Quando si dice “un’attività di famiglia”. Non può esserci una dicitura più azzeccata per definire il Colorificio Gattoni. E non solo perché il timone del negozio è sempre stato saldo nelle mani dei discendenti di chi ha iniziato questa impresa, ma perché ereditare «è una scelta di vita, che si riflette su figli, compagni e compagne: tutti si era e si è coinvolti».
Lo dicono Chiara e Carlo, cugini e attuali proprietari, che hanno lo stesso cognome dei predecessori, i loro padri, che a loro volta hanno lo stesso cognome di colui che avviò l’attività esattamente sessant’anni fa, nel 1962: il signor Gianbattista Gattoni.
Gianbattista era uno degli otto figli di un’umilissima famiglia di Viggiù. In un paese rinomato per i suoi artisti, la passione per il disegno venne fuori spontanea. Da imbianchino, presto, Gianbattista diventò dipendente di un colorificio, prima di aprire un negozio tutto suo.
«Il nonno lo ricordo molto bene in negozio - racconta Carlo - Ricordo i tanti clienti che lo incontravano con piacere e gli chiedevano consiglio. Alcuni clienti storici ancora oggi mi dicono “Ricordo quando tuo nonno era qua e mi insegnava a mettere la carta da parati”. Aveva la passione del trasmettere quello che sapeva fare. Oggi riconosciamo in noi questa qualità, ci impegniamo molto in questo senso».
Affacciato su Piazza della Repubblica, il negozio aprì accanto a quello attuale. L’arrivo di Blockbuster privò il colorificio di una parte di spazio, e così Gattoni si “accontentò” di un’area più ristretta. Ma Gattoni è ancora lì, a differenza di Blockbuster…
«Due cose ricordo in particolare: l’odore di solvente e il locale retrostante dove lo zio (il papà di Chiara) faceva le cornici. L’atmosfera era bella, era famigliare, che è quella che secondo me ancora oggi esiste».
Esiste sì, tant’è che alcuni imbianchini sono clienti così storici da conservare ancora ricordi del nonno Gianbattista. «Questa cosa piace a noi e piace a loro, è condivisa, è un’emozione da tutte e due le parti».
Dopo Gianbattista, l’attività passò ai suoi due figli, Alessandro e Gianfranco, per i quali, nel 2007, arrivò il momento della meritata pensione. Cosa fare quindi di questo colorificio ormai ben affermato in città? «Ci siamo trovati a un bivio, ci siamo seduti a un tavolo e ci siamo chiesti cosa fare - ricorda Chiara - Vendere ci dispiaceva, e così abbiamo preso una decisione. È stata una bella scommessa, per ora andata bene».
Così bene che ora Carlo e Chiara stanno per compiere un passo importante con la propria attività, realizzando quello che era un grande desiderio dei loro padri: trasferire Gattoni in una nuova area della città. Dopo sessant’anni, Piazza della Repubblica rimarrà orfana del suo colorificio, che si sposterà in Viale Europa, in un piccolo capannone a cui verrà dato l’aspetto accogliente di negozio. Quindi, a metà 2023, vernici, pitture, articoli di belle arti, cornici e pennelli saranno pronti a traslocare.
«Faremo un investimento diverso. È un desiderio di attualizzazione della nostra proposta. È anche una questione di comodità per i clienti, lì abbiamo un ampio parcheggio. È una scommessa importante».
«Entrambi sentiamo cosa ci è stato tramandato, c’è la voglia di continuare a fare bene, anche come segno di rispetto profondo per chi c’è stato prima. Al di là che questo lavoro sia una vocazione o meno, dipende da come ti prendi la responsabilità delle cose che fai».
Dall’anno prossimo si cambierà posto quindi, ma quello che non cambierà sarà la dedizione e il rispetto per le persone che entrano in negozio: «Il più bel complimento è sentirsi dire “Quando veniamo qua da voi ci sentiamo accolti”. Tanti clienti li conosciamo per nome e cognome».
Un negozio sicuramente storico il Colorificio Gattoni. Così storico che il 10 novembre, presso le Ville Ponti, riceverà da Regione Lombardia un riconoscimento dedicato proprio ai commercianti di attività presenti da così tanti anni.
Carlo e Chiara definiscono la clientela di oggi molto più esigente; cosa, questa, che li porta a rimanere sempre aggiornati: «È complicato, ma stimolante. Non dispiace che i clienti siano preparati, la trovo una cosa bella. Noi ovviamente ci mettiamo la professionalità e la preparazione, che non è una cosa che improvvisi».
Entrando in negozio, sono i volti di Carlo e Chiara quelli con cui la clientela si interfaccia, ma, come affermano, loro “ci mettono solo la faccia”. Perché alle spalle c’è una storia, una passione e un lavoro lungo decenni e decenni, che rendono il Colorificio Gattoni un’attività di Famiglia (sì, con la F maiuscola). E su questo le loro voci non lasciano dubbi.
«Tante volte anche all’interno di una famiglia ci sono gli attori principali - concordano i due cugini - Però credo che non ci si debba dimenticare di come tutta la famiglia venga coinvolta. È una scelta di vita che si riflette su figli, compagni e compagne, e crediamo che un plauso anche a loro vada fatto. Se pensiamo ai sacrifici fatti, dalle nostre madri e da noi figli… tutti si era e si è coinvolti. Noi ci facciamo promotori di questa cosa, ma dietro di noi c’è tanta gente che ha amato e lavorato».