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Varese | 15 gennaio 2022, 16:16

Due progetti per far rivivere il vecchio Campo dei Fiori devastato da incendi e tempeste

Li sta portando avanti la Società Astronomica G.V. Schiaparelli, che gestisce l'Osservatorio e il Centro Geofisico Prealpino: il primo punta alla ricostruzione dell'abetaia lungo il sentiero che porta al Forte di Orino; il secondo vuole ripristinare il prato magro intorno all'Osservatorio

Due progetti per far rivivere il vecchio Campo dei Fiori devastato da incendi e tempeste

In aiuto al Campo dei Fiori. La Società Astronomica G.V. Schiaparelli, che gestisce l'Osservatorio Astronomico e il Centro Geofisico Prealpino prende parte con due progetti alla riqualificazione della montagna dei varesini devastata dalle tempeste del 2014 e 2020 e dall'incendio del 2017.

Il primo ha lo scopo di riqualificare la zona tra l’osservatorio e il sentiero che porta al forte di Orino. In precedenza nell’area era presente un’abetaia, distrutta poi quasi totalmente sia dalle due tempeste, sia dall’incendio del 2017. «Attraverso il trapianto di alberi e arbusti autoctoni - scrive la Società su Facebook - stiamo cercando di ricostituire un bosco stabile. I lavori sono partiti nel 2019, e con l’aiuto di diverse associazioni di volontariato (come Cuore Verde, AYUDH, Fridays For Future) sono ad oggi stati piantati oltre 1000 alberi».

Il secondo progetto ha l’obiettivo di ripristinare sulla vetta intorno all’osservatorio l’originale prato magro, attraverso semina in loco e trapianti di specie tipiche di questo ambiente. Un prato magro è un ambiente caratterizzato dalla presenza di pochi elementi nutritivi, e con una biodiversità tra le più alte degli habitat italiani.

«La realizzazione di questi progetti offre alla popolazione un gran numero di servizi ecologici, oltre che a un valore estetico: questi ambienti svolgono un importantissimo ruolo nell’assorbimento della CO2 atmosferica (una delle più importanti cause del riscaldamento climatico), nella mitigazione climatica e nella prevenzione dei dissesti idrogeologici e degli alluvioni (permettendo una corretta infiltrazione dell’acqua nel terreno). Questi lavori richiederanno del tempo per poter essere ultimati, ma siamo contenti di poter contribuire assieme a tanti altri al grande obiettivo, tanto caro al nostro fondatore Salvatore Furia, di prenderci cura della salute e della biodiversità del Campo Dei Fiori».

Redazione

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