Non sono i Mastini domani a dover vincere la prima partita in casa dopo due anni e mezzo di esilio, una partita che non è una partita ma un ritorno alla storia, alle origini, alla propria famiglia.
Alle 18.30 del 1° ottobre 2022, quando un video da brividi accoglierà dal nuovissimo maxischermo l'entrata sul ghiaccio dei giocatori gialloneri (biglietti acquistabili su Liveticket a 10, 13 e 16 euro più i diritti di prevendita), tra luci e suoni spettacolari, dovrà essere Varese a vincere e restituire qualcosa a chi, dopo giornate di fatiche sul lavoro, in questo lungo viaggio di speranza ha lottato, perso e vinto facendo sognare solo nel nome di tutto ciò che domani sarà di nuovo al suo posto: i seggiolini gialli e la volta del palazzo di via Albani, la balaustra di mille nuove battaglie, la maglia numero 57 di Marco Fiori, l'odore inconfondibile del ghiaccio di casa, la balconata del bar da dove Paolo e Luisella getteranno l'occhio e il cuore sui "loro ragazzi", i gradini da scalare per sedersi in quel luogo che sembrava perduto per sempre. La culla dove è nato il cuore giallonero.
Non è il risultato della partita con il Dobbiaco a dover fare la differenza per chi, come questa squadra, la differenza l'ha già fatta tenendo in vita una passione e quei due colori, il giallo e il nero, che avrebbero potuto scomparire nel vuoto. Ha ragione Alessio Piroso quando, in questa video intervista, si mostra quasi intimorito, lui che non ha timore di nessuno, di fronte a un appuntamento sempre rincorso - più di un terzo scudetto - e per il quale in tanti hanno lasciato sul ghiaccio sofferenza, sacrificio, anni di vita e investimenti. Bastano quelle sue due parole finali indirizzate a città e pubblico, senza aggiungere altro: «Siamo tornati». E poi: «Siamo una famiglia, come dice coach Devèze, dove tutti sono uguali e possono conquistare un posto sul ghiaccio e nel gruppo: prendiamo i tre portieri Perla, Dalla Santa e Mordenti... nessuno ha il posto assicurato, ognuno può essere decisivo. Dobbiamo prendere i sacrifici fatti nelle ultime due stagioni e metterli tutti assieme sul ghiaccio in questo campionato».
E se Piroso domani non avrà occhi che per la sua dolcissima Andriana, che ha preso un giorno libero per non mancare alla partita, ognuno di coloro che scenderà in pista avrà qualcuno o qualcosa per essere felice di giocarsi questa sfida che non finirà in una partita ma che arriva da lontano e finirà ancora più lontano. Come dice un coach che sembra avere dentro qualcosa di ancor più luminoso delle abbaglianti luci del nuovo palaghiaccio: «Dopo la sberla della prima sconfitta, di piedi per terra ora non ne abbiamo uno, ma due. Credo ciecamente in questo gruppo e la mia fede va al di là di ciò che accadrà in queste prime partite. La mia fede è quella di voler arrivare a vincere nei playoff».