«Nello spogliatoio di Bologna, dopo averci fatto i complimenti per la vittoria, Bulleri ha scritto enorme sulla lavagna la parola “Cantù”. Senza tifosi però cambierà tutto: noi giocatori dovremo essere bravi a trovare l’energia e la carica dentro di noi».
Niccolò De Vico lancia la carica verso il derby di domenica prossima. Lo fa partecipando alla seconda puntata de “L’ultima contesa”, l’appuntamento di VareseNoi.it dedicato alla basket. Nel corso della trasmissione l’ala della Openjobmetis Varese si è soffermato anche su tanti altri argomenti.
Su Bologna: «Sapevamo dei possibili blackout della Fortitudo, avevamo preparato la partita su questo: nei momenti decisivi abbiamo fatto canestro e siamo riusciti a fermare loro al tiro».
Su Luis Scola: «Quello contro la Effe è stato un match molto difficile per lui. Noi compagni gli abbiamo dimostrato che possiamo essergli di aiuto e lui ha fiducia in noi: ce lo dimostra ogni giorno in allenamento. Alla Unipol Arena sono riuscito anche a calmarlo per evitare che prendesse un tecnico nel finale, quando era molto nervoso con gli arbitri».
Sui suoi primi due mesi in biancorosso: «Ogni aspettativa umana e professionale è stata rispettata. Non vedevo l’ora di giocare qui, perché so cosa vuol dire. È vero: non abbiamo ancora avuto il “vero” pubblico vicino, ma il calore e l’entusiasmo lo percepisco ogni giorno. Abbiamo vinto due partite e sembra che siamo già in finale di campionato…»
Su Caja e Bulleri: «Io sono venuto a Varese per coach Caja, perché mi ha voluto lui per la seconda volta. Quando c’è stato il suo esonero, devo essere sincero, mi è dispiaciuto, perché le cose stavano andando bene. Bulleri però mi ha sorpreso molto: è pronto, preparato, sul pezzo. Spinge tantissimo con noi».
Ospite di puntata anche il direttore sportivo biancorosso Mario Oioli, con cui si è parlato degli scenari regolamentari e legislativi che attendono il movimento nel prossimo futuro. Si va verso un derby per pochi intimi: «In questo momento è ancora valida la delibera regionale che permette l’accesso a 700 spettatori, ma il nuovo DPCM dovrebbe cambiare tutto e fissare la soglia a 200 o addirittura a porte chiuse, impendendo tra l’altro la possibilità di deroga delle Regioni. In uno sport come il basket, che non vive di diritti televisivi, gli scenari che si aprono non sono buoni: non saprei dire per quanto si potrà andare avanti. Si potrebbero chiedere al Governo degli sgravi fiscali in grado di dare una boccata d’ossigeno alle società, ma non sono cose semplici o automatiche da ottenere».
Per tutte le dichiarazioni di De Vico e Oioli vi rimandiamo alla visione della puntata integrale de L’ultima contesa













