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Cronaca | 22 marzo 2024, 14:34

FOTO. Le forze speciali in azione sul lago Ceresio. Ma è solo un'esercitazione congiunta tra Italia e Svizzera

Con elicotteri, gommoni e militari in assetto d'assalto è stata simulata una presa di ostaggi avvenuta su un battello di linea tra Svizzera e Italia. All'esercitazione hanno partecipato agenti specializzati svizzeri e i militari dell'Arma dei carabinieri

Le forze speciali durante l'esercitazione

Le forze speciali durante l'esercitazione

Negli scorsi giorni, si è svolta in Ticino un'importante esercitazione internazionale che ha visto impegnati, sotto la coordinazione della Polizia cantonale, agenti specializzati svizzeri e dell'Arma dei Carabinieri. L'attività si è sviluppata su più giorni ed è culminata con lo scenario svoltosi sul Lago Ceresio, territorio di confine, dove è stato esercitato un intervento nel contesto di una presa di ostaggi avvenuta su un battello di linea tra Svizzera e Italia.

L'esercitazione ha visti impiegati gli agenti del Reparto Interventi Speciali (RIS) della Polizia cantonale, dei reparti speciali del Concordato romando (GIRO) e gli operatori del Gruppo Interventi Speciali (GIS) dei Carabinieri. Ha preso inoltre parte l'Esercito svizzero con l'impiego delle Forze Speciali e delle Forze Aeree. In qualità di osservatori pure presenti agenti tedeschi e austriaci nel contesto della collaborazione internazionale legata alla rete di unità speciali di polizia denominata ATLAS.

L'esercitazione fa seguito a quanto messo in campo con successo dai due Paesi nel corso degli scorsi anni con la messa in atto di analoghi esercizi congiunti, sviluppatisi su entrambi i territori nazionali e con la partecipazione dei rispettivi Reparti speciali. Questo in considerazione del fatto che la sicurezza nelle zone di confine, in tutte le sue molteplici sfumature, da sempre impegna le forze dell'ordine dei due Paesi a livello operativo e strategico, riconoscendo inoltre grande importanza agli aspetti legati agli esercizi e quindi alla formazione continua.

In particolare il Canton Ticino si trova sulle vie principali che attraversano l'Europa, e quindi confrontato con problematiche legate alla criminalità transfrontaliera, ai flussi migratori nonché al terrorismo. Proprio per questo la collaborazione tra i vari attori a ridosso dei confini è fondamentale al fine di migliorare le attività quotidiane di prevenzione, ma anche di repressione.

Restando nell'ambito del sostegno in situazioni di crisi o eventi straordinari, la Svizzera è inserita, in qualità di osservatore, nell'organizzazione Europea dei Reparti Speciali di polizia ATLAS, contraddistinta dal motto All Together to Protect you, fondata nel 2001 per il mutuo supporto tra le nazioni sotto l'egida dell'Unione Europea. Il Comandante della Polizia cantonale ticinese, Matteo Cocchi, è il rappresentante per la Confederazione nel Board Europeo di ATLAS dal 2013. È anche grazie a questo suo ruolo che è stato possibile coordinare negli ultimi anni diverse attività congiunte a livello internazionale coinvolgendo gli specialisti di differenti corpi di polizia svizzeri.

La settimana di interscambio di competenze ed esperienze, ha contemplato un momento addestrativo comune per lo scambio di esperienze operative, l'approfondimento dei rispettivi quadri normativi relativi alle possibilità d'impiego italo-svizzero nonché un esercizi o conclusivo inerente le tematiche affrontate. 

Redazione

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