Di addii al Varese ne abbiamo vissuti tanti: alcuni, anche da parte di "eroi" dell'ultima scalata alla B o uno di un protagonista di quella precedente targata Claudio Milanese, non sono ancora stati digeriti perché, in un mondo ormai chiuso in una fortezza e distante anni luce dal contatto umano con i tifosi, che poi però vengono "contati" allo stadio la domenica, le parole contano, pesano e restano. Sono l'ultimo ricordo che la gente porta con sé, il più vivo.
Luca Trombini è stato per un anno soltanto portiere del Varese - un ruolo dove serve sempre qualcosa in più, anche fuori campo - e, pur volendo rimanere e non venendo accontentato (ogni società compie le mosse che crede, sapendo che solo il campo le giudica, non le scelte a furor di popolo, come quella di una tifoseria che al 99% avrebbe voluto rivedere in porta il giocatore forse più decisivo dei playoff, insieme a Minaj e alla chimica vincente tra squadra, mister, staff e pubblico), rinuncia al biancorosso e viene accolto dall'Arezzo, non una squadra di serie D qualunque, da predestino a essere davvero un numero 1, oltre che da uomo vero come è capitato spesso, con un filo umano e temporale indissolubile, ad alcuni grandi che l'hanno preceduto, da Brancaccio a Moreau, o che, come lui, si sono fatti amare e hanno amato questa maglia anche in D e anche per poco come Pissardo.
«Grazie Varese - ci scrive Trombini rivolgendosi ai colori che questo club rappresenta - È stato un onore ed un privilegio vestire una maglia così importante e gloriosa. Non è stato semplice, perché la storia della società esige molto come è giusto che sia, ma è stata un'esperienza eccezionale che porterò sempre nel cuore e che mi ha fatto crescere molto».
«A tutti gli splendidi tifosi che ci hanno seguito in casa ed in trasferta e che ringrazio di cuore, a tutti i miei compagni di squadra e allo staff tecnico e dirigenziale a cui rimarrò sempre legato da stima e amicizia, auguro il meglio e le più grandi soddisfazioni» continua il 21enne portiere torinese.
«Adesso mi aspetta una nuova avventura ad Arezzo, in un'altra grande piazza dalla storia importante e la affronterò dando tutto me stesso, lavorando giorno dopo giorno. Sperando chi il mio desiderio di ritrovare il Varese nella finale Scudetto si possa realizzare - conclude - Un abbraccio a tutta Varese».
Un augurio da Varese? Batti il Livorno, Luca. Un giorno ti rivedremo in B.