Poteva sembrare un addio quel saluto, grato e sentito, pubblicato su Instagram nella mattinata di ieri: parole dolci per Varese, per la sua accoglienza, per la sua passione.
Poteva sembrare un addio e, se lo fosse stato, sarebbe andato contro ogni previsione del passato più prossimo, contro quella sensazione che lo voleva sempre più vicino a un rinnovo contrattuale e al proseguimento di un’avventura in cui c’era ancora altro da dire.
Poteva sembrare un addio e invece era semplicemente un grande attestato di stima e affetto: Marco Legovich ha rinnovato con la Pallacanestro Varese fino al 2027. La firma è arrivata nella mattinata di oggi: sarà ancora lui il vice allenatore della squadra biancorossa, pronto a lavorare al fianco di Herman Mandole.
L’head coach in pectore - a differenza dell’allenatore triestino con quello argentino nulla è ancora stato messo nero su bianco: c’è da risolvere la questione patentino, ma niente fa immaginare che possano incorrere intoppi di sorta nel prolungamento del suo rapporto con la società - una volta ricevuta l’investitura di Luis Scola come successore di Tom Bialaszewski ha voluto “contare i suoi uomini”. E una delle prime chiamate ha raggiunto proprio Trieste, dove “Lego” stava trascorrendo meritate vacanze: è così che un legame - quello tra Legovich e la Pallacanestro Varese - che si sarebbe anche potuto sciogliere per le legittime ambizioni del coach classe 1992 di esplorare il mercato, ma anche per qualche altrettanto legittima “scoria” derivante da una stagione professionalmente tutt’altro che facile e condotta all’interno di in un sistema di gioco assai vincolante, è invece rinato a nuova vita, nel segno di un'asse giovane - 39 anni Mandole, 32 a settembre Legovich - ambiziosa e motivata.
Questa “panchina” rinsaldata e già pronta al 29 di maggio marca una differenza enorme rispetto alla situazione del 2023, facendo nascere la prossima stagione sotto auspici certamente migliori. Un anno fa - tra il detto e il non detto - la Varese che era arriva sesta in campionato (al netto della penalizzazione) si stava lentamente sgretolando, e non solo per la prevedibile fuga dei suoi protagonisti di campo (evenienza che potrebbe accadere anche in questo 2024): Brase aveva già deciso, pur senza comunicarlo, gabbando tutti, di lasciare l’incarico, ed era immediatamente partito per raggiungere l’America; Michael Arcieri era in attesa di un rinnovo che non sarebbe mai arrivato; il nuovo allenatore avrebbe fatto capolino a fine luglio, i nuovi gm - Sogolow e Horowitz - addirittura ad agosto.
Oggi, invece, la squadra fuori parquet è già pronta e soprattutto già lavorante in tutti i suoi effettivi. Qualche frutto di questa precocità si è già visto: la firma di Elisee Assui è stata messa dopo un colloquio con Mandole, che ha aiutato il ragazzo a sciogliere ogni riserva; e il prossimo beneficio potrebbe essere - ma qui in gioco ci sono anche altri fattori - la conferma di Davide Moretti. L’allenatore argentino ha recentemente parlato fitto anche con la guardia bolognese: sarà riuscito a convincerlo a rimanere? In società c’è ottimismo.
Di certo non diventerà un suo papabile, eventuale, sostituto Andrea De Nicolao, nome circolato su altre testate negli ultimi giorni. Due le verità. La prima: l’ex “indimenticabile” non disdegnerebbe affatto un ritorno sotto al Sacro Monte, per questioni ambientali e familiari. La seconda: Varese non ha mai preso in considerazione realmente il suo profilo.
Il comunicato di Pallacanestro Varese
Pallacanestro Varese comunica con piacere l’estensione del contratto di Marco Legovich che, nella giornata di oggi, si è legato al club biancorosso fino al 2027.
Arrivato a Varese lo scorso agosto, Legovich si è messo a disposizione della società con professionalità ed impegno fin dal suo primo giorno, diventando ben presto un punto di riferimento per giocatori e staff grazie alle sue doti umane e tecniche.
Marco Legovich, assistente allenatore Pallacanestro Openjobmetis Varese: «Sono molto felice ed orgoglioso di continuare il percorso all’interno di Pallacanestro Varese, un club che, insieme ai suoi tifosi, mi ha accolto facendomi sentire parte di una famiglia e che mi ha dato l’opportunità di crescere umanamente e professionalmente. Uno dei motivi che più mi ha spinto a rimanere a Varese è stato la voglia di rivalsa dopo una stagione al di sotto di quelle che potevano essere le aspettative iniziali. Ringrazio le persone con cui ho avuto modo di lavorare lo scorso anno, a cominciare da Tom, che mi ha voluto al suo fianco, e tutti i giocatori che ho avuto il piacere di allenare ogni giorno. Ringrazio anche e soprattutto front-office e staff per avermi rinnovato la fiducia con un contratto pluriennale a testimonianza non solo della bontà del progetto ma anche della stima che nutrono nei miei confronti. Poter vivere Masnago sulla panchina di casa è stata una delle emozioni che più mi tengo strette e non vedo l’ora di poterla rivivere il prossimo anno insieme a tutti i tifosi biancorossi».