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Storie | 08 aprile 2021, 12:21

Inseguire i propri sogni nonostante la pandemia. Manuel, Jacopo e Daniele aprono un bistrot a Busto Arsizio

Il Buar Bistrot è un messaggio di speranza, ma al tempo stesso la realizzazione di un sogno. Il completamento di un'amicizia nata tra i banchi di scuola, all'istituto alberghiero di Stresa, che ora approda a Busto Arsizio dopo aver girato il mondo

Tre amici e tre soci del Buar Bistrot: da sinistra Jacopo Castelletta, Daniele Pezzoni e Manuel Deretti

Tre amici e tre soci del Buar Bistrot: da sinistra Jacopo Castelletta, Daniele Pezzoni e Manuel Deretti

Aprire una nuova attività in piena pandemia da coronavirus. È un messaggio di speranza, ma al tempo stesso la realizzazione di un sogno, il completamento di un'amicizia nata tra i banchi di scuola, all'istituto alberghiero di Stresa.

Manuel Deretti, Jacopo Castelletta e Daniele Pezzoni sono tre giovani pieni di belle speranze e voglia di fare. Tra pochi giorni battezzeranno e faranno partire il loro primo progetto imprenditoriale: il Buar Bistrot, un grazioso locale nel cuore di Busto, in via Cardinal Tosi.

«Questa idea è nata quasi per gioco durante il lockdown, ma più ne parlavamo più capivamo che era proprio quello che volevamo: aprire un locale nostro, una nostra attività» racconta Manuel di Sesto Calende, che ha conosciuto Jacopo (novarese di Veruno) e Daniele (casoratese) tra i banchi dell'alberghiero. Poi le strade si sono divise per qualche tempo, ma l'amicizia è rimasta solida, come ai tempi della scuola. «Dopo diverse esperienze lavorative sia in Italia che all'estero (c'è chi è stato pure a Dubai e chi ha lavorato nelle cucine di alberghi stellati, nda) ci siamo ritrovati per dare vita al Buar Bistrot, con un po’ di coraggio e tanto ottimismo».

Già dal nome - Buar è l'unione delle iniziali di Busto Arsizio – il locale di Manuel, Jacopo e Daniele vuole legarsi alla città nella quale ha trovato “casa” e alle tradizioni, soprattutto culinarie, del territorio. «Busto ci piace molto come città e vogliamo legarci sempre di più al territorio - prosegue Manuel Deretti, che si fa portavoce degli amici e soci - Proporremo un'idea di cucina regionale creativa, principalmente bustocca o legata al territorio lombardo piemontese, ai nostri piatti tradizionali come il risotto allo zafferano o le mondeghine burro e salvia».

I tre ragazzi hanno stretto accordi con alcuni produttori della zona e messo a dimora nell'orto di Jacopo i prodotti della terra, perché tutta la proposta del Bistrot sia “homemade”. «La farina che utilizzeremo viene direttamente dal mulino di un produttore di Vigevano. Compriamo soltanto la materia prima, poi serviremo tutti prodotti freschi, di nostra produzione, abbinando creatività e tradizione».

Allora, in bocca al lupo Manuel, Jacopo e Daniele. Ancora qualche giorno (il tempo di capire e valutare i provvedimenti che adotterà il governo Draghi) e poi il Buar Bistrot di via Cardinal Tosi a Busto Arsizio aprirà le proprie porte. Inizialmente soltanto per l'asporto («ci adatteremo e magari semplificheremo il nostro menù», conclude Manuel), più in là a pieno ritmo e regime, per farsi conoscere e apprezzare, perché inseguire i propri sogni ha di per sé un effetto sempre positivo. «Aprendo questa nostra attività vogliamo dare un piccolo segno di ritorno alla normalità, che è anche una speranza per il futuro. Siamo convinti che il mondo non si fermerà alla pandemia».

Alessio Murace

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