Torna l'appuntamento con la rubrica dedicata alla storia, agli aneddoti e al patrimonio storico e culturale di Varese e del Varesotto in collaborazione con l'associazione La Varese Nascosta. Ogni sabato pubblichiamo un contributo per conoscere meglio il territorio che ci circonda.
Oggi La Varese Nascosta ripercorre la storia dell'Arco Mera, una finestra tra corso Matteotti e piazza San Vittore.
Il 5 dicembre 1850 venne inaugurato l'Arco Mera. L'Arco Mera prende il nome dal canonico di San Vittore, Luigi Mera che, verso la metà dell’Ottocento, acquistò, per donarlo alla città, l’edificio in cui fu aperto il passaggio tra il cuore del potere civile, il Palazzo Pretorio, allora sede comunale, e il cuore religioso di Varese, la piazza di San Vittore.
Per dare all’Arco l’aspetto pregevole che ancora oggi possiamo ammirare, caratterizzato dai pilastri in pietra di Viggiù e dalle statue che lo sovrastano, furono spese quasi 15.000 lire. Nel dopoguerra sulle pareti interne dell’Arco furono poste otto lastre di marmo con incisi i nomi dei Caduti varesini di tutte le guerre, da quelle coloniali alla Seconda guerra mondiale, e dei combattenti decorati.
Fausto Bonoldi