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Varese | 10 maggio 2020, 11:28

Patrizia e Luca, il gusto semplice che conquista. «I clienti ci vogliono bene. Dateci regole e coraggio ma non fateci fare i vigili: il ristorante è piacere»

Al Gambero di Casbeno per ora si lavora da asporto, tra pizze Casbenatt e Fun Cool, tagliolini cunzati e zuppette dello chef: «Un cliente ci ha portato i saluti di sua mamma di 96 anni e del suocero di 101, questa è la nostra "benzina". Siamo i primi a voler proteggere tutti. E' il momento di dare coraggio»

Patrizia e Luca, il gusto semplice che conquista. «I clienti ci vogliono bene. Dateci regole e coraggio ma non fateci fare i vigili: il ristorante è piacere»

«I clienti ci vogliono bene»: in questa frase ripetuta più volte da Patrizia Picardi, quasi a bassa voce perché non c'è alcuna ambizione, semmai commozione e tutto quello che riporta e riporterà tanti varesini al Gambero, in via Montebello a due passi dalla piazza della Questura, e in tanti ristoranti della città.

A Patrizia e al suo Luca tanti vogliono bene e non solo dopo aver assaggiato la Casbenatt (zucchine, gorgonzola e pancetta a fine cottura), una pizza che è stato un omaggio al quartiere da quando, 12 anni fa, hanno preso in gestione il ristorante pizzeria, o la Fun Cool con cui vennero omaggiati Sannino e il Varese in serie B a suon di mozzarella di bufala, 'nduja e origano. O ancora la Vale46, un bolide tutto bufala, asparagi, uovo, grana e olio tartufato che tramite un cliente è finita in foto anche sul cellulare di Valentino, "mito" di Luca

«Un cliente storico di Varese ha chiamato apposta per sapere come stavamo e per portarci i saluti della mamma di 96 anni e del suocero di 101. Ha prenotato la "zuppetta dello chef" da asporto, quella che mangia sempre ai nostri tavoli, e anche una Napoli e una pizza alle verdure. Chi chiama per l'asporto al numero 0332 313121, per prima cosa chiede di noi e ci racconta un po' come va».

In attesa da tempo dei protocolli con le procedure da seguire (distanziamento, percorsi, protezioni) per poter riaprire in sicurezza, quelli per intenderci che la Svizzera, qualche decina di chilometri da qui, o l'Alto Adige hanno già ampiamente stilato e comunicato (leggi QUI), i ristoratori possono solo immaginare come poter riaprire: al Gambero già ora c'è un percorso di entrate e uscita da due porte differenti, e i tavoli sono già distanziati.

«Io partirei dal coraggio: è la prima cosa di cui abbiamo bisogno» dice Luca e in quel "noi" ci siamo tutti. «Molti chiamano e dicono "finalmente siete tornati", ma poi chiedono come faremo per distanze e sistemi protettivi. La ristorazione è soggetta a controlli severissimi per quanto riguarda la pulizia e l'igiene, ed è ovvio che le mascherine in cucina siano obbligatorie: siamo noi stessi i primi a voler proteggere familiari, dipendenti e chi viene a mangiare qui. E a volerci organizzare perché questo avvenga anche nelle piccole cose: abbiamo pensato di consegnare le posate avvolte in un tovagliolo, per esempio. Da questo si dovrebbe partire. E dal fatto che non dobbiamo né possiamo trasformarci in vigili all'interno di in un ristorante, anche perché dobbiamo restare in cucina o servire ai tavoli. Entrare qui deve restare un piacere».
 
Aiuti: per Luca e Patrizia vale ciò che è utile per tutti e che ci hanno raccontato anche gli altri ristoratori. Servirebbe una mano per quanto riguarda Tari e tasse comunali, almeno nei mesi della chiusura: senza un euro di incasso, questi costi andrebbero cancellati.

La delicatezza, la semplicità e la familiarità del Gambero sono proverbiali: l'aria è popolare e rilassata, come lo sono Patrizia e Luca, sposati da 28 anni (e "sposati" lo sono un po' anche con Cristian, il cuoco che è con loro da sempre) con due figlie: Eleonora studia architettura a Milano, Veronica medicina a Padova. «Erano in regola anche quando davano una mano qui» dice papà mentre si parla di tagliolini cunzati (spada o calamaretti, pomodorini e grana), piatto semplice e straordinaro, o al nero di seppia e pistacchi, o con porcini con olio tartufato. Ma anche di penne allo scoglio o "portofino", fritto misto e Fiorentina... magari accompagnati da una bottiglia o birra alla spina. Il menù è accessibile sulla pagina Facebook del "Ristorante Pizzeria Al Gambero da Patrizia", aperto per l'asporto tutti i giorni, compresa questa domenica di Festa della Mamma, tranne il lunedì con orari cha vanno da mezzogiorno alle 14.30 e dalle 18.30 fino alle 21.30/22.

«Arrivavo a controllare il locale e a sistemare un po' in cucina la domenica mattina nelle settimane del lockdown: avvicinandomi con la città svuotata, aprendo la porta e vedendo il locale deserto avevo quasi le lacrime agli occhi...» dice Luca prima che una telefonata blocchi la commozione nel modo più bello e sincero che testimonia il senso del suo lavoro e del ritorno alla vita. «Buongiorno, vorrei ordinare due margherite, una carciofi e olive, una patatine e wurstel...».

Andrea Confalonieri

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