La Varese Nascosta | 17 febbraio 2024, 08:00

LA VARESE NASCOSTA. Viaggio nella storia di un nome: perché la nostra città si chiama così?

Acqua, valli, boschi e un generale romano. Potrebbe esserci tutto questo dietro al toponimo "Varese". Ma una riposta certa sull'origine del nome, forse derivante dal celtico o forse dal latino, non c'è. Ecco tutte le ipotesi

LA VARESE NASCOSTA. Viaggio nella storia di un nome: perché la nostra città si chiama così?

Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alla storia, agli aneddoti, alle leggende e al patrimonio storico e culturale di Varese e del Varesotto in collaborazione con l'associazione La Varese Nascosta. Ogni sabato pubblichiamo un contributo per conoscere meglio il territorio che ci circonda.

Oggi Bruno Belli, con la sue rubrica "spigolature varesine", ci porta alla scoperta dell'origine del nome Varese.

PROBABILI ORIGINI DEL NOME «VARESE»

L’origine del nome «Varese»? Innanzi tutto, è bene chiarire che ci sono diverse ipotesi sulla denominazione di Varese e che nessuna di queste, allo stato attuale degli studi e dei documenti, risulti completamente soddisfacente.

Le proporrò, pertanto, tutte, ricordando che, la prima volta in cui la nostra città è nominata per iscritto, è in una pergamena datata 8 giugno 922, custodita presso l’«Archivio di Stato di Milano», nella quale la nostra città scritta così: «Varaese» con il dittongo latino «ae» che si legge comunque «e».

Il nome, dunque, come si è formato? Quando realmente il luogo ebbe una sua denominazione specifica? E’ noto che la città di Milano fu fondata nel 222 a.c., quale crocevia ed avamposto latino lungo le mura che dividevano la Repubblica romana dalla Gallia quindi, a quell’epoca, il luogo dove sarebbe sorta Varese apparteneva alla Gallia. Da questa realtà storica sono nati due gruppi d’ipotesi sul nome: se esso derivi da una radice latina, oppure da una celtica (lingua che appartenne, alla caduta dell’Impero romano, ai Barbari Sassoni che ne lasciarono traccia in Germania ed in Gran Bretagna).

Alcuni studiosi ritengono che il nome derivi dalla radice celtica «var», o «war» che significa «acqua» ed, in effetti, il territorio fu acquitrinoso fino al Medioevo, quando si cominciarono le prime bonifiche di alcuni terreni presso il corso dell’Olona. Inoltre, Varese è circondata da corsi d’acqua in parte importanti e si trova presso un lago d’interessanti dimensioni. Questa, oggi, è generalmente riconosciuta come la più probabile.

Più numerose le spiegazioni del gruppo che si rifà al latino. Alcuni ipotizzano che un accampamento romano fosse già attivo ai tempi di Giulio Cesare, quando annesse a Roma le Gallie (seconda metà del I secolo a.C.), giacché il luogo si trova in posizione strategica, posto in una “gola” di passaggio tra il Lago Maggiore ed il Lago di Como.

Così, essi sostengono che il nome possa derivare dal gentilizio romano della famiglia «Varia» (ovvero «dei Varii»), derivato da «Varius» (che significa «Vario») oppure dal pretore Publius Quintilius Varus, nativo di Cremona nel 47 o 46 a.c. e morto nella Foresta di Teotoburgo nel 9 d.C. il quale fu proconsole nel territorio della Germania la Gallia era annessa. Per alcuni potrebbe addirittura connettersi alla famiglia dei «Varrone».

Più interessante – e, senza dubbio, come per la radice celtica sopra ricordata, assai più plausibile – l’ipotesi che il termine «Varese» possa derivare da «Vallexitum», o «Vallesium» (che indica «il punto di uscita di una valle») da cui «Varisium» (per la mutazione della lettera liquida «l» in liquido rotante «r» fenomeno in atto nel tardo impero e nell’Alto Medioevo): la località era situata allo sbocco delle valli, presso una delle quali fu posto anche il «castrum» (luogo fortificato) di Belforte e, dalla parte opposta, la «Torre di Velate», facente parte di un sistema di fortificazioni erette tra il X e l’XI secolo, in connessione con Castelseprio.

Ma, secondo altri, il nome potrebbe derivare anche da «virens» («verdeggiante»): i nostri luoghi boscosi, grazie alla piovosità ed alla presenza dei corsi d’acqua, sono, infatti, particolarmente floridi.

Bruno Belli da La Varese Nascosta

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