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Busto Arsizio | 10 aprile 2023, 08:00

LA STORIA. Riccardo Maino alla guida della nuova auto e non solo: «Voglio una vita piena»

La macchina del campione della Pro Patria ginnastica e magazziniere alla farmacia Bossi era andata in fiamme, ma lui ha saputo reagire. Prossimo obiettivo? «Voglio andare a vivere da solo, ci vorranno più o meno nove mesi. Penso che mancherò molto ai miei genitori. E loro mancheranno a me»

Riccardo Maino davanti alla sua nuova auto

Riccardo Maino davanti alla sua nuova auto

Quando la sua auto è andata a fuoco, in piazza XXV Aprile a Busto Arsizio, lui era in montagna. Riccardo Maino è tante cose: magazziniere alla farmacia Bossi, ginnasta di livello internazionale, volontario in Croce Rossa e in “Mai paura” Onlus. È anche una persona con sindrome di Down, vissuta come sfida per migliorarsi, perlustrare confini, darsi da fare. Le fiamme hanno divorato la Toyota che guidava mentre si trovava in trasferta con la sua associazione. Pensava di recuperare il mezzo al rientro. Una volta a Busto ha scoperto che, al posto della macchina, c’era un rottame abbrustolito. Incidente tecnico? Atto di vandalismo? Difficile a dirsi. «Mi rialzo», disse ai tempi.

E adesso, invece, si è seduto. Per guidare la sua nuova auto, simile alla prima, ma più sportiva e performante. «Quando ho saputo quello che era successo – ricapitola il 24enne – ho provato rabbia. Ero sotto shock». Patente e auto significano indipendenza per tutti. Per una persona con sindrome di Down sono anche conquista. Vittoria. «Per un po’, ho usato la macchina di mio padre, mentre lui ha guidato l’auto aziendale». Il rogo non ha fermato Riccardo che, alla farmacia Bossi, si occupa, fra l’altro, di consegna a domicilio di farmaci per malati oncologici. Personale subito al suo fianco, parenti e amici solidali dal primo minuto.

Neanche il tempo di manifestare la soddisfazione per il nuovo mezzo e Riccardo guarda oltre. «È meglio non pensare troppo a quello che è successo. Mi farei male da solo. La vita va avanti. Sono concentrato, voglio andare a vivere da solo». Spiccare il volo è importante, per Riccardo. «Non voglio stare per i fatti miei e basta – chiarisce – e non ho in testa di fare quello che mi pare. Voglio vivere la mia vita, piena. Autonoma».

Qualche desiderio inconfessabile? «Non vedo l’ora di mettermi sul divano, sul mio divano, e giocare con la Play Station». Preoccupazioni? «Ho comprato prodotti per le pulizie e ho iniziato a usarli. Qualcosa già faccio, so cucinare, ma bisogna aumentare. E poi le spese. Incomincio ad avere il braccino corto».

Tempi per il grande salto? «Più o meno – anticipa Riccardo, che è figlio, fratello e zio - nove mesi. Ci vedremo sempre, ma penso che mancherò molto a mia mamma e a mio papà. Loro mancheranno a me. Quando sarà il momento, organizzerò una pizzata. Per dirgli ciao!»

Stefano Tosi

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