/ Territorio

Territorio | 16 marzo 2022, 16:22

Vigilanza Città di Varese cede ramo d’azienda. Cisl dei Laghi: «A “pagare” 36 lavoratori. Licenziamento collettivo mascherato da trasferimento»

Il sindacato, tramite Giuseppe D’Aquaro, non esclude l’apertura dello stato di agitazione. Le operazioni di cessione/acquisizione dovrebbero avere effetto dal 1° aprile

Vigilanza Città di Varese cede ramo d’azienda. Cisl dei Laghi: «A “pagare” 36 lavoratori. Licenziamento collettivo mascherato da trasferimento»

Saranno 36 i lavoratori (24 uomini e 12 donne) della Vigilanza Città di Varese, storica azienda del Varesotto, a pagare il prezzo più alto della cessione del ramo d’azienda dedito all’attività di trasporto, contazione (la fase in cui il denaro viene contato e rendicontato), deposito e custodia dei valori alla comasca Vedetta 2 Mondialpol Spa. Le operazioni di cessione/acquisizione dovrebbero avere effetto dal prossimo 1° aprile.

La comunicazione è piovuta sui lavoratori come una doccia fredda nei giorni scorsi. «Le operazioni – ha fatto sapere in una nota il Corpo di Vigilanza Città di Varese – sono motivate dalla necessità per la cedente di razionalizzare la propria attività dismettendo un ramo aziendale non più profittevole, in ragione delle attuali non favorevoli condizioni di mercato, nonché, per la cessionaria, di accrescere la propria quota di mercato e nel contempo razionalizzare la propria presenza concentrando le attività acquisite nella sede di Como e nella fascia pedemontana dove opera».

Durissima la posizione espressa sulla vicenda dalla Fisascat Cisl dei Laghi. «La Fisascat Cisl Varese-Como (che rappresenta il 90% dei lavoratori coinvolti nel passaggio) non farà da notaio di fronte ad un’operazione commerciale – le parole del segretario generale della categoria Giuseppe D’Aquaro - qualcuno certamente trarrà profitto da questa compravendita e non ci interessa né chi né quanto, l’unica cosa certa è chi ci perde, le 36 lavoratrici e lavoratori coinvolti. Lavoratori con 1.200 euro lordi di stipendio, ai quali dal 1° aprile si chiede di sostenere un costo di 500 euro netti soltanto per spostarsi, per il semplice mantenimento del posto di lavoro. O le aziende lo comprendono davvero e si discute seriamente di come salvaguardare i posti di lavoro, altrimenti si parla solo di un licenziamento collettivo mascherato da trasferimento. Si tratta di 36 posti di lavoro che rischiano seriamente di non esserci più. In merito valuteremo l’apertura dello stato di agitazione».

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore