ma questo imprenditore è serio e solido, conosco le sue origini, appena verranno certificati i bilanci deciderà se concretizzare e concludere la trattativa. Si è avvicinato per il nome e per la storia e perché crede nella possibilità di rilanciare il Varese. La prima volta che l’ho visto nel mio studio a Milano gli ho detto: “Il Varese è un cadavere che cammina”. Gli ho spiegato che il debito è alto: non è 1 milione e mezzo, come è stato detto in alcune occasioni, ma nemmeno 750.000 euro…».
Di dov’è l’imprenditore? La gente si aspetta un nome.
«Si tratta di un imprenditore italiano con attività in tutta Italia e commesse importanti anche all’estero. Io l’ho incontrato e ho fatto le indagini: posso garantire che è solido e serio».
Avvocato Nucera, lei nel mondo del calcio ha un nome: ha trattato anche casi difficili, per esempio a Lecco e Monza. Perché si è messo in ballo in una situazione disperata come quella del Varese?
«Ho una spinta personale per lottare per questa maglia che mi è rimasta dentro, poiché nella stagione 2014/15 ero al Varese, in un ruolo semplice e “piccolo” come il team manager della Berretti. Io lavoro nel mondo del calcio, mi considero un ex Varese e mi piacciono le sfide difficili, anche oltre la disperazione, e ci sto mettendo la faccia».
Avvocato, non avete ancora parlato con il Comune che ha emesso un bando: come potete sperare di far giocare il Varese da qualche parte se non c’è nemmeno un campo di allenamento o uno stadio dove giocare?
«Saremo in Comune settimana prossima, martedì 2 luglio». (A proposito: nel bando è stato messo nero su bianco che il Varese o la società che ne erediterà il titolo avrà la priorità rispetto a chiunque altro per giocare le partite e svolgere gli allenamenti al Franco Ossola, e svolgere gli allenamenti. Sempre che voglia farlo…).
Entro il 30 giugno si è sempre detto che il Varese deve saldare circa 200.000 euro di vertenze arretrate per potersi iscrivere: è esattamente così?
«La tempistica che ci ha dato la Federazione è questa: dobbiamo adempiere al pagamento delle vertenze arretrate, presentando tutte le liberatorie, prima delle iscrizioni al campionato, che si faranno dall’8 al 15 luglio. La cifre sono quelle? Sì».