Cresce la lista dei locali, di Varese e non solo, che hanno fatto appello al senso di responsabilità e hanno deciso di chiudere fino al termine dell’emergenza Conoravirus.
A molti è sembrato un controsenso permettere a bar e ristoranti di restare aperti durante l’emergenza. Se da una parte si chiede alla popolazione di stare a casa, dall’atra è suonato invece come un invito ad uscire la decisione di lasciare aperti locali di aggregazione e quindi di possibile rischio per il contagio.
Se a volte il richiamo alla responsabilità personale dei singoli ha dimostrato di non funzionare, alcuni titolari dei locali cittadini hanno deciso di adottare in autonomia misure ancora più severe.
Si allunga così sempre di più la lista dei bar e dei ristoranti che da oggi, e fino al 3 aprile, terranno le saracinesche abbassate. «Per contribuire al contenimento della diffusione del Codiv-19 – scrive il ristorante Haru di via Cavour - e tutelare il nostro personale, abbiamo deciso la chiusura».
«Ci stanno chiedendo una mano per fronteggiare una situazione grave chiedendoci un enorme sacrificio, ma lo faremo – ha informato Ultimo, il locale di via Cattaneo – Fino al 3 aprile resteremo chiusi».
Anche il Balthazar di via Cavallotti e il Balthazar in the Park a Villa Mirabello, che già aveva cercato di disincentivare la clientela dall’affollare il centro (leggi qui), ha annunciato la chiusura totale del bar fino a data da definirsi.
Analoga decisione è stata presa da "The Millenium" di Busto Arsizio, che ha deciso di «chiudere per scelta di responsabilità nei confronti di dipendenti, clienti e della comunità».
Resta ancora un'incognita, invece, le disposizione che dovranno adottare i parrucchieri e i centri estetici. Attività che comportano necessariamente un contatto fisico ma che oggi, come molti altri negozi, sono comunque chiusi per rispettare il turno di riposo settimanale.














