Venezia-Varese, un remake molto più difficile sulla strada della rinascita biancorossa

Non c’è di mezzo un girone intero, come sarebbe stato normale nel basket pre calendari creativi.

Umana Reyer Venezia-Openjobmetis Varese in programma oggi (palla a due ore 19), però, non farà mancare argomenti alla voce “cambiamenti”. Entrambe le squadre hanno strisce di pelle diverse rispetto al match di un mese fa, scintilla di un cammino di riscossa che ha portato Varese a vincere tre partite su quattro.

Negli organici, in primis. Due innesti e un’uscita, come noto, per i biancorossi: fuori Alessandro Gentile e dentro Justin Reyes e Tomas Woldetensae, il secondo con due allenamenti nelle gambe che hanno peraltro svelato una natura molto più da guardia che non da ala. Due innesti e un’uscita anche per la Reyer: fuori l’esterno Phillip (peraltro n.e. a Masnago) e dentro il centro Jordan Morgan e quel califfo che corrisponde al nome di Jordan Theodore.

Non solo, a garantire la piena disponibilità saranno anche due assenze orogranata di rilievo all’andata: Austin Daye, giocatore dotato di una classe in grado di imprimere qualsivoglia nota sullo spartito di una gara, e Jeff Brooks, intelligenza e utilità al potere. Insomma: difficile che quella odierna assomigli alla Venezia dimessa e sprecona del 13 gennaio e, in verità, di un’intera stagione (fin qui) di alti e bassi (14 punti in classifica, solo due in più di Varese). Coach De Raffaele sta recuperando le doti della versatilità e della profondità in ogni reparto, da una scuderia lunghi come sempre corazzata oltre la media (insieme a Morgan anche Watt ed Echodas), a una batteria di esterni in cui si trova tutto l’occorrente del buon basket, dalla pressione difensiva di Andrea De Nicolao alla solidità di Bramos alla pericolosità offensiva di Vitali. E poi l’allenatore toscano non è tipo da lasciare che i suoi uomini commettano due volte gli stessi errori: all’Enerxenia Arena i lagunari peccarono di un’inaccettabile superbia di fronte a una Openjobmetis che dalla sua aveva  la sola forza dei nervi.

Dall’altra parte del campo, però, non mancheranno nuove consapevolezze da opporre: questa è sempre di più la Varese di Johan Roijakkers, all’epoca all’esordio e confinato in tribuna. Ovvero una Varese sparagnina, più aggressiva in difesa, capace di fare dello “small ball” una proficua arte dell'arrangiarsi, priva di punti di riferimento per l’avversario dopo che Gentile è diventato un ricordo. Va da sé che per Ferrero e compagni alle 19 inizi una prova di maturità: dopo i tre successi di fila, dopo l’impresa sfiorata, entusiasmo per la resurrezione ed effetto sorpresa hanno già lasciato il posto a una sola, cruda esigenza, quella di conquistare quanti più punti possibile.

Le condizioni di forma sono buone, ma potrebbero pure essere migliori. In settimana Siim-Sander Vene ha accusato qualche problema fisico, mentre Anthony Beane sembra sulla via del recupero dopo i fastidi muscolari delle scorse settimane. Mancherà ancora Guglielmo Caruso. Infine, Matteo Librizzi e Nicolò Virginio raggiungeranno solo in mattinata la laguna, dopo aver aiutato ieri sera la Robur et Fides a sconfiggere Firenze: il tour de force inciderà sul loro impiego?

Una vittoria al Taliercio farebbe forse gridare a un altro miracolo, ma più che altro sarebbe la meravigliosa e definitiva certificazione del potere di una rivoluzione. Una sconfitta, da pronostico più probabile (solo più probabile eh…), aiuterebbe a ricordarsi solo e soltanto di un concetto: la strada della salvezza è davvero lunga. E molto ardua.

UMANA REYER VENEZIA_OPENJOBMETIS VARESE (ore 19, Taliercio)

UMANA VENEZIA 5 Stone, 6 Bramos, 7 Tonut, 9 Daye, 10 De Nicolao A., 14 Echodas, 19 Morgan, 22 Mazzola, 23 Brooks, 25 Theodore, 31 Vitali. 50 Watt. All. Walter De Raffaele.

OPENJOBMETIS VARESE 7 Beane, 8 Woldetensae, 9 Sorokas, 10 De Nicolao, 11 Vene, 12 Reyes, 13 Librizzi, 18 Virginio, 21 Ferrero, 45 Keene, 97 Cane. All. Johan Roijakkers.

ARBITRI Lo Guzzo, Baldini, Vita.

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