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Storie | 01 giugno 2023, 14:57

LA LEZIONE DEL PASSATO. I Longobardi conquistano il Monastero di Cairate: vita e combattimenti di un'antica civiltà (foto)

Il comune di Cairate e l'associazione Insubria Antiqua hanno ricreato la vita quotidiana, dai costumi a cibo ed erbe curative, da scudi e frecce ai rituali funebri, di una leggendaria popolazione stupendo il grande pubblico con l'aiuto di figuranti davvero speciali

LA LEZIONE DEL PASSATO. I Longobardi conquistano il Monastero di Cairate: vita e combattimenti di un'antica civiltà (foto)

L’accampamento è riprodotto in ogni minimo dettaglio, la tenda accoglie le donne, che tessono e curano le vettovaglie, mentre gli uomini sono in perlustrazione o in battaglia, oppure impegnati a costruire archi e frecce e a cacciare. Sabato e domenica scorsi i Longobardi hanno “conquistato” il Monastero di Cairate, facendo capire a noi uomini tecnologici, come la natura fornisse ogni genere di sostegno a una popolazione cui la nostra storia deve molto.

Il comune di Cairate, rappresentato dalla sindaca Anna Pugliese, e l’associazione Insubria Antiqua, nata nel 2014 da un gruppo di appassionati di rievocazioni storiche, hanno infatti organizzato una due giorni con conferenze a tema e attività didattiche, al fine di ricreare la vita quotidiana della civiltà longobarda, per far comprendere soprattutto ai giovani il debito culturale che quella antica società ci ha lasciato.

Insubria Antiqua ricostruisce con perfezione maniacale gli abiti longobardi, i gioielli, le calzature, gli scudi, gli archi e le frecce, riproduce i combattimenti medievali e tratta diversi periodi storici, dai Celti della seconda età del Ferro, ai Longobardi del VI-VII secolo dopo Cristo, fino a Normanni, Sassoni, Ávari e Vichinghi, con un salto anche nel periodo preistorico.

A Cairate si è parlato del rituale funerario longobardo e delle sepolture dei guerrieri nella judicaria del Seprio, con conferenze curate dagli archeologi Yuri Godino e Cristiano Brandolini, presidente di Insubria Antiqua, ed è stato proiettato il documentario di Simone Vrech “Longobardi. Alboino e Romans”, ma soprattutto, nella giornata di domenica, i figuranti hanno intrattenuto i molti visitatori spiegando come si batteva la moneta, si costruivano gli archi, si tingevano gli abiti, con informazioni sul cibo e sulle erbe curative. Non sono mancati uno stage di tiro con l’arco, con l’arciere Davide Silvera, né la presenza di due Àvari, impersonati da Alberto Ladavas e Alice Mometti, parte di una popolazione originaria dell’Europa orientale, come dimostrano le decorazioni dei loro abiti.

Gli abiti in lino dei Longobardi sono tessuti a mano - l’esperta è Laura Veronica Pilo - e tinti con i colori dell’epoca, come del resto le armi e gli oggetti di uso quotidiano, riprodotti grazie a una approfondita ricerca e una meticolosa ricostruzione dei reperti originali. All’interno dell’area museale del Monastero, era presente una mostra con numerosi pannelli illustrativi curati da Terra Insubre e da Insubria Antiqua, nonché riproduzioni di armi, oggetti e monili dell’epoca longobarda. Insubria Antiqua, della quale fa parte tra l’altro l’ex candidato sindaco di Varese Matteo Bianchi, già primo cittadino di Morazzone e deputato leghista, è tra l’altro registrata nell’albo delle associazioni sportive del Coni per l’attività di scherma e arceria storica.

«È la prima volta che allestiamo un campo a Cairate, la sindaca Pugliese ci ha accolti con grande disponibilità e i fatti le hanno dato ragione. Abbiamo avuto un ottimo afflusso di pubblico che ha affollato anche lo stand gastronomico curato dall’Accademia italiana della Costina e dal Gruppo Alpini di Cairate», spiega la “principessa Àvara”, Alice Mometti.

«La nostra associazione conta molto sulla divulgazione nelle scuole, e grazie ai nostri esperti, come Petra Nicola Giordano che cura la parte riguardante il ricamo, Davide Mattia quella degli strumenti chirurgici, l’intagliatore Luc Aondio e Cristiano Brandolini, che insegna a batter moneta con la tecnica del martello, i bambini si divertono molto e imparano anche a tirare con l’arco e di scherma. Abbiamo avuto anche figuranti arrivati dal Piemonte, parte dell’associazione Soreli Jevât, e dal Friuli, con Federico Zorzenon, e la visita dell’assessore alla Cultura della Regione Lombardia, Francesca Caruso, del prefetto Pasquariello e dell’eurodeputato Isabella Tovaglieri».

Nelle quiete del Monastero di Cairate, la storia ha recitato la sua parte, spiegandoci come in passato, per sopravvivere, tutto doveva essere organizzato alla perfezione, secondo i suggerimenti della natura, accolti dagli uomini e trasformati in una cultura arrivata fino a noi, parte delle nostre radici, che va tutelata e divulgata.

Mario Chiodetti

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