Sono stati svelati questa mattina i dettagli del progetto di realizzare uno studentato diffuso nel quartiere di Biumo Inferiore (leggi qui). Si tratta di un intervento da 10 milioni e 800 mila euro che il comune di Varese e l’Università dell’Insubria hanno presentato insieme ad un bado regionale per ottenerne il finanziamento.
Quindi per ora rimane solo sulla carta e bisognerà attendere l’esito della gara per sapere se il progetto varesino otterrà i fondi per vedere la luce. Intanto il sindaco Davide Galimberti e il rettore Angelo Tagliue ne hanno illustrato alcuni aspetti.
Il primo riguarda la possibilità di integrare l’Università con il tessuto sociale della città in cui ha sede. Gli studenti risiederebbero in centro e non solo nel Campus di Bizzozero, rendendo più vivo e vitale un rione problematico. Dal lato opposto, l’Università potrebbe aver accesso a più alloggi per gli studenti fuori sede ed essere così più attrattiva fuori dal territorio di Varese.
Per i cittadini tutti invece, significherebbe mettere mano, ristrutturandolo, ad un patrimonio pubblico fino ad oggi rimasto inutilizzato: non solo non messo a reddito, ma abbandonato e ammalorato. E per i residenti nel quartiere, nello specifico, i lavori comprendono anche la realizzazione di opere pubbliche e di impianti ricreativi all’aperto.
Il progetto prevede infatti la riqualificazione degli edifici s.a.p. di via Frasconi, Nicolini e De Cristoforis, ricavando 56 alloggi. Il recupero di un’antica abitazione del nucleo storico di Biumo, che si trova tra vicolo Frontini e via Walder, in cui sorgerà un mini studentato di 16 camere. E infine la trasformazione del blocco di via Cairoli in uno studentato vero e proprio con 48 posti letto misti e servizi accessori quali sale comuni per lo studio e il relax, box per le biciclette, portineria e zona cucina.