Gentile 5,5
Il voto è soprattutto per i tiri liberi sbagliati: 5/12 non è una percentuale accettabile. E non è la prima volta. Il giorno in cui ci si renderà conto che gettare al vento così tanti personali mette a rischio ogni volta la “w” sarà troppo tardi… Per il resto: viene panchinato nel momento del rush difensivo (e delle triple del compagno Keene), a sottolineare come non ci siano più intoccabili nel gruppo biancorosso (era Vertemati che lo considerava evidentemente tale… non è colpa sua). Prima per un po’ trascina la squadra in attacco, poi si perde, aiutando però a rimbalzo (7).
Beane 8
Cinque recuperi sono qualcosa di mostruoso. Poi è Beane, e quindi alcuni di essi li trasforma in voli solitari e altisonanti sopra il ferro. Pilastro: non ci viene in mente altro termine per definire la sua prestazione.
Sorokas 8
Si immola, corpo e anima, per l’ennesima partita, contro gli omoni nemici. Ed è poesia di fatica e sacrificio. Sempre pronto, peraltro, anche in attacco. La palma di acquisto più azzeccato della stagione (unico del mercato estivo) è sua da tempo e all’unanimità.
De Nicolao 6,5
Meglio di Keene nel primo tempo in regia, non sempre ermetico in difesa ma comunque generoso. E nel suo tabellino ci sono ben otto rimbalzi. Poi, Giò, alcuni erroracci li abbiamo visti tutti…
Vene 8
Più 25 di plus/minus. Più 25. Dai, non sprechiamo parole: non serve.
Librizzi 6
Entra e si appiccica alle caviglie di De Nik senior, tanto che De Raffaele è costretto a mettere la palla in mano a Tonut per qualche minuto. Bene così.
Ferrero 6
Anche lui, come Sorokas, mette il corpo dove non dovrebbe essere chiamato a metterlo. Senza colpo ferire. Sbaglia qualcosina, ma meriterebbe 10 per quanto ha sofferto il suo cuore in questi mesi.
Caruso 6,5
Watt accende il pulmino e, appena Willy entra, lo porta a scuola in post. Il bello sapete qual è? E’ che il nostro ci scende subito facendogli pure una pernacchia: 2 punti, 7 importanti rimbalzi. No, la lotta non è stata a senso unico.
Keene 8,5
Bimbo cattivo! In panchina! E per 30 minuti è castigo quasi vero, dal quale entra ed esce con il broncio, azzardando qualche tiro qui e là e per lo più congestionando la fluidità della manovra. Tutto cambia all’improvviso: senza avvisare ecco la luce negli occhi tipica dei discoli impenitenti, lo shining, la follia di una visione. Cinque triple, quasi consecutive: la vince da solo. Da solo. Cinque dardi tirati con la strafottenza del campetto e lo sguardo alla “francamente me ne infischio”. Un pazzo, un teppista (chiedete a Vertemati come si sono salutati...). Un salvatore.