L'Unione Nazionale Consumatori ha condotto uno studio stilando la classifica completa delle città italiane dove si sono registrati i maggiori rincari per quanto riguarda luce, gas e per le spese di trasporto dei mezzi privati (benzina, gasolio, pneumatici), elaborando i dati Istat dell'inflazione di ottobre.
Varese si posiziona al nono posto nazionale nella classifica delle città ad aver subito i rincari maggiori delle bollette di luce e gas, facendo segnare un + 30,7% su base annua, quando la media nazionale è dii + 26,9% e quella regionale lombarda di + 29,9%.
Va meglio la situazione per la città giardino nella graduatoria delle spese dei trasporti, dove la crescita, sempre su base annua, è contenuta a un + 11,6%, in perfetta media nazionale e lombarda.
«L'inflazione - secondo l'analisi dell'associazione - è decollata per colpa dei beni energetici, senza i quali a ottobre scenderebbe dal 3% all'1,1%. In media in Italia la voce Energia elettrica, gas e altri combustibili, che include luce (mercato tutelato e libero), gas, gasolio per riscaldamento e combustibili solidi è salita del 26,9% da ottobre 2020 con una stangata annua a famiglia pari a 355 euro».
«Anche i prezzi dei trasporti hanno preso il volo, +8,7%, con una stangata media a famiglia pari a 301 euro. Un'impennata che si deve soprattutto ai rialzi delle spese di esercizio dei mezzi di trasporto privati (+11,6%), che includono benzina, gasolio per auto, gpl, gas metano, pneumatici, pezzi di ricambio per auto, riparazione auto» prosegue l'Unione consumatori.
«Stupiscono queste disparità così ampie tra una città e l'altra, considerato che la corsa dei prezzi dei carburanti o di luce e gas dipendono dalle quotazioni internazionali e, la luce e il gas del mercato tutelato sono addirittura fissati dall'Authority» commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.