Convegno sull’autodifesa, al teatro Del Popolo, Gallarate. Con approccio multidisciplinare: psicologico, giuridico, gestione delle situazioni, tecniche da adottare. Marco Gorlini, Thunder Top Team: «Qui, al Teatro del Popolo, si è anche fatto pugilato, qui ci si è allenati, si è fatta fatica. Certe discipline servono, magari alle vittime di bullismo. Aiutano a valutare, a essere più sicuri. Più sicure. La violenza specifica sugli uomini esiste ma, lo sappiamo, quella sulla donne prevale. Ed è un fenomeno preoccupante».
Punti toccati: aggressione occasionale, violenza domestica, bullismo, stalking, maltrattamenti in famiglia, violenza assistita. Mancanza di empatia: all’origine di atti violenti, o di violenza prolungata, c’è spesso l’incapacità di mettersi nei panni delle vittime. «Che non sono percepite come esseri umani ma come oggetti» ha fatto presente la psicologa Chiara Bertinotti. Approfondimento sul diritto da parte dell’avvocato Sara De Micco: «Occorre proporzionalità fra minaccia e reazione per non passare dalla parte del torto. Quello sulla violenza è stato un percorso faticoso, ci è voluto tempo, ad esempio, per classificare la violenza sessuale nella sfera dei reati contro la persona e non in quella dei reati contro il costume».
Attenzione puntata sugli errori, a partire dalla distrazione, dal mancato riconoscimento della pericolosità di una situazione, ambientale o psicologica. Nella quale non si reagisce necessariamente con il corpo a corpo. Gorlini: «Quella è l’ultima risorsa. Si possono fare corsi, noi ne proponiamo. Ma meglio la fuga. Che non è una sconfitta. E c’è una vittoria: tornare a casa».