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Varese | 14 giugno 2022, 14:53

Happy hour con Gulliver

Organizzato per giovedì 16 giugno un aperitivo solidale prima della pausa estiva. Il ricavato a sostegno del progetto Varese Inclusive

Happy hour con Gulliver

“Ti aspettiamo dopo l’ufficio per bere e mangiare qualcosa insieme e ascoltare buona musica”. Questo l’invito del Centro Gulliver per un aperitivo insieme prima della pausa estiva; è organizzato per giovedì 16 giugno dalle ore 18 al Manu Bistrot, il locale in via Dandolo a Varese, gestito da Manuela Lorenzon, che in questi ultimi mesi sta sostenendo con entusiasmo la causa Gulliver.

D’altra parte per il centro varesino è davvero un valore aggiunto quello di fare squadra con le diverse realtà della città, siano esse istituzionali, profit o non profit. «Per noi – racconta Alessandra Calafà, responsabile dell’area comunicazione e fundraising di Gulliver – è molto importante essere sul territorio e arrivare ai cittadini anche attraverso gli esercizi commerciali che ci sono a Varese. Sono una grande risorsa per veicolare i nostri messaggi». 

Durante la serata si potrà godere dell’intrattenimento musicale con il duo chitarra e voce Piero Mannarelli e Cristina Manzari

Il ricavato andrà a sostegno del progetto Varese Inclusive. «Con il contributo di tutti – continuano dal Gulliver – potremo riproporre gli eventi di biblioteca vivente sul nostro territorio per vincere insieme i pregiudizi».   

IL PROGETTO VARESE INCLUSIVE

Il progetto Varese Inclusive che vede il Gulliver come capofila, affiancato dalla cooperativa ABCittà e da Fondazione Molina, si propone di affrontare gli stereotipi e sfidare i pregiudizi più comuni in modo positivo e costruttivo.

«Abbiamo coinvolto giovani e anziani – sottolineano i referenti del progetto - Collaboriamo con i Licei Manzoni di Varese: diversi ragazzi hanno deciso di coinvolgersi nel progetto.

La sfida che ci siamo posti è quella di mettere al centro le discriminazioni basate sull’età, più spesso verso l’anziano, ma sempre più frequentemente anche verso le persone giovani, in quanto improduttive, poco efficaci in una società che corre al galoppo e spesso ha uno sguardo distratto rispetto alle storie delle persone. Vogliamo stimolare una riflessione sul modo di rapportarsi di ciascuno di noi verso chi è percepito come “non utile”, sebbene portatore di esperienze di vita uniche».

Per prenotazioni https://bit.ly/3xupg7g  

Redazione

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