La Varese Nascosta | 10 febbraio 2024, 07:30

LA VARESE NASCOSTA. Il "Castelasc" di Cuasso al Monte, un luogo magico che racconta il passato

Con il suo profilo diroccato il Castello esercita da sempre fascino e curiosità. Ecco la sua storia che affonda le radici agli albori del Medioevo

(foto da La Varese Nascosta)

(foto da La Varese Nascosta)

Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alla storia, agli aneddoti, alle leggende e al patrimonio storico e culturale di Varese e del Varesotto in collaborazione con l'associazione La Varese Nascosta. Ogni sabato pubblichiamo un contributo per conoscere meglio il territorio che ci circonda.

Oggi con La Varese Nascosta andiamo in Valceresio e ripercorriamo la storia del Castello di Cuasso Al Monte.

Avete mai sentito parlare del Castelasc di Cuasso Al Monte? Oggi ve lo presento, il Castelasc è il nome con cui viene chiamato in modo dialettale dai residenti del luogo, il suo nome in italiano è semplicemente il Castello… 

Fin da bambina il mistero che avvolgeva il Catelasc mi ha molto affascinato , pensavo a quali storie aleggiavano tra le sue mure, immaginavo principi, dame, cavalieri nelle loro armature, vicende di battaglie e d’amore…ahimè documentandomi ho appurato che non era abitato dalla famiglia che si ipotizza ne fosse proprietaria, stiamo parlando dei da Besozzo, è un’ipotesi avvalorata dal fatto che i loro possedimenti includevano quella zona geografica, molto probabilmente era solo una delle loro tante dimore.

Torniamo al protagonista del mio breve racconto! Facciamo un salto nel passato, esattamente nel 500, siamo nell’alto medioevo. La costruzione occupava per intero la collina di Cuasso su una superficie di 3500 metri quadri, la parte più antica del castello è la torre, che veniva utilizzata come torre di segnalazione si pensa che risalga all’epoca gallo-romana, successivamente i Longobardi hanno ampliato e costruito altre parti del castello.

In origine era composto da quattro piani distinti, il tetto aveva una caratteristica specifica merlata, alla guelfa (la sommità squadrata) sulla parte verso ovest appoggiava la torre al cui interno correvano le scale per raggiungere i piani.

La torre principale (mastio o maschio) sulla parete a sud non aveva accessi ma solo finestre , dal quel punto si poteva controllare la strada sottostante, avendo un grande vantaggio su chi attaccava la fortezza alle spalle della torre principale il castello si apriva a ventaglio con un cortile dove ergeva la chiesa di San Dionigi (altro edificio non più presente) si pensa inoltre che quest’ultima fungesse anche da chiesa parrocchiale di un villaggio di legno, naturalmente non abbiamo nessun reperto tranne alcuni ruderi di edifici non meglio identificati.

Pur essendo localizzato in una posizione ”apparentemente” defilata, aveva una grande importanza strategica, sia come presidio militare in quanto si trovava sulla via che conduceva da Como al Gottardo da Milano ai valichi alpini del San Bernardino e San Gottardo, inoltre essendo ubicato nelle prossimità del fiume Cavallizza si suppone che avesse anche un importanza economica, essendoci diverse miniere telluriche.

Durante lo scontro tre Guelfi e Ghibellini (XII secolo) il nostro Castelsc fu molto importante, purtroppo non durò a lungo, successivamente fini nella lista di un’ordinanza di Francesco Sforza in cui si chiedeva l’abbattimento di diverse fortificazioni, non fu portata a termine tale ordinanza in quanto a quel tempo versava già in stato di abbandono.

Questa è senz’altro una delle tante storie di edifici, fortezze sparse sul nostro bellissimo territorio.

Ricordarle credo che sia necessario e doveroso, ci si aspetta che lo facciano le autorità competenti, questo è sicuramente impossibile lo comprendo, allora pensiamoci noi cittadini.

Spero di non avervi annoiato ma di avervi fatto conoscere uno scorcio del mio paese.

(foto F.A.I e TripAdvisor)

Alexia Chiaravalli da La Varese Nascosta

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