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Territorio | 23 maggio 2024, 11:35

Induno Olona omaggia gli infermieri di Varese con il dono della rosa "La cura"

La cerimonia di consegna avrà luogo sabato 25 maggio alle 21 al Roseto della Pace dove verrà messa a dimora. Un'iniziativa voluta dall'amministrazione comunale indunese e da Asfarm per ringraziare questa categoria professionale

Il Roseto della Pace a Induno Olona

Il Roseto della Pace a Induno Olona

Un rosso vellutato, simbolo della vita, per una pianta forte e tenace, in grado di produrre grandi mazzi di infiorescenze, a indicare l'importanza del fare squadra e dello stare insieme

Una pianta molto forte e resistente, che non crea fiori singoli, ma appunto a mazzi, un po’ a simboleggiare il lavoro di squadra essenziale in sanità. I fiori sono poi di colore rosso, a simboleggiare la vita: un rosso scuro nella fase del bocciolo, che poi vira sul chiaro, con toni vellutati.

Sono queste le caratteristiche della rosa “La Cura”, marchio depositato presso l'ufficio marchi e brevetti della Camera di Commercio di Pistoia, creata da Rose Barni, Vivaisti dal 1882.

La nuova rosa è già stata donata ufficialmente per la prima volta all’Ordine delle professioni infermieristiche di Firenze e Pistoia in occasione degli eventi organizzati per la Giornata internazionale dell'infermiere lo scorso, mentre oggi viene donata anche all’Ordine degli Infermieri di Varese dall’Amministrazione Comunale di Induno Olona e da Asfarm oltre ad essere messa a dimora nel Roseto della Pace che fa parte della struttura di soggiorno per persone anziane auto e non autosufficienti di A.S.Far.M., l'Azienda Speciale del Comune di lnduno Olona che, prossima ai 30 anni di attività, si occupa di salute e servizi sociosanitari a favore della collettività indunese e non solo.

Rose Barni ha cominciato a specializzarsi nella coltivazione della Rosa negli anni ’30-’40, inizialmente selezionando le migliori varietà provenienti da tutto il mondo, poi diventando sempre più autonomi nella produzione e nella ricerca in proprio, fino a diventare oggi un punto di riferimento nel mondo della Rosa.

«Creare una nuova rosa richiede un lavoro lungo e articolato - spiega Beatrice Barni, co-titolare, insieme al cugino Vittorio Barni, dell'azienda Rose Barni - e anche “La Cura&” non ha fatto eccezione. Siamo partiti quattro anni fa, nell'estate del 2020, in pieno Covid, da un'idea dell'infermiere Francesco Branchetti, che venne al vivaio e ci chiese se fossimo disponibili a celebrare con un fiore l'impegno eccezionale della categoria nel periodo pandemico. Abbiamo subito accolto la richiesta con entusiasmo e lavorato a un nuovo ibrido che potesse riassumere le caratteristiche della professione infermieristica. Si tratta di una rosa a cespuglio a mazzi, ottenuta ibridando altre nostre rose».

C.S.

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