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Busto Arsizio | 13 luglio 2022, 20:52

Caso lampioni, Farioli: «Offesa alla città». Maffioli: «Non accetto si parli di cancellazione della memoria»

Il tema è approdato in commissione. Duro Farioli, che ha definito la sostituzione dei lampioni «un’offesa alla città, a chi studiò il tema, all’architetto Castiglioni e alla storia». La replica della vicesindaco Maffioli: «Respingo che si tratti di un’operazione cancellazione della memoria, non accetto questo giudizio»

Caso lampioni, Farioli: «Offesa alla città». Maffioli: «Non accetto si parli di cancellazione della memoria»

Dopo molte discussioni e polemiche, il tema della sostituzione dei lampioni di Richino Castiglioni è approdato in sala esagonale per via della mozione presentata dal Partito Democratico (leggi qui).
In attesa della discussione in consiglio comunale, la vicenda è stata affrontata in commissione cultura.
Alle osservazioni dell’opposizione – particolarmente dure quelle di Gigi Farioli, che ha parlato di «offesa alla città e alla storia» – ha risposto la vicesindaco Manuela Maffioli: «Non accetto che si dica che si tratta di un’operazione di cancellazione della memoria».

L’affondo di Farioli

La mozione del Pd non riguardava solo quello che Paolo Pedotti ha definito il «caso eclatante della sostituzione dei lampioni», ma più in generale lo stato di salute dell’arredo urbano del centro.
Ma, inevitabilmente, a tenere banco è stato soprattutto il tema dell’illuminazione.
«È brutto che così facilmente si prendano e dismettano i lampioni di Richino Castiglioni», ha affermato Santo Cascio di Progetto in Comune.

Gigi Farioli, capogruppo di Popolo, Riforme e Libertà, ha ricordato che trent’anni fa, quando lui era assessore, «quei lampioni furono oggetto di grande dibattito, forse eccessivo. Oggi invece non c’è stato per niente e ci troviamo con un vulnus».

L’ex sindaco non ha usato giri di parole: «Questa sostituzione – ha detto – è un’offesa alla città, a chi studiò allora il tema, a uno dei principali artisti e cultori della tradizione bustocca, che è l’architetto Castiglioni, e alla storia».

Per Farioli «si può esteticamente discutere tutto, ma non il fatto che quei lampioni fossero studiati ad arte, specifici». E ha aggiunto: «Ho letto che è stata addotta una motivazione di carattere tecnico. Pertanto ho approfondito con dei tecnici, che mi hanno detto che si sarebbe potuta fare la variazione a led semplicemente col cambio dei bulbi».
Il suo auspicio è quello di «cercare di evitare questo vulnus senza costi e con il rispetto dell’arte, della cultura, dell’arredo urbano e del centro storico».

La vicesindaco non ci sta

L’intervento della vicesindaco e assessore alla cultura Manuela Maffioli è partito dagli interventi di sostituzione e posa di arredi urbani – in centro e nei quartieri – effettuati negli ultimi tre anni, tra panchine, cestini, fontanelle, aree cani e così via.
Dieci quelli perfezionati nel 2019, per una spesa di 75.515 euro; otto l’anno successivo (28mila euro); cinque nel 2021 (oltre 45mila euro), per un totale di circa 150mila euro.

«Il tema del decoro – ha sottolineato Maffioli – è straordinariamente all’attenzione dell’amministrazione, che nella scorsa consiliatura ha redatto il regolamento. E il dialogo con i commercianti è costante e quotidiano e si è rafforzato con la pandemia».

Per quanto riguarda i lampioni del centro, «abbiamo ascoltato le diverse opinioni. È evidente che sarà possibile aprire un ulteriore confronto, ma sul futuro. Sono state avanzate delle ipotesi, come quella di posizionarli nel parco Rimembranze. Se ci saranno altri autorevoli pareri, li terremo in considerazione». Insomma, non si torna indietro.

Quindi la risposta – decisa – a Farioli: «Respingo che si tratti di un’operazione cancellazione della memoria. Una giunta nel cui ambito c’è una delega all’identità, che sta in capo a chi vi parla, già dai presupposti denuncia la massima attenzione alla storia e alla tradizione della città. E quando parlo di identità parlo di qualcosa di molto profondo, di memoria. Non accetto questo giudizio, lo respingo e sottolineo la consapevolezza dell’importanza della figura dell’architetto Castiglioni. Tanto che, da molto prima che si aprisse il dibattito sui lampioni, mi sto confrontando con il Politecnico per un progetto di omaggio che lo coinvolge».

Riccardo Canetta

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