La tragedia di ieri in Valmalenco, che ha strappato le vite di tre cittadini di Comabbio, ha lasciato incredula e sconvolta tutta la comunità che abita il piccolo paese del Varesotto affacciato sull'omonimo lago e su quello di Monate. L'auto su cui viaggiavano Gianluca Pasqualone di 45 anni, la moglie Silvia Brocca, 41, con il figlioletto di 5 anni e una bimba di 10, amica della coppia, è stata travolta da una colata di fango, distruggendo due famiglie (leggi QUI la cronaca). I due adulti e la bimba sono morti, il piccolo è invece ricoverato in ospedale in gravi condizioni.
Il giorno dopo è il sindaco Marina Paola Rovelli a farsi interprete, con commozione e dolore, dei sentimenti di tutti i comabbiesi nei confronti delle vittime e dei loro famigliari e amici.
«La frana di ieri a Chiesa di Valmalenco ha trasformato un momento di gioia in una tragedia inenarrabile, una breve vacanza si è trasformata in un dramma fatale - sottolinea la prima cittadina - Nessuna parola può in questo momento raccontare il dolore e la disperazione di genitori, fratelli, parenti e amici coinvolti per la perdita degli affetti più cari. E’ questo il momento del rispetto, della vicinanza silenziosa, del raccoglimento intorno a coloro che devono affrontare il domani senza avere accanto chi amano dal profondo».
Il sindaco si sforza di guardare al futuro: «Il loro futuro e il nostro, segnati per sempre, devono poter essere ricostruiti senza invasioni o pressioni, protetti anche nella loro stessa sofferenza, e insieme a tutta la comunità possono, con calma e tempo ridisegnare un progetto di vita - osserva Rovelli - Un filo sottile lega le nostre vite a quelle degli altri, e il mondo quotidianamente ci mette alla prova nell’affrontare ciò che ci accade, ciò che da soli o insieme agli altri dobbiamo affrontare. Questo filo può essere la rete di salvataggio per coloro che vivono i momenti più terribili della loro esistenza».
Il Comune e la comunità di Comabbio ci sono: «Io sindaco e madre, tutta l’amministrazione e tutti i cittadini addolorati e affranti ci stringiamo a coloro che in questo momento soffrono per le vite spezzate di Alabama, Silvia e Gianluca» conclude la prima cittadina.
A ricordare in particolare Silvia Brocca è una sua ex compagna delle scuole superiori. «Non ci vedevamo da tanto, ma ricordo che era sempre carina e sorridente, sono sconvolta - racconta Rossana - mi aveva contattato recentemente perché avevo organizzato un laboratorio per bambini e aveva iscritto suo figlio, ma non ci eravamo viste perché poi il il suo bimbo si era ammalato e non aveva potuto partecipare».