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Salute | 26 marzo 2024, 10:58

Melanoma, crescono i casi a Varese. Ma anche le guarigioni

Asst Sette Laghi diffonde i dati relativi alla malattia sul nostro territorio. Nell'ambulatorio dedicato ai melanomi all'interno della Dermatologia di Varese, rispetto ai 44 casi del 2011, sono 232 quelli diagnosticati nel 2023, per un totale di oltre 1.600 pazienti seguiti

Il dottor Maurizio Lombardo, dirigente medico della Dermatologia di ASST Sette Laghi

Il dottor Maurizio Lombardo, dirigente medico della Dermatologia di ASST Sette Laghi

I casi di melanoma in Italia sono in costante aumento: 25 casi ogni 100.000 abitanti, ma l'incidenza varesina è maggiore, con 43 casi ogni 100.000 abitanti, e un incremento medio del 27,6% annuo.

Anche nell'ambulatorio dedicato ai melanomi all'interno della Dermatologia di Varese, i numeri sono in deciso aumento: rispetto ai 44 casi del 2011, sono 232 i casi diagnosticati nel 2023, per un totale di oltre 1.600 pazienti seguiti in follow-up. Indicatori che, da un lato, evidenziano come il centro varesino rappresenti sempre di più un riferimento per la popolazione, che vi si rivolge senza cercare risposte altrove, dall'altro, però, anche l'importanza di questa patologia, che riguarda un numero sempre maggiore di persone.

«I tumori cutanei presentano i più alti tassi di incidenza rispetto alle altre neoplasie maligne - spiega il dottor Maurizio Lombardo, dirigente medico della Dermatologia di ASST Sette Laghi, dedito in particolare alla cura dei melanomi, e, tra poche settimane, Presidente della Società Italiana di Dermatologia Chirurgica Oncologica - Nell'insieme, comprendono i basaliomi, che sono di gran lunga i più frequenti, ma che per fortuna sono facili da trattare, i carcinomi spinocellulari e i più pericolosi, i melanomi».

«Se preso in tempo, la prognosi di cura per un melanoma è ottima - spiega il dottor Lombardo - e, nonostante il grande aumento di casi, la mortalità è fortunatamente rimasta invariata, grazie ad una capacità diagnostica sempre più raffinata e ad una maggiore attenzione alla prevenzione da parte della popolazione. La percentuale dei melanomi risolti in situ, infatti, ovvero asportati senza necessità di nessuna altra terapia, con diagnosi di guarigione totale del paziente, nel nostro ambulatorio si attesta al 38% dei casi, rispetto al 19% di qualche anno fa».

Fondamentale la diagnosi precoce perché «segna un discrimine, insieme ad una capacità diagnostica sempre più accurata - le parole del dirigente di Dermatologia - grazie ai videodermatoscopi sempre più performanti di cui disponiamo anche a Varese, come l'ultimo appena acquistato, e alla verifica del linfonodo sentinella, con cui procediamo in quasi il 20% dei casi: così riusciamo a definire precisamente il grado di aggressività e la diffusione del tumore, limitando la terapia chirurgica e farmacologica al necessario. Inoltre, lo sviluppo di nuovi farmaci di tipo biologico, su base molecolare e/o immunologica, si sta rivelando decisivo nei pazienti nelle fasi di malattia più avanzate».

ASST Sette Laghi è un centro di riferimento nella cura del melanoma grazie alla stretta integrazione tra tutti gli specialisti coinvolti: l'approccio al melanoma deve essere infatti multidisciplinare, coinvolgendo, oltre al dermatologo, il radiologo, l'anatomo patologo, l'oncologo, il chirurgo, il genetista, l'otorinolaringoiatra e il chirurgo plastico. Ma cruciale è anche il ruolo della medicina del territorio, che rappresenta il primo riferimento per i pazienti e che ha il delicato compito di indirizzarli con tempestività e appropriatezza.

«Stiamo organizzando degli incontri sul territorio con i medici di medicina generale - aggiunge il dottor Lombardo - per presentare la nostra attività e fornire loro indicazioni utili ad individuare precocemente i casi sospetti di melanoma da indirizzare, in maniera veloce e tempestiva, al nostro centro, ma anche per capire quali invece possono essere esclusi, così da evitare di ingolfare gli ambulatori specialistici. Tempestività di intervento e appropriatezza del percorso sono le parole d'ordine perché il sistema nel suo complesso funzioni».

Redazione

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