Applausi e divertimento nella prima casalinga della nuova Varese. Davanti a un buon pubblico per un mercoledì sera di settembre e per una contendente di non richiamo, la Openjobmetis trita l’Urania Milano 110-69.
Punteggio a parte, però, non è tutto oro quello che luccica.
Quasi cinquanta punti subiti da una squadra di A2 (priva peraltro del play titolare e del secondo straniero) fanno correre brividi lungo la schiena non solo dei tifosi, ma anche di chi ritiene la pallacanestro, al netto di tutto, uno sport in cui la difesa conta quanto l’attacco.
A noi, sinceramente, almeno per ora, questa Varese sembra piena di mancanze dietro: di mezzi fisici, tecnici, tattici (nel senso di giuste connessioni su come disporsi e muoversi) e a volte pure di “voglia”. Quest’ultima dicono che almeno non sia mancata a Trento, al cospetto di avversari di serie A, sebbene i risultati (84 punti subiti contro Verona, 89 contro la Dolomiti Energia) siano stati altalenanti. Ci dobbiamo preoccupare? Se non cambia l’andazzo sì.
Che poi anche oggi Varese, Caruso a parte, ancora non ha avuto un centro. Ingiudicabile l’esordio stagionale di Tariq Owens, fermo non da qualche partita, ma da una stagione intera. Di lui si son visti salti sconclusionati, errori di posizione e poco altro: per ora non può essere quel sospirato ombrellone che eviti al sole avversario di battere costantemente sull’area biancorossa, soprattutto se i suoi compagni si perdono – altrettanto costantemente – penetrazioni e tagli.
Per amor di verità il secondo tempo è stato, almeno sotto il profilo dell’intensità, grandemente migliore del primo: solo 21 punti incassati. Se non è una redenzione, almeno è qualcosa da cui ripartire. Coach Brase a fine gara dice di aver sfidato i suoi giocatori ad alcuni stop difensivi: almeno lo hanno ascoltato.
Ricordato sempre che l’avversario di serata era l’Urania Milano, tutt’altra storia è l’attacco. Che può piacere e non piacere, anarchico com’è, con linee guida solo abbozzate com’è, talvolta basico e a metà campo fermo, ma che di certo il talento dei singoli rende efficace.
Non ha degli attaccanti banali la nuova Varese. Non lo è Brown, capace di strisce di fuoco notabili, come questa sera. Non lo è Reyes, imprendibile nel primo quarto, affascinante (soprattutto ora che è tirato a lucido) nello sprigionare grazia e potenza insieme in un controllo del corpo invidiabile. Non lo è Johnson, dall’incedere variegato, non lo è Ross con le sue serpentine, non lo sono De Nicolao (abbiamo lavorato sul tiro, Giò?) e non lo è Ferrero quando aziona la sua catapulta. Se corre, se non viene “guardata” bene, la Openjobmetis anno II d.S (dopo Scola) può essere imprendibile. Che riesca a farlo anche quando sarà aggredita, è ancora tutto da vedere.
La cronaca
1° quarto
Brase lancia ancora Caruso in quintetto insieme a quattro esterni: Ross, Brown, Johnson e Woldetensae. Varese tira da tre e attacca il ferro: Johnson colpisce da fuori e Caruso si fa valere vicino a canestro. In difesa qualche problemino di comunicazione e tanti cambi, che lasciano i biancorossi un po’ scoperti a rimbalzo. Dopo tre minuti esordisce Tariq Owens ed entra Reyes, che colpisce subito sia in avvicinamento sia con le triple (12 punti già a fine quarto). Varese forza un paio di perse e può correre in contropiede: la prima frazione si chiude sul 27-22.
2° quarto
Riparte bene l’Urania, che sfida al ferro un Owens non ancora al 100%. Ci pensa Markel Brown, che segna quattro triple consecutive, intervallate dal timeout ospite sul 35-29. La partita si sporca un po’, ma Varese resta avanti nel punteggio pur senza riuscire a scappare. Il primo tempo si chiude con l’Urania che segna (troppo) facilmente due tiri in avvicinamento contro Owens, che riportano i milanesi a -1: si va negli spogliatoi sul 49-48.
3° quarto
9-0 per Varese in apertura di secondo tempo. Caruso va sopra il ferro due volte e Ross - 2 nel primo tempo - ne segna 5 in due minuti. In attacco ci si passa la palla e questo giova alla manovra e dà un pizzico di energia in più anche in difesa. Johnson è ispirato e segna in tutti i modi (11 punti nel quarto): Varese scava così il solco. Segna da tre anche De Nicolao, che mostra dei progressi nel tiro da fuori e gioca con la grinta che lo contraddistingue. Brown spara la tripla sulla sirena, e dopo 30 minuti Varese è avanti 84-64.
4° quarto
C’è anche capitan Ferrero, che regala un cioccolatino a Brown per il primo canestro dell’ultimo quarto prima di lasciare il posto a un Owens che dopo alcuni appuntamenti mancati al ferro piazza una bella schiacciata in tap-in. Si vede in campo anche Virginio, che sostituisce Brown dopo la settima tripla segnata. Il coach ospite ferma la partita sul 95-68 a cinque minuti dalla fine, e da lì in poi è una passerella fino alla sirena finale. Campo anche per il giovane Assui, che si toglie la soddisfazione di segnare il centesimo punto dell’Openjobmetis. Il risultato finale è di 110-69 in favore dei ragazzi di coach Brase.
PALLACANESTRO VARESE-URANIA MILANO 110-69 (27-22, 49-48, 84-64)
PALLACANESTRO VARESE: Ross 9 (3/5, 1/6), Woldetensae 2 (1/4, 0/6), De Nicolao 9 (3/3, 1/3), Reyes 14 (3/5, 2/4), Librizzi 5 (1/2, 1/2), Virginio 6 (0/1, 2/3), Ferrero 3 (1/3 da tre), Brown 25 (2/3, 7/9), Assui 2 (1/1 da due), Caruso 11 (5/5 da due), Owens 6 (3/6, 0/1), Johnson 18 (4/4, 2/4). All.: Brase.
URANIA MILANO: Potts ne, Piunti 4, Ebeling 2, Valsecchi 4, Kyndahl 16, Amato ne, Chiapparini, Pezzola ne, Montano 18, Contestabile ne, Pullazi 12, Cavallero 13. All.: Villa.