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Economia | 28 maggio 2023, 07:00

Gestire i conflitti: ecco le tecniche più efficaci

L'essere umano da sempre si trova spesso a gestire situazioni di conflitto con il prossimo.

Gestire i conflitti: ecco le tecniche più efficaci

L'essere umano da sempre si trova spesso a gestire situazioni di conflitto con il prossimo. Litigare col proprio partner, con gli amici, con i fratelli o i genitori e, ancora, con i colleghi è assolutamente normale e accettabile. Il problema sorge quando i litigi diventano all'ordine del giorno, provocano stati di malessere personale e difficoltà nella convivenza pacifica con il prossimo.

Scontrarsi con chi ci vive accanto è normale, specie all'interno del nucleo familiare o con le persone con cui si condividono gli spazi vitali. Spesso il conflitto nasce da opinioni e punti di vista differenti, che non collimano con quelli dell'altra persona, e dall'incapacità di comunicarli serenamente.

Tante volte, si fa fatica a uscire dalla propria comfort zone, abbracciare punti di vista differenti dal proprio e comunicare pacificamente i propri. In base al tipo di relazione che intercorre tra soggetti, il coinvolgimento emotivo può essere tale da far esplodere la rabbia e perdere il controllo sulla propria capacità di comunicare e confrontarsi in maniera costruttiva e questo può essere pericolo e deleterio per il rapporto e per entrambe le parti coinvolte.

Ecco perché, conoscere qualche tecnica base per affrontare una discussione può essere utile a scongiurare i litigi, ridurre la sofferenza e cogliere il lato migliore di ogni confronto.

Costruire la fiducia

Ogni relazione sana tra due o più persone si fonda sulla fiducia reciproca. Un elemento che entra fortemente in gioco anche quando si tratta di gestire un conflitto tra adulti. Fidarsi della persona che si ha di fronte, infatti, permette di esprimere più serenamente i propri punti di vista, senza il timore di essere giudicati o che questi possano essere impiegati contro sé stessi.

Ognuno di noi può nutrire un certo grado di difficoltà a esprimere un'opinione diversa dal proprio interlocutore. Per cui, spesso, si adottano atteggiamenti sbagliati, di chiusura, prevenzione, riluttanza verso il confronto, che bloccano la relazione fino a minarne la stabilità. Alimentare il senso di fiducia verso il prossimo, invece, costituisce l'hummus corretto per un dialogo costruttivo e risolutivo.

Evitare di accumulare risentimento

Spesso, quando ci si sente contrariati per un atteggiamento o una parola espressa dal proprio interlocutore, molte persone scelgono di lasciar correre, non facendo altro che accumulare risentimento. Questo atteggiamento alimenta tante volte pensieri negativi riguardo alle intenzioni del prossimo e anche la distanza tra i due interlocutori. La chiusura dei propri sentimenti, a lungo andare, logora, genera rabbia, che, prima o dopo, potrebbe esplodere.

Contare fino a 10 ed esprimere il concetto con calma

Spesso, quello che accende un conflitto tra due adulti non è tanto il contenuto della conversazione, quanto i modi che si adottano per esprimere il proprio punto di vista. Frecciatine, frasi fugaci, scatti di ira e aggressività generano una reazione uguale e contraria nell'altra persona, alimentando di fatto la situazione conflittuale. Ben altra storia, invece, è esprimere le proprie opinioni con calma, articolando bene il concetto e spiegando il proprio disappunto o parere contrario, con modi garbati ed educati. E se questo non è possibile?

Meglio, allora, contare fino a 10, darsi il tempo di calmarsi, cambiare stanza, andare un attimo in bagno a rinfrescarsi il viso, tornare e riprendere da dove ci si era interrotti, sempre con tono pacato.

Cercare insieme un compromesso

Quando si scontrano due punti di vista diversi tra persone costrette, comunque, a vivere o lavorare gomito a gomito, serve trovare una soluzione comune. Ognuna delle due parti deve rinunciare a un pezzo della propria posizione, mettere in discussione il proprio punto di vista, uscire dalla propria comfort zone e andare incontro all'altro, lì dove possibile, fino a ottenere un compromesso accettabile. È un lavoro lento e impegnativo, ma che dimostra la volontà di risolvere il conflitto e non solo scatenarlo. Questa tecnica di risoluzione del conflitto prende anche il nome di negoziazione.

Mediazione

Quando due persone proprio non riescono a trovare un accordo, si può chiedere a una terza persona, il mediatore, di prendere parte alla conversazione perché funga da punto di vista oggettivo e proponga una soluzione valida per entrambe le parti.

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