La Varese Nascosta | 27 aprile 2024, 08:00

LA VARESE NASCOSTA. Quando lo stadio di Masnago diventò un carcere per i "vinti"

Dopo il 25 aprile del 1945 l'impianto sportivo fu trasformato in un'area di detenzione: nel campo furono internati ufficiali e militari delle forze armate e dei reparti speciali della Repubblica di Salò e civili

(foto La Varese Nascosta)

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Torna l'appuntamento con la rubrica dedicata alla storia, agli aneddoti, alle leggende e al patrimonio storico e culturale di Varese e del Varesotto in collaborazione con l'associazione La Varese Nascosta. Ogni sabato pubblichiamo un contributo per conoscere meglio il territorio che ci circonda.

Oggi raccontiamo di quando lo stadio di Masnago, dopo il 25 aprile del 1945, fu adibito a carcere per "i vinti"

Varese può vantare il caso di un impianto sportivo sottoposto alla legge del contrappasso: lo stadio di Masnago, inaugurato nel 1935 nel nome del Littorio, fu adibito dopo il 25 Aprile a campo di concentramento per i “vinti”.

In pochi giorni, muratori, falegnami e partigiani della 121ma Brigata d’assalto Garibaldi “Walter Marcobi” allestirono la struttura concentrazionaria, con dieci dormitori costruiti attorno al terreno di gioco, l’infermeria, i servizi igienici e le cucine, oltre a quattro torrette con i riflettori e gli alloggi per le guardie carcerarie. Nel campo furono internati ufficiali e militari delle forze armate e dei reparti speciali della Repubblica di Salò e un numero ben maggiore di civili.

Il 15 giugno del ’45 risultavano recluse a Masnago 636 persone, di cui 439 civili e 197 militari. Tra i civili, impiegati di enti pubblici, funzionari di partito e collaborazionisti, c’erano anche numerosi alti gerarchi di città del Centronord che si erano diretti a Varese nella speranza di poter varcare il confine italo-svizzero.

Col trascorrere del tempo, a causa della lentezza dei processi a carico degli internati, il “lager” varesino diventò un colabrodo: corruzione e carenza nella vigilanza favorirono le evasioni anche di prigionieri eccellenti.

Dopo aspre polemiche e l’arresto per procurata evasione di tre agenti di polizia, il campo fu chiuso il 20 novembre dello stesso 1945 e gli internati rimasti trasferiti nelle carceri di Madonna in Campagna a Gallarate.

Fausto Bonoldi

Fausto Bonoldi da La Varese Nascosta

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