Un bilancio dei primi sei mesi di mandato, uno sguardo ai progetti dell'amministrazione comunale per l'anno nuovo e un augurio ai besozzesi. Tanti gli spunti emersi nell'intervista con il sindaco Gianluca Coghetto.
«In questi primi sei mesi di amministrazione abbiamo lavorato in modo molto intenso e il bilancio è sicuramente positivo a partire dall'approvazione della variante di piano - afferma il primo cittadino - ma importante anche la riduzione della Tari a famiglie e commercianti, il sostegno ai ragazzi, per un investimento totale di 300mila euro».
Il sindaco cita poi i progetti di rifacimento dell'isolamento termico della palestra e la realizzazione dell'impianto fotovoltaico che alimenterà anche via Sant'Antonio e l'adesione al progetto sulla ciclabilità della Camera di Commercio.
«Anche le attività culturali viaggiano a pieno ritmo e vogliamo ampliare anche la biblioteca - prosegue Coghetto - abbiamo esteso le camminate sul territorio anche al mattino. Hanno preso il via anche i lavori dell'area dedicata allo sport della cartiera finanziati dalla Regione».
La cartiera sarà la grande protagonista del 2023 besozzese dopo la vittoria nel bando del Pnrr per 4 milioni di euro.
«Per l'anno nuovo la carne al fuoco è molta - sottolinea il sindaco - a partire dall'affidamento e dall'inizio dei lavori di riqualificazione della cartiera che cambierà il volto di quella zona di Besozzo ma anche dell'intero paese. Ma nel 2023 proseguiremo anche nella sistemazione del parco di via Milano dove abbiamo iniziato a sostituire le panchine. Proseguiremo con una programmazione culturale importante e implementeremo un progetto con il Distretto del Commercio a favore del commercio di vicinato».
Quale augurio il sindaco vuole rivolgere ai suoi concittadini per l'anno nuovo?
«Il mio augurio è quello di riscoprire il significato del dono come atto di gratuità, per disegnare nuovi modelli economici basati su inclusività e solidarietà. Il dono ci aiuta a guardare il bene degli altri, dedicando tempo alla comunità. Il dono è fattore determinante per dare senso alla nostra vita» conclude Coghetto.













